30 agosto 2012

Un grande rimpianto.

Siamo agli ultimi giorni di mercato e c'è ancora tanto lavoro per Pasquale Sensibile. Nonostante un buon mercato in entrata, quasi concluso dopo gli acquisti di Poulsen e Maresca, adesso tocca concentrarsi sul mercato in uscita, dove diverse situazioni devono essere risolte. Prima su tutte il caso Palombo: un milione e mezzo d'euro di ingaggio, nessuna squadra disposta per ora ad accollarsi un impegno così grande e la risaputa scelta della Samp, che non lo considera nel progetto tecnico di Ferrara. A questo, si devono aggiungere le situazioni di Maccarone, forse di ritorno ad Empoli), di Cacciatore (anche lui potrebbe tornare a Varese), di Foti (in attesa di sistemazione in Serie B, per lanciarsi definitivamente), di Padalino (disposto a scendere in B pur di ricominciare) e di Bianco. Ma c'è una situazione sulle altre che passa inosservata e che, al tempo stesso, fa un po' rabbia. Se i nomi precedentemente nominati non possono dare più nulla alla Samp, né tecnicamente né a livello motivazionale, c'è un uomo che avrebbe potuto. Ma che, a causa dei suoi infortuni ricorrenti, non è stato utile alla Samp quanto si sperava. E' Franco Semioli, per il quale si sta parlando di una rescissione del contratto.

L'esteno nel 2009: è appena arrivato alla Samp da Firenze per cinque milioni di euro.

Franco Semioli nasce 20 Giugno 1980 a Cirié, un piccolo comune situato nella provincia di Torino. Ed è proprio nel capoluogo piemontese che Semioli muove i primi passi calcistici, fino a far parte delle giovanili del Torino. Con la squadra granata, la giovane ala fa l'esordio in Serie B nella stagione 1998/1999; dopo un prestito alla Salernitana, torna alla base ed aiuta la squadra granata a raggiungere la promozione nella Serie B 2000/2001. Esplode definitivamente a Vicenza, sotto la guida del mister Andrea Mandorlini, dopo un girovagare tra la casa madre e Terni, dove aveva ben impressionato, ma non abbastanza per salvare la squadra umbra.
La cosa curiosa è che, nel frattempo, l'Inter ha acquistato la sua metà per volere dell'allora allenatore Marcello Lippi. Ed i nerazzurri condivideranno la comproprietà di Semioli con il Chievo Verona dalla stagione 2003/2004, nella quale l'ala raggiunge i gialloblu e trova finalmente la continuità giusta anche in Serie A. Il gioco di Delneri lo mette a suo agio e così il Chievo riscatta anche l'altra metà del cartellino dall'Inter, facendo di Franco uno dei punti fermi della squadra. Tanto che, con la vicenda Calciopoli, il Chievo arriva anche in Champions League, sebbene i preliminari lo vedano eliminato dal Levski Sofia. I clivensi, già privatisi di Amauri (partito per Palermo), tengono Semioli per un'altra stagione. Sarà però un dramma: la squadra gialloblu retrocede incredibilmente all'ultima giornata ed il Chievo è costretto alla cessione di Semioli, desideroso di riprovare la corsa alle coppe europee, nelle quali ha esordito proprio quell'anno con la maglia dei veneti. Inoltre, restare in B non aiuterebbe nel tenere il posto in nazionale, che Semioli ha iniziato ad intravedere con tre presenze (che rimarranno tali).
La Fiorentina diventa la sua meta successiva: la squadra di Prandelli si piazza ogni anno in Europa e allora il giocatore cede. Sette i milioni che servono al suo trasferimento e a consegnare a Prandelli un'ottima ala, funzionale per il suo 4-2-3-1. Le presenze di Semioli non saranno tantissime (43 in due stagioni) a causa degli infortuni che cominciano a tormentarlo e di una concorrenza che si amplia quando la Fiorentina raggiunge l'agognata Champions League. Ma Franco continua a sfruttare bene i minuti che gioca ed è utile alla squadra viola per mantenere certi standard di rendimento.

Semioli con la maglia viola: per lui, due campionati dignitosi.

Ma la pazienza non è infinita. E così Semioli decide di andarsene, desideroso di guadagnare più spazio in campo. Delneri si è accasato alla Sampdoria e chiede immediatamente l'ex Chievo per il suo 4-4-2, nel quale Semioli aveva già giocato ai tempi di Verona. La Fiorentina lo cede alla Sampdoria per ben cinque milioni di euro, che molti giudicano un esborso troppo grande per un giocatore che, a 29 anni, è già bersagliato dagli infortuni e non può essere utile per un'intera stagione. Ma la scelta è giusta, almeno dal punto di vista squisitamente tecnico.
Il campionato 2009/2010 lo conferma. Nella striscia di vittorie collezionata ad inizio campionato, Semioli è fondamentale. Purtroppo comincia subito il calvario del buon Franco, che si fa male alla quarta giornata contro il Siena: dopo 45' di gioco, è costretto ad uscire per un dolore alla spalla. A Novembre 2009 sembra pronto al rientro per il derby, invece si fa di nuovo male in allenamento con una distorsione della caviglia. Torna a Gennaio ed è fondamentale per la riscossa sampdoriana: difatti, il numero 77 segna il gol del 3-2 nella trasferta di Udine, quella che rilancia le speranze blucerchiate per l'Europa. Che poi si trasformeranno in Champions League grazie ai 67 punti finali. E Franco trova anche il tempo di fare il gol dell'ex nel 2-0 casalingo alla Fiorentina in Febbraio.
Insomma, il ragazzo non ha giocato molto (26 presenze) ma è stato fondamentale, poiché tatticamente è troppo importante per il modulo delneriano. Peccato che Delneri decida di lasciare la Sampdoria dopo questo straordinario risultato e così Semioli viene gradualmente messo da parte. Mimmo Di Carlo, nuovo tecnico blucerchiato, predilige il 4-3-1-2 con il cosiddetto "finto trequartista" ed il numero 77, in questo modulo, può essere impiegato solo come mezz'ala destra, snaturando così del tutto la sua natura tattica. Mettiamoci anche l'operazione alla spalla a Maggio 2010 che mette a rischio la sua partecipazione ai preliminari. Ma Franco recupera e disputa un ottimo preliminare, seppur snaturato in quella posizione, piazzando l'assist per il 3-0 delle illusioni di Cassano, nel ritorno maledetto di Champions contro il Werder.
L'esperimento continua in campionato, ma ci si accorge presto che non è fattibile: il ragazzo è un'ala, inutile fargli fare la mezz'ala se non è in grado. Purtroppo, l'alto numero di centrocampisti centrali non permette un cambio di modulo e si va avanti così, mentre Semioli viene messo da parte. Il suo rendimento cala, inoltre un infortunio alla caviglia prima lo ferma ai box, poi lo mette fuori gioco per l'intera stagione 2010/2011. A pensarci, chissà se sarebbe stato utile nello spettacolo orrendo che è stata la stagione della retrocessione. Fatto sta che Franco recupera ed è pronto per la preparazione estiva dell'annata successiva, con mister Atzori deciso a puntare sul 3-4-1-2. La sfida per il posto di esterno destro è proprio fra Semioli e Padalino, entrambi infortunati di lungo corso ed entrambi con difetti che non li renderebbero adatti ad occupare tale posizione. Se sono sicuramente più gravi quelli dello svizzero, che pecca a livello difensivo, il numero 77 non ce la fa a fare tutta la fascia per novanta minuti. Per fare una comparazione che rendi, non è certo come Maggio, in grado di fare lo stantuffo per tutta la partita. Così, Semioli fa fatica, finché non c'è il passaggio al 4-4-2, nel quale l'ex Fiorentina da il bianco, con la partita di Empoli come manifesto della sua superiorità in B: 3-1 e due assist a Pozzi. Poi l'assist a Costa contro il Torino ed il rigore guadagnato in quel di Verona. Sembra la quadratura del cerchio. Purtroppo il calo della Samp nel periodo autunnale e l'ennesimo infortunio tagliano le gambe a Semioli, che torna a Marzo del 2012, quando il modulo è cambiato, l'allenatore pure (Iachini per Atzori) e le gerarchie anche. Il massimo per Semioli saranno un paio di presenze nel finale di campionato, come subentrato e fuori ruolo; saranno invece 18 quelle a fine anno.

Semioli durante il preliminare di Champions League 2010/2011 contro il Werder Brema.

Ora la fine è vicina: da un paio di settimane la società sta discutendo la rescissione con il 32enne esterno destro. Ma siamo sicuri che un Semioli in forma non possa essere utile a questa Samp? Del resto, a ben guardare, l'unico tassello mancante al Doria 2012/2013 è un vice-Estigarribia. Poteva essere Franco. Dico "poteva", perché a ben vedere la Samp non ha torto: su Semioli non si può fare affidamento dal punto di vista fisico e questo, purtroppo, è un problema insanabile. La società preferisce separarsi dall'ala piemontese. Personalmente, lo ritengo un peccato. Quei cinque milioni di euro sono stati spesi bene per quel che si è visto in campo di Franco Semioli. Purtroppo, si è visto troppo poco in queste tre stagioni e questo è un grande rimpianto.

Semioli, 32 anni, vicino alla fine della sua avventura a Genova.

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