22 agosto 2017

Calma e sangue freddo.

Sembra incredibile: è stupefacente quanto scriva poco su questo blog e quanto meno segua la Samp rispetto a un anno fa, ma comunque mi ritrovi a scrivere quasi sempre gli stessi concetti. Ti costringono quasi a diventare una Pravda aziendalista, perché non c'è pazienza, prospettiva o un minimo di fiducia. Mi accontenterei di una delle tre, specie dopo il 2-1 al Benevento.

Fabio Quagliarella, 34 anni, inizia con una doppietta.

La Sampdoria 2017-18 è ripartita come previsto: mancano un sacco di pezzi della passata stagione. Ci voleva una grossa dose di ingenuità per pensare che la squadra sarebbe rimasta intatta e non squartata dall'imminente sessione di calciomercato. Sono andati via in tanti e qualcun altro deve ancora partire (Patrik Schick è attualmente in leasing al Doria).
Tuttavia, qualche nota positiva dalla prima gara della Serie A 2017-18 si può trarre. Giampaolo ha scelto di partire con 9/11 dalla scorsa stagione, escluso Caprari e Ramirez, schierati alle spalle di Quagliarella. Il Benevento, dal canto suo, era alla prima nella massima serie e l'importante era non sfigurare dopo il 4-0 casalingo subito in Coppa Italia per mano del Perugia.
Il primo quarto d'ora è stato da dimenticare: pur avendo un ottimo possesso palla, la Samp ha lasciato troppi spazi per le ripartenze del Benevento, una costante in campo aperto. Così al 14' Ciciretti ha trovato il primo gol in A per gli ospiti e a livello personale: D'Alessandro scappa a un Sala distratto e mette in mezzo, dove Pavlovic è scalato al centro e lascia solo l'ex Roma, che calcia divinamente per l'1-0.
Due minuti dopo, Coda ha quasi trovato il 2-0, costringendo Puggioni al tuffo miracoloso. Un gol che avrebbe potuto chiudere qualunque contesa, invece la Samp è rimasta in partita e ha preso in mano la gara fino alla fine del primo tempo. Diversi tentativi a rete - di Torreira, Quagliarella e Praet - non sono bastati, finché lo stesso 27 non ha trovato il giusto pertugio sulla respinta di Belec, miracoloso su Praet da corner.
Chiuso il primo tempo in pareggio (quasi in vantaggio, se Ramirez non avesse centrato Belec in uscita!), la partita si è rivelata molto più equilibrata nella ripresa. Il vero problema per Baroni e i suoi ragazzi è stato quello di aver creato diverse conclusioni, ma quasi nessuna veramente pericolosa per Puggioni; la Samp, invece, ha colpito subito.
Al 53' Ramirez intercetta un pallone al limite dell'area e serve in profondità Quagliarella, che trova un'altra rete per la sua doppietta e per la vittoria definitiva del Doria. L'occasione più clamorosa degli ospiti arriva per Puscas tre minuti dopo, quando l'ex Inter impatta malissimo su corner e spedisce alto di testa, nonostante Silvestre l'avesse lasciato solo.
Da lì, sei sostituzioni, il nervosismo degli ospiti, tanti tiri giallorossi e una semi-occasione blucerchiata per andare sul 3-1, ancora una volta stoppata da Belec. Di positivo ci sono il risultato e la base dell'anno scorso, ma per andare più lontano e per fare bella figura a Firenze, ci vorrà anche altro.

Amato Ciciretti, 23 anni, segna il primo gol del Benevento in Serie A.

Puggioni 6.5; Sala 5.5, Silvestre 6, Regini 6.5, Pavlovic 6; Barreto 5.5, Torreira 7, Praet 6.5 (dal 38' s.t. Djuricic s.v.); Ramirez 6 (dal 21' s.t. Linetty 6.5); Caprari 6.5 (dal 17' s.t. Bonazzoli 5.5), Quagliarella 7.

Due parole vanno spese sul Benevento: a mio modo di vedere - specie in queste condizioni -, non si salveranno. La squadra è ordinata e interessante soprattutto quando si tratta di ripartire in campo (D'Alessandro ha bullizzato Sala anche a livello fisico), ma in fase di costruzione e difesa gli Stregoni fanno fatica. E gli serve un centravanti, vero.
C'è qualche nota positiva, al di là della vittoria. Praet è sembrato in grandissima condizione, molto più smagliante della passata stagione; Torreira è il solito e impressionante cervello di centrocampo (piangeremo il suo addio quando lascerà Genova). Su Ramirez non mi faccio entusiasmare facilmente; molto bello l'assist, più evanescente nel resto, ma è arrivato da poco.
Fa più preoccupare la scelta iniziale della formazione: Murru ha fatto quasi tutto il ritiro estivo, Ferrari è arrivato a metà, ma non vederli nell'undici iniziale mi ha spaventato. Il tutto poi per far giocare il terzo terzino sinistro (con Pavlovic che comunque rimane sul mercato) e il capitano contestato (Regini ha rinnovato, ma la situazione tecnica non cambia).
Una pressione che forse sente anche Giampaolo, il meno soddisfatto di tutti nonostante il 2-1 sui campani. Prima l'uscita fuori personaggio su Regini in conferenza stampa, poi il silenzio post-gara, visto che ai microfoni è andato il suo vice Conti. Giampaolo vorrebbe un mercato diverso, un attaccante e credo anche un terzino destro serio. Come dargli contro? Ci vorrà calma e sangue freddo, come sempre.

Marco Giampaolo, 50 anni, apparso insoddisfatto a fine gara.