04 settembre 2018

Che domenica bestiale.

Un risultato inaspettato, ma meritato. Una debacle di una squadra tra le candidate allo scudetto, che però non spiega tutti i suoi problemi. Una fantastica serata per un gruppo che ha rinnovato parecchio, ma che ha giocato un'ottima gara. Una Sampdoria ordinata e cinica abbatte il Napoli per 3-0, con il risultato che espande i meriti della compagine di Giampaolo.

Le due squadre riunite a centrocampo nel pre-gara per ricordare le vittime di Ponte Morandi.

La Sampdoria si presenta alla prima in casa commemorando le vittime di Ponte Morandi e con diversi cambiamenti: dentro Ekdal e Saponara dal 1', così come c'è l'esordio di Tonelli, che prende il posto di Colley. Il Napoli comincia le sue rotazioni: dentro Verdi e Diawara, fuori Callejon e Hamsik. Tutto normale per chi giocherà tante gare.
Al 1', subito occasione per il Napoli: lancio al millimetro di Allan e Insigne sbuca alle spalle di Tonelli, anticipando Audero con un lob. Peccato che il pallonetto sia troppo lento e Andersen possa rimediare senza affanni. Gli ospiti hanno il pallino del gioco, ma in pochi minuti si ritrovano incredibilmente sotto nel punteggio.
Al 10', su corner del Napoli, la squadra azzurra si fa trovare scoperta: Defrel aggancia il pallone e appoggia per Linetty, che lancia il contropiede. Appena ricevuta la palla sulla linea di centrocampo, Saponara cambia lato di prima e serve Defrel, che fatica nel controllo, ma poi spara un gran destro di controbalzo per battere Ospina: 1-0.
In vantaggio a sorpresa, la Sampdoria non cambia la sua attitudine: ordinata uscita della palla, passaggi corti e squadra stretta, con il difetto di essere deboli sui lati. Il Napoli tenta di impensierire Audero, ma né un sinistro di Milik né una punizione di Insigne impensieriscono il portiere blucerchiato. E anzi, arriva il raddoppio.
Al 31', palla perfetta di Ekdal per la corsa di Bereszynski, che mette in mezzo un pallone rasoterra. Quagliarella aggancia e realizza di non avere spazio per il tiro, scaricando la sfera sul vicino Defrel: il francese esita, ma alla fine calcia e trova pure la fortunata definizione di Albiol, che spiazza di fatto il portiere: doppietta e 2-0.
Il primo tempo finisce così, con l'ammonizione del neo-entrato Ramirez per fallo su Allan: purtroppo l'infortunio di Saponara l'ha costretto ad alzare bandiera bianca nei primi 45'. Ancelotti punta su due cambi per la ripresa, sostituendo gli evanescenti Insigne e Verdi per una trazione migliore, inserendo Mertens e Ounas nella ripresa.
Purtroppo per gli ospiti, i cambi producono qualcosa, ma non il cambiamento di cui avrebbero bisogno. Le occasioni migliori arrivano da un colpo di testa di Milik (parato centralmente da Audero), da una carambola Andersen-Audero su un cross di Ounas (fuori) e da un tiro rasoterra di Mertens (anche questo salvato agevolmente).
Nella girandola di ammonizioni e sostituzioni, arriva non solo il gol che chiude la gara, ma un vero e proprio capolavoro. Su un cross debole di Bereszynski, al minuto 74, è Quagliarella a gelare Koulibaly e Ospina con un tacco dalle sembianze quasi animali: come un granchio, il 27 avvolge la palla nel suo tacco e segna uno dei gol dell'anno.
La partita finisce sostanzialmente lì. La Sampdoria si chiude dietro e completa i cambi, mentre il Napoli ci prova per altre due volte: il destro di Milik finisce fuori di poco, mentre l'assist dello stesso polacco trova Mertens a centro area, ma non basta anticipare Audero in uscita, perché il numero 14 mette la palla alta.

L'umiltà di Fabio Quagliarella, uno che non esulta perché gli amori vengono prima delle emozioni istantanee.

Audero 6.5; Bereszynski 7, Andersen 7, Tonelli 7.5, Murru 6.5 (dal 13' s.t. Sala 5.5); Barreto 6.5, Ekdal 7.5 (dal 38' s.t. Ronaldo Vieira s.v.), Linetty 7; Saponara 6.5 (dal 35' p.t. Ramirez 5.5); Defrel 8, Quagliarella 7.5

Al di là dello scarto - che mi è sembrato esagerato: la produzione di xG è stata la stessa tra le due squadre -, la vittoria della Sampdoria è stata iper-meritata. Una prestazione di squadra, che ha dimostrato come gli aggiustamenti rispetto a Udine abbiano funzionato. E soprattutto come alcuni elementi siano fondamentali per questa squadra.
Come detto già dopo la prima gara, Ekdal è un buon interprete per il ruolo di regista: non è Torreira, ma ha eleganza, calma e raziocinio sufficiente per giocare in quella posizione. Tonelli ha esordito con una prestazione super, mentre Saponara - nonostante un problema muscolare che l'ha costretto all'uscita dopo 35' - ha mostrato altri buoni spunti dopo Udine.
Problemi? Continuo ad avere qualche dubbio su Audero e Murru. Il portiere ha mostrato ancora una volta talento nell'uno contro uno, ma il suo gioco di piede non è lontanamente vicino a quello di Viviano e bisognerà lavorarci. Per il terzino, invece, rimane il problema dei suoi buchi difensivi, non sfruttati adeguatamente dal Napoli nei primi 45'.
La coppia d'attacco, invece, sembra aver carburato. Al di là del capolavoro di Quagliarella, Defrel si muove, corre tanto e sembra esser tornato il giocatore che a Cesena mi aveva stupito. Nota di merito anche per Rolando Vieira: entrato nel finale, il ragazzo è un diamante grezzo. Molto duro nei contrasti (forse troppo), ma buona visione di gioco.
E il Napoli? Abbiamo capito una cosa, che avevo già intuito durante il calciomercato estivo: ho il dubbio che Verdi e Insigne non possano giocare insieme, ma solo alternarsi. Entrambi amano impostare il gioco e far gravitare il pallone attorno a sé, ma non è possibile nel 4-3-3 del Napoli, con Callejon che sembra ancora più importante che nella gestione Sarri.
Ora c'è la pausa, con la Sampdoria che ha colto un successo importante: al ritorno dallo stop internazionale, la squadra giocherà contro un Frosinone ancora senza un gol all'attivo e soprattutto fanalino di classifica con un punto. La speranza è di spingere e guadagnare un'altra vittoria, specie dopo una domenica bestiale come questa.

La squadra festeggia il 3-0 finale sotto la Gradinata Sud.