24 agosto 2012

Il giramondo ed il danese.

Passata la sbornia del Gamper, la Sampdoria si prepara ad affrontare nuovamente il campionato di Serie A, dopo la serie Bwin dell'anno scorso. E l'esordio è di quello da far tremare i polsi: lo scenario sarà il Meazza di Milano, l'avversario i rossoneri vice-campioni d'Italia. Che non se la passano benissimo, ma che restano comunque una compagine da temere, sebbene l'aria di smobilitazione e le operazioni di mercato in uscita stia deprimendo l'ambiente milanista. Ma ieri Edoardo Garrone, vice-presidente vicario, è intervenuto alla trasmissione "E' Sempre Calciomercato" su SKY Sport e ha dichiarato che le operazioni per portare Enzo Maresca e Simon Poulsen in blucerchiato sono in dirittura d'arrivo. Bisogna solo attendere di sfoltire meglio la rosa, con molti "esodati" che ancora si allenano a parte in quel di Bogliasco. Ma è meglio prevenire che curare, perciò conosciamo meglio questi due giocatori che faranno parte della Sampdoria 2012/2013.

Enzo Maresca, nato a Pontecagnano Faiano il 10 Febbraio 1980, è un calciatore professionista, ma sopratutto un giramondo. Già, perché il ragazzo campano è tutta la vita che gira per il mondo grazie al pallone. Cresciuto tra le giovanili del Milan e quelle del Cagliari, viene acquistato dal West Bromwich Albion nell'estate 1998. Gli inglesi, in tema di giovani, sono dei precursori e non sbagliano nemmeno sul giovane Maresca, dato che il centrocampista contribuisce all'ottima stagione del WBA, con cinque gol nella First Division (serie B inglese) in un anno e mezzo. Da lì, c'è il ritorno in Italia; il suo talento non è passato inosservato e la Vecchia Signora del calcio italiano lo chiama per prenderlo. Rimane di proprietà juventina per cinque anni, nei quali gioca (poco) con la maglia bianconera e si fa notare per le prodezze (altrove). Il prestito a Bologna nel 2001 lo lancia sulla scena del calcio italiano, la comproprietà a Piacenza nel 2003 lo consacra definitivamente, nonostante la retrocessione degli emiliani. Alla Juve lo ricorderanno più per l'esultanza per un gol nel derby contro il Torino che per le giocate in campo; la Fiorentina è l'ultima tappa prima di lasciare l'Italia. Salvati i viola con un ottimo campionato, Maresca parte per non tornare più.
Il centrocampista comincia a girare il mondo e la prima tappa, se non la più importante della sua intera carriera, è Siviglia: arriva in quel dell'Andalusia per 2.5 milioni di euro e trova una squadra che ha giocatori come Daniel Alves, Adriano, Luis Fabiano, Kanouté, Jesus Navas e lo sfortunato Puerta. I rojiblancos iniziano un'epopea di successi sotto la guida di Juande Ramos: due Coppe UEFA, una Supercoppa Europea, una Copa del Rey ed una Supercoppa di Spagna negli anni tra il 2006 ed il 2007. Se si analizzano nel dettaglio questi successi, Maresca è un giocatore chiave, addirittura segna sia nella prima finale di Coppa UEFA (due gol contro il Middlesbrough) che nella finale di Supercoppa Europea (un rigore contro il Barca). In ogni caso, il Siviglia ogni anno raggiunge puntualmente l'Europa e lo deve anche alla grinta ed alla tecnica del centrocampista italiano.
Ma tutte le cose belle finiscono prima o poi. E così Maresca riparte nel 2009, stavolta destinazione Grecia: difatti, il centrocampista sottoscrive un contratto con l'Olympiakos Pireo, con il quale gioca in Europa League e risulta essere ancora uno dei migliori. Ma la mancanza di stimoli e la voglia di una nuova sfida portano l'ormai 30enne italiano a rescindere il contratto con i greci, rinunciando anche a due milioni di euro d'ingaggio. Per l'uomo Maresca, contava di più avere una sfida stimolante da giocarsi.
Dall'Ottobre 2010, l'italiano comincia ad allenarsi con la Primavera della Fiorentina. Fino a che il Malaga, club spagnolo della Primera Division, non gli propone un contratto, che Maresca firma un contratto fino al 2012, con opzione per un altro anno. Il resto è storia recente: il centrocampista è una delle colonne della squadra che raggiunge i preliminari di Champions, che Maresca ha brillantemente disputato nella gara d'andata contro il Panathinaikos dell'altro giorno, per altro da capitano. Ha dimostrato che è ancora in forma ed in grado di dare un ottimo contributo a chiunque beneficerà dei suoi servigi calcistici. Una curiosità a margine: nonostante una carriera vincente ed un ottimo pedigree, Maresca rimane senza una presenza nella nazionale maggiore; a pensar male, viene da dire che l'aver giocato per molto tempo all'estero ed il suo temperamento l'abbiano penalizzato. Speriamo che alla Samp possa offrire tutta la sua esperienza ed il suo gioco veloce ed intelligente.

Enzo Maresca, 32 anni, capitano del Malaga (quasi) arrivato in Champions.


Di ben altro tenore è la carriera di Simon Poulsen, terzino sinistro classe 1984, nato a Sønderborg nell'Ottobre di 28 anni fa. Il giocatore danese cresce nella squadra della sua città, il SønderjyskE, e contribuisce alla promozione del club dalla seconda alla prima categoria del calcio danese nel 2005. Intanto, i rivali cittadini del FC Midtjylland cercano e riescono a convincere il giocatore al trasferimento nel loro club; questo tentativo di "tapping-up" fu anche denunciato alla Federazione Danese, ma alla fine il club della sua città lo lasciò andare. Nei due anni con la sua nuova squadra, Poulsen si afferma come il miglior esterno sinistro del campionato danese, conquistando finalmente anche la nazionale maggiore nel 2007, dopo aver giocato numerose partite per la nazionale U-21.
Nel Dicembre 2007, lo nota l'AZ di Alkmaar, che lo acquista per ben tre milioni di euro: una cessione che rimane - tuttora - la più remunerativa per il club di Herning. Nel nuovo club olandese, trova un maestro del calcio come Louis Van Gaal, che però non lo vede nel ruolo di allora, ovvero esterno alto sinistro. Allora, il tecnico olandese decide per il riadattamento di Poulsen stile Zambrotta: lo arretra fino a farlo diventare un terzino sinistro. Così, il danese trova più spazio sia nel club che in nazionale e diventa un punto fermo di entrambi, diventando fondamentale per la conquista della Eredivisie per l'AZ nel 2008/2009, che non vinceva il campionato dal 1981. Nel 2012, il contratto quadriennale di Poulsen è giunto a termine, ma non si è trovato l'accordo per il rinnovo ed il danese è rimasto libero sul mercato, attirando l'attenzione di vari club.
Se nel club tutto è andato per il meglio, non si può dire la stessa cosa per la permanenza in nazionale. Simon Poulsen è ancora un punto fermo della nazionale danese; il difensore ha alle spalle un Mondiale disputato (2010) e l'ultimo Europeo, ma dal 2008 al 2010 non ha messo piede in campo con la Danimarca, finché Morten Olsen non l'ha richiamato per il Mondiale sudafricano. Anche lì non è stato particolarmente fortunato: suo l'autogol che ha aperto la strada all'Olanda nella sfida tra gli Orange ed i danesi, conclusasi a favore dei primi per 2-0. L'Europeo che ha disputato in Ucraina e Polonia è stato di buon livello, indubbiamente può essere un giocatore utile alla causa blucerchiata; non attendevi però un salvatore della patria. E' un buon giocatore, non un campione. Esattamente ciò che serve a questa Samp.

Simon Poulsen, 28 anni, qui all'ultimo Europeo con la nazionale danese.

Il giramondo ed il danese. Ad entrambi auguro una buona avventura alla Samp e che possano permetterci di toglierci più soddisfazioni possibili. A cominciare da domenica nel teatro dei sogni.

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