08 dicembre 2011

Sliding doors.

Dispiace, perché dispiace. Dispiace trovare sempre da rimproverare qualcosa a questa società, ma vedendo ciò che è successo ieri, non si può fare a meno di guardarsi indietro. Il riferimento è chiaramente alla straordinaria impresa del Napoli, che ieri ha completato il suo capolavoro vincendo due a zero con il Villareal e proseguirà la sua avventura nella competizione più importante, la Champions League. Sì, quella che a nominarla ti senti strano.. è passato poco più da un anno da quando piangevamo il gol di Rosenberg al 93' di quella partita maledetta. Ti chiedi ancora se Gastaldello e Ziegler non si potevano spiegare meglio, ti domandi se Di Carlo potesse evitare la standing ovation a Cassano e tenerlo in campo quei 5 minuti in più, ma sopratutto ti guardi sgomento e dici: "Non potevamo essere noi al Madrigal ieri?"

Sì, te lo chiedi. Al di là delle differenze oggettive tra le società SSC Napoli e UC Sampdoria (di budget, di profitti, di merchandising, di stadio), fino al 2010 non sembrava che la nostra programmazione fosse peggiore della loro. Con squadre per lo più pari (noi meglio davanti con Cassano e Pazzini, loro meglio dietro con De Sanctis e Campagnaro, in mezzo eravamo alla pari), a Maggio dell'anno scorso siamo in Champions. Arriva il preliminare ed uno si aspetta che, se proprio i pezzi dello staff tecnico e manageriale debbono partire (per Marotta e Delneri è l'occasione della vita, che il primo si sta giocando - a mio parere - male ed il secondo ha già buttato via), almeno quelli della squadra rimangano. Ed invece niente.. si trattengono tutti, ma Storari ci viene "scippato" dalla Juve grazie ad un favore mafioso del Milan (dopo l'affare Sheva, colpisce ancora Galliani) e tornano Zauri e Guberti, di cui forse si sarebbe fatto volentieri a meno. Uno si aspetta allora che arrivi qualcos'altro, qualche nome importante a rinforzare la squadra. Si fa bene ad inserire i giovani tra le riserve, per una maturazione che era nella programmazione Samp. Ma il grande difetto della società Sampdoria di quest'ultimo anno e mezzo è che, quando c'è da sostituire qualcuno di bravo, arriva matematicamente qualcuno di peggiore. E non di poco.

Ed ecco che uno sogna tutta l'estate Weiss (personalmente non mi piaceva, ma un piccolo salto di qualità sarebbe stato) e la società, invece, si spreca con la comproprietà di Guberti. Nessuno avrebbe chiesto spese pazze (sogni come Van der Vaart o Guti erano chiaramente irrealizzabili, se non in prestito), ma almeno qualche nome di prospettiva per la Champions sarebbe stata cosa buona e giusta. Un'ipotetica formazione così messa in campo:

Marchetti/Sorrentino

Nagatomo - Volta - Gastaldello - Ziegler

Semioli - Palombo - Guarin - Giaccherini

Cassano - Pazzini

Non tanto nel preliminare, ma più in generale in CL, con le riserve che avevamo a supportarla, forse avrebbe fatto la sua figura buona. E poi invece, da lì, partì tutto quell'anno che ci ha portato dove siamo ora. Sfiduciati, stanchi e forse anche un po' incazzati perché ti dici che, a livello tecnico, non eravamo di meno di quel Napoli a cui arrivammo davanti nel 2009-2010.

Purtroppo sono ragionamenti passati. Ed io faccio un'analisi tecnica, ma non posso fare a meno di ricordare come l'inesperienza e sopratutto la sfiga furono componenti importanti in quelle due partite maledette. Perché gol come quello di Fritz o come quello di Rosenberg non ne ho visti troppi in vita mia..
E con buona parte del calcio (direi anche della vita) affidata al caso, non puoi fare a meno di chiederti: "E se fosse andata in un altro modo?"





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