30 dicembre 2014

Un'annata da ricordare.

Wow, è stata lunga. Il 2014 è sembrato molto lungo e pieno di soddisfazioni per la Sampdoria. Un anno che forse non si dimenticherà facilmente, specie la seconda parte. E che apre delle premesse straordinarie per il 2015, sperando che questo possa esser migliore dell'anno precedente. I blucerchiati e i suoi tifosi hanno potuto godere di tanti momenti diversi: ne voglio ricordare cinque, come è da abitudine al termine dei canonici 365 giorni.

  • Due derby, due eroi, due 0-1 (3 febbraio & 28 settembre 2014)
Nel 2014 si sono giocati due derby. Entrambi con i blucerchiati in trasferta, entrambi con la Samp uscita vincente per 1-0. Nel primo, l'eroe è Maxi Lopez: appena arrivato dal Catania, l'argentino decide la stracittadina alla prima gara dopo il ritorno in blucerchiato. Sarà anche l'unico gol di Maxi nelle 11 presenze con la Samp della passata stagione. Nel secondo derby, il protagonista è Manolo Gabbiadini: una delle sue punizioni passa e non viene deviata da nessuno. La palla s'insacca all'angolo e decide la contesa tra le due squadre.

Maxi Lopez, 30 anni, batte Perin per l'1-0 nel derby del febbraio 2014.
  • La rinascita di Stefano e Roberto
Se ci sono due giocatori che hanno beneficiato alla grande del 2014 e della cura Mihajlovic, questi sono Roberto Soriano e Stefano Okaka. Il primo era spesso fischiato nelle sue fugaci apparizioni nella gestione Rossi e si pensava fosse ormai bruciato: a parte il gol nel Trofeo Gamper al Camp Nou nell'agosto 2012, poco da segnalare. Il secondo era finito in tribuna a Parma, dove non giocava e sembrava ormai finito. Entrambi sono rinati e si sono addirittura consacrati. Entrambi hanno esordito in nazionale azzurra con il ct Conte (e Okaka ha anche segnato). Cosa volere di più?
  • L'unica sconfitta (29 ottobre 2014)
Stadio Giuseppe Meazza di Milano, c'è Inter-Sampdoria per il turno infrasettimanale. La Samp è reduce da due pareggi consecutivi, tra cui quello prezioso contro la Roma (che non era ancora stata bastonata dal Bayern in Champions). L'Inter, al contrario, soffre e monta la contestazione nei confronti di Walter Mazzarri, che da lì a un mese sarà esonerato. 

La Samp gioca una gara gagliarda, prende una traversa e costringe Handanovic a diversi miracoli. Purtroppo, l'ingenuità di un classe '95 bravo, ma appunto giovane come Romagnoli costerà il rigore della vittoria. La firma? Mauro Icardi, che non si smentisce mai quando incrocia i colori blucerchiati. A oggi, è ancora l'unica sconfitta stagionale per il Doria in questo 2014-15.

Roberto Soriano, 23 anni, ha esordito in nazionale contro la Croazia.
  • La rimonta dello Juventus Stadium (14 dicembre 2014)
La Juventus guida come al solito la classifica: da Allegri a Conte è cambiato qualcosa nel modulo in campo, ma non in classifica. I bianconeri comandano, come da tre anni a questa parte. E la Samp si presenta allo Juventus Stadium, dove è stata una delle poche squadre italiane a vincere da quando l'impianto ha aperto nel 2011. Proprio la Samp di Mihajlovic, nel gennaio 2014, perse in maniera onorevole per 4-2 contro la Juve di Conte.

Quasi un anno dopo, gli ospiti si presentano con qualche assenza, il 4-3-1-2 invece del 4-3-3 e Krsticic trequartista. Il piano di contenere la Juve non funziona: se la Samp si deve difendere, si fa violenza e soffre. Non solo: arriva anche il vantaggio dei padroni di casa. Segna Evra di testa su corner: è alto un metro e 73, ma Regini lo lascia libero di saltare. La gara sembra in salita, ma Mihajlovic torna al 4-3-3 nella ripresa e fa entrare Gabbiadini.

A metà con la Juve, l'attaccante è in partenza per Napoli a gennaio: lo sa la Juve, lo sa la Samp e lo sa sopratutto il giocatore. Che non ha voglia di lasciare Torino senza un addio velenoso, come il suo mancino a giro. Proprio un suo sinistro stende la Juve e punisce Buffon al 51', riportando la gara in parità. Da lì la Samp gestisce la gara, soffre poco e sfiora addirittura il successo. Indovinate con chi? Sempre quello con la maglia numero 11.
  • La grinta mai sopita (31 agosto 2014-?)
Se c'è un aspetto su cui la Samp è di gran lunga migliorata rispetto alla scorsa stagione, è la grinta, la capacità di non mollare mai tanto richiesta da Mihajlovic. Il tecnico serbo si era spesso lamentato nel 2014 di alcune "passeggiate", ovvero di alcune gare in cui la Samp non c'era. Quest'anno non è andata così. Certo, ci si può rammaricare di tante rimonte subite, ma in fondo la squadra blucerchiata è un gruppo giovane. Alcune legnate fanno quasi bene.

A Palermo, però, c'è un antipasto di quello che sarà la Samp di quest'anno. I siciliani si affidano sopratutto a Dybala, tornato in A con la voglia di imporsi. Regini cade nel tranello e prende due gialli (di cui il secondo discutibile). Gli ospiti rimangono in dieci e prendono anche il gol dello svantaggio, segnato proprio da Dybala. Sembrerebbe quasi finita, ma la Samp mette la testa a posto. Il Palermo di Iachini (ex amato) arretra il baricentro e al 91' Gastaldello pareggia su azione da corner: è un piccolo segnale, ma è il momento che dice esattamente quella che è stata la Samp in questa seconda parte di 2014.

La gioia della Samp dopo il pareggio all'ultimo secondo di Palermo.

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