09 dicembre 2014

Chissà.

Finalmente riprende la corsa: la Samp passa a Verona per 3-1 contro un pericolante Hellas e si issa al quarto posto, superando Lazio e Napoli. Il Genoa rimane terzo per un punto, ma in casa blucerchiata ci sono motivi per cui sorridere e cose da rivedere. A fine gara, però, ciò che conta è esser tornati alla vittoria, che mancava da un altro 3-1, quello rifilato in casa alla Fiorentina. E sopratutto hanno segnato tutti e tre gli attaccanti.

Eder, 28 anni, al quarto gol in questo campionato.

La Samp si presenta al Bentegodi con mille tifosi al seguito e una squadra rivoluzionata. Rispetto all'impegno di Coppa Italia, tutta la squadra è cambiata: torna Romero in porta, Romagnoli dall'inizio, mentre Rizzo e Duncan sono i prescelti per sostituire gli squalificati Soriano e Obiang. L'Hellas, che non vince da sette gare, cerca una vittoria che servirebbe a scacciare la crisi: gli scaligeri fanno fatica a segnare e a tornare quelli smaglianti di inizio stagione.
La partita è equilibrata nelle prime battute: i padroni di casa hanno un paio di occasioni. Al 1' Gonzalez prova di testa, ma è facile per Romero; al 13' Moras tenta l'anticipo sul primo palo, ma spara alto. Dal canto loro, gli ospiti hanno tre occasioni chiare con Eder, Gabbiadini e Silvestre: sulle prime due interviene Rafael, mentre l'argentino manca di precisione sul colpo di testa da corner. L'episodio chiave è al 26': Gabbiadini lancia in profondità Eder, che una volta entrato in area viene steso da Marquez. Il rosso e il rigore sono ineccepibili, così come la trasformazione del numero 23 blucerchiato: Rafael spiazzato, quarto gol in campionato per l'attaccante. La Samp dovrebbe entrare in modalità gestione, ma lo fa (come al solito) male: la squadra è molle. Prima Palombo regala un'occasione agli avversari e Nico Lopez grazia Romero. Poi il pareggio arriva: tiro di Tachtsidis, pessima respinta di Romero e si avventa Toni sul pallone. Mentre i centrali dormono, l'1-1 è servito. Rizzo avrebbe una chance al 41', ma dopo una bella discesa il suo tiro è a lato.
Al riposo, Mihajlovic deve aver dato una bella strigliata ai suoi: in campo entra un'altra Samp. L'Hellas ha finito un po' la benzina e la Samp non aspetta altro. Al 56', arriva il nuovo vantaggio ospite: cross di Gabbiadini, Okaka è lasciato solo un momento da Guillermo Rodriguez e il numero 9 del Doria punisce gli scaligeri. Terzo gol in campionato e 2-1. Da quel momento, i padroni di casa mollano, tanto che la Samp ha un'altra occasione con Gabbiadini, sempre fermato da Rafael. Il portiere non può nulla però al 61': palla in profondità di Krsticic, Eder mette in mezzo e Gabbiadini mette dentro a porta vuota il suo quinto gol in campionato. Da lì, la gara diventa un esercizio di tenacia per l'Hellas, che prova almeno a segnare il secondo. Ma è la Samp a sfiorare il quarto ancora con Okaka, che però a due passi dalla porta spreca la giocata di Rizzo, centrando il palo. La vittoria è importante per la Samp, che torna a -1 dalla zona Champions e si prepara alla grande per la sfida alla Juventus di domenica prossima.

Luca Toni, 37 anni, mette dentro il gol del momentaneo 1-1.

Romero 5.5; De Silvestri 6.5 (dal 25' s.t. Cacciatore 6), Silvestre 5.5 (dal 39' p.t. Gastaldello 6.5), Romagnoli 6, Mesbah 6; Rizzo 7.5, Palombo 6.5, Duncan 5 (dal 9' s.t. Krsticic 6); Gabbiadini 7, Okaka 6, Eder 7.5 - già pubblicate su SampNews24

Ieri sera la Samp ha tirato fuori una buona prova, ma ha rischiato l'ennesima topica di questa stagione. Sull'1-0 e con l'uomo in più, l'Hellas è stato in grado di rimontare solo grazie a un Doria mollo, incapace e/o indolente nel cercare il raddoppio. Il gol di Toni ha mostrato tutto quello che non va in questa squadra: la mollezza. Delle volte - non capisco se per presunzione o incapacità - la squadra si specchia e manca di quella cattiveria che Mihajlovic vorrebbe quando si dovrebbe finire la preda.
Fortunatamente la ripresa è stata un'altra cosa. Una volta segnato il gol del secondo vantaggio con Okaka, i padroni di casa non sono stati più in grado di rimontare. Anzi, la Samp ha infilato anche il terzo con Gabbiadini, che ha esultato (e meno male). Se i blucerchiati avessero segnato il quarto nel finale di gara, non ci sarebbe stato nulla da dire: l'Hellas era piuttosto sbilanciato e qualche occasione in contropiede la Samp l'ha avuta.
La verità è che Genova sta diventando la capitale del calcio. Milano affanna e l'Inter ha avuto la peggior partenza da vent'anni. Torino vede la Juve prima, ma il Torino sta facendo bene solo in Europa. Roma sorride, ma bisognerà vedere se giallorossi e biancazzurri avranno effettivamente lo stesso passo fino a fine campionato. Genova invece appare solida. E se i rossoblu forse possono aver avuto qualche episodio di gioco in più a favore, la Samp piange diversi punti buttati: dalla trasferta di Cagliari a quella di Cesena, dalla gara contro il Milan al finale con il Napoli. Chissà dove saremmo ora.

La festa blucerchiata dopo il 3-1 di Gabbiadini: sarà il risultato finale.

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