30 dicembre 2013

Uno sguardo al futuro.

Che dire: il 2013 non sarà certo ricordato tra i più brillanti anni dell'Unione Calcio Sampdoria. Se nel 2012 erano arrivate una promozione all'ultimo secondo e la brillante vittoria nel derby, nonostante le difficoltà, non si può dire altrettanto del 2013. E' un anno che ha fatto registrare i blucerchiati nella maniera più anonima possibile: poche vittorie, tanta rabbia e preoccupazione per il futuro, l'ennesimo cambio di allenatore e la sensazione che non ci saranno miglioramenti nel breve futuro. Il progetto va avanti, ma non si è capito ancora quale senso o forma stia prendendo. Mi sento comunque di tentare un riassunto sui cinque momenti che hanno veramente segnato l'anno che sta per finire in casa Samp.

Arrivederci, Juve, ciao. | Se c'è un volto che i tifosi bianconeri non riescono a dimenticare, è quello di Mauro Icardi. L'argentino ha timbrato tre volte contro la Juventus durante lo scorso in campionato (più una con la nuova maglia dell'Inter nel settembre scorso): due a Torino, una al ritorno al Ferraris. L'impresa di Torino, ottenuta in dieci (espulsione ingenua di Berardi per doppio giallo) e in svantaggio (rigore di Giovinco) rappresenta uno dei punti più alti della recente storia blucerchiata. Solo l'Inter di Stramaccioni, all'epoca, era riuscita a violare la nuova casa bianconera. Tanta sofferenza, ma una vittoria notevole per il neo-arrivato, Delio Rossi. Al ritorno, a Juve campione d'Italia e noi salvi, è stata una partita normale: la squadra di Conte è stata sconfitta nuovamente dal Doria, stavolta grazie ai gol di Eder, De Silvestri e ancora Icardi. Per altro, le due vittorie della Samp contro i futuri bicampioni d'Italia costituiscono un fun-fact: è la prima volta che i blucerchiati, nella loro storia, battono per due volte quelli che poi vengono laureati come campioni della Serie A.

Mauro Icardi, 20 anni e quattro gol alla Juve nel 2013 (di cui tre con la Samp).

L'ultimo saluto al presidente. | Riccardo Garrone ci lascia la notte del 21 gennaio scorso, dopo aver lottato a lungo contro una dura malattia. Per omaggiarlo, non si poteva far meglio di quanto fatto vedere nella gara contro il Pescara: 6-0 agli abruzzesi, cinque gol di Icardi e il primo sigillo di Pedro Obiang con la maglia blucerchiata. Lo spagnolo sfoggia una maglietta con scritto "Grazie": in quel momento, almeno per me, la partita era finita con quello splendido momento. Forse il più gratificante dell'intero anno blucerchiato: altro non potrebbe essere per ringraziare l'uomo che, dieci anni fa, ha determinato la sopravvivenza della Samp. Ha fatto alcuni errori, ma il suo bilancio è positivo se valutato nel quadro generale dei suoi undici anni di presidenza.

Udine maledetta. | E' ormai maggio, ma la Samp non è ancora certa della salvezza. Non matematicamente, almeno. Eppure si sente che la trasferta di Udine, contro una squadra lanciata verso l'Europa, possa esser la finestra per chiudere la partita. La Samp effettivamente si salverà, ma la gara in Friuli fa capire come la squadra abbia la testa staccata; anche in quei casi in cui ci mette qualcosa di suo (il palo di Sansone ancora trema), non è fortunata. Se poi ci mettete le poco fortunate prestazioni di un Romero discontinuo (il regalo sul gol di Muriel è ancora nella testa di molti), capite come la trasferta friulana doveva essere forse il più grande campanello d'allarme per il riparo della squadra durante il calciomercato estivo.

Sergio Romero, 26 anni, qui battuto da Muriel nel 3-1 subito dall'Udinese a maggio.

Derby da dimenticare. | Se c'è una cosa certa riguardo la stagione in corso, è che il derby di ritorno andrà giocato con ben altro approccio. Quanto visto in quello d'andata, beh, ha lasciato un bel boccone amaro a qualunque tifoso blucerchiato. Il 3-0 subito dal Genoa nella stracittadina del 15 settembre scorso è stato netto, forse esagerato per quanto visto in campo, ma ha dimostrato come la squadra stesse vivendo male la pressione della sfida genovese. Forse, in questo quadro, la sosta prima della gara non ha aiutato la Samp. I gol di Antonini, Calaiò e Lodi - tre che non hanno certo impressionato in questa prima parte di stagione con la maglia rossoblu - hanno ulteriormente sottolineato la caduta. Dal canto suo, seppur in gara secca, Delio Rossi è riuscito a farsi imbrigliare da Liverani, poi cacciato dopo poche settimane: forse è proprio questo il segnale più chiaro di quanto il tecnico avesse perso un po' il polso della squadra.

La terapia serba. | Tuttavia, il campionato del tecnico riminese è finito dopo la gara contro la Fiorentina: prima della sosta per le nazionali di novembre, il k.o. del Franchi è costato la panchina a Delio. A quel punto, la Samp si è presa molto tempo per aspettare l'obiettivo numero uno, ovvero Sinisa Mihajlovic. Mi sono detto sempre scettico sulle capacità del serbo di tirarci fuori dai guai, ma per ora sta facendo ottimamente il suo lavoro. Nove punti nelle cinque gare da tecnico blucerchiato sono un buon biglietto da visita. La speranza è che non vada come con Rossi, quando il periodo gennaio-marzo fu ottimo, per poi sciogliersi come neve al sole nei restanti otto mesi della sua gestione. A questo punto, solo il futuro ci dirà se la scelta è stata azzeccata. Anche in questo quadro, però, sarà importante sopratutto sfoltire la rosa e rafforzarla con un paio di innesti (terzino sinistro? un vero esterno d'attacco, se non si vogliono usare Wszolek e Rodriguez?).


Adesso si ripartirà nuovamente il 6 gennaio. Come l'anno scorso, ci sarà la sfida con una grande del nostro calcio sul loro terreno. Nel 2013, la Samp violò lo Juventus Stadium con due reti di Mauro Icardi, in inferiorità numerica e in rimonta. Per il 2014, si inizia con la trasferta al San Paolo di Napoli contro la compagine allenata da Rafa Benitez. Stastisticamente, la trasferta partenopea è una delle più brutte degli ultimi anni: la Samp deve ancora segnare un gol nell'impianto degli azzurri da quando questi ultimi sono tornati in A. Vedremo se si riuscirà SUBITO a rendere questo nuovo anno un po' più frizzante. Buon 2014 a tutti, specie se blucerchiati. Magari con uno sguardo al futuro che riporti fiducia ad un ambiente che sta vivendo decisamente troppi "ups & downs".

Eder, 27 anni, sicuramente uno dei migliori blucerchiati in questo 2013.

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