01 dicembre 2013

Colpo di pistola.

Beh, forse il vento sta leggermente girando. Forse il sinistro scagliato da Renan al minuto 89 di Inter-Samp oggi a "San Siro" non è solo il segno che i nerazzurri non sono lo squadrone che l'inizio di campionato sembrava dimostrare. Forse è anche il segnale che la Samp possa girare la difficile condizione psicologica che attraversa. Anche oggi, i blucerchiati rischiavano di uscire con zero punti contro una squadra non certo in  buona condizione; invece, il brasiliano ha tirato fuori il jolly. Ma ci vorrà di più di questo.

Javier Zanetti, 40 anni, e Sinisa Mihajlovic, 44, si scambiano il cinque a fine gara.

La Samp, dopo l'incredibile beffa subita contro la Lazio al "Ferraris" domenica scorsa, si presenta di nuovo con il 4-2-3-1, ma in variante offensiva. Torna Eder e Mihajlovic lo schiera insieme a Pozzi e Gabbiadini, con Soriano a sostituire lo squalificato Krsticic. Insomma, il tecnico serbo non rinuncia alla sua identità neanche di fronte all'Inter di Mazzarri, che cerca di accelerare il passo in campionato. Senza attaccanti, continua il 3-5-1-1 con Alvarez alle spalle di Palacio, uomo pericoloso per i colori blucerchiati.
Pronti, via e la Samp comincia più spigliata di quanto qualcuno si aspettasse al cospetto di Erick Thohir, nuovo presidente dell'Inter, alla prima da numero uno nerazzurro a "San Siro". E' sopratutto il tiro dalla distanza di Gabbiadini ad impegnare Handanovic. Poi, al 17', ecco il puntuale episodio che rischia di decidere la gara: proprio Gabbiadini, in posizione inedita di terzino destro, deve difendere su Alvarez. Una, due finte e l'attaccante blucerchiato ci casca; sul cross dell'argentino, Costa buca e Guarín ha tutta la libertà di colpire per l'1-0 dei padroni di casa. L'Inter si fa rivedere dalle parti di Da Costa con Jonathan e Cambiasso, ma tende a gestire una Samp imprecisa, che con Pozzi prova a spaventare Handanovic. Nel finale, gli ospiti perdono capitan Gastaldello, con Regini che entra al suo posto, costretto ad uscire per infortunio.
Nella ripresa, iniziata senza cambi, è ancora l'Inter a rischiare di segnare il 2-0: Guarín centra il palo con un destro potente e Da Costa non può nulla. Ciò nonostante, i nerazzurri spariscono dal campo per la successiva mezz'ora, nel vano tentativo di gestione del risultato. Mai errore fu più grave: la Samp si riorganizza e immediatamente spaventa i tifosi di casa, con il gol annullato a Pozzi per fuorigioco dell'assist-man Eder. Insomma, gli ospiti ci sono e cercano di fare la gara, visto che l'Inter sta lì, senza colpo ferire. Ancora Handanovic deve togliere le castagne dal fuoco, stavolta su punizione di Eder: una battuta centrale, che però rischia di mettere in difficoltà lo sloveno, costretto all'angolo. 
La girandola dei cambi, dovuta anche ad una partita maschia, non cambia molto. Nell'Inter dentro Kovacic, Belfodil e sopratutto Mudingayi, per coprire ancor meglio il centrocampo; nella Samp, in campo il recuperato Sansone e Renan, che non vedeva il terreno di gioco da un po' di tempo. Quando i titoli di coda sembrano in arrivo, ecco il colpo di scena finale: su una respinta della difesa nerazzurra, il brasiliano scaglia un gran sinistro dai 25 metri, sul quale Handanovic non può arrivare. Primo gol ufficiale con la maglia della Samp e prima marcatura in A per il 27enne centrocampista: mai scenario avrebbe potuto esser migliore. Nel finale, la paura del contraccolpo c'è, ma la Samp resiste e porta a casa un punto più che meritato. Del resto, è lo stesso Mazzarri ad aver ammesso, a fine gara, l'ottima prova da parte dei blucerchiati. Forse ottima è troppo, ma il succo è sostanzialmente di quelli da bere con grande soddisfazione.

Fredy Guarín, 27 anni, scaglia in porta l'1-0 momentaneo per l'Inter.

Da Costa 6; De Silvestri 6, Mustafi 6, Gastaldello 6 (dal 42' p.t. Regini 5.5), Costa 5; Palombo 5.5, Obiang 4.5 (dal 40' s.t. Renan 7); Gabbiadini 5.5, Soriano 6.5, Eder 5.5; Pozzi 5.5 (dal 27' s.t. G. Sansone 5.5) - già pubblicate su SampNews24

Nonostante la buona prova, mi scuserete se non mi unisco ai cori di giubilo. Le prestazioni delle prime due partite della gestione Mihajlovic intanto dimostrano una cosa: i giocatori non stavano più con Delio Rossi. Chissà se non c'è mai stato feeling e solo la striscia iniziale di buoni risultati tra gennaio e marzo aveva effettivamente cementato il gruppo. Intanto, qualche intervista di questi giorni e l'impegno profuso dai ragazzi contro Inter e Lazio sembra dimostrare questo punto. Il secondo è che la Samp, comunque, rimane una squadra spuntata davanti e distratta dietro. Il gol subito oggi è l'ennesima ingenuità da terza categoria che, in A e lottando per la salvezza, bisognerebbe evitare. Anche perché - spiace per Mazzarri - l'Inter non sembra più lo squadrone di inizio campionato. Forse, semplicemente, non lo era mai stato, ma era partita bene: ora, con Icardi e Milito out e con un cumulo di centrocampisti ad attaccare, neanche Palacio può fare miracoli. Se poi Renan tira fuori il jolly dell'ultim'ora, il pareggio è d'obbligo.
Difficile commentare anche le parole di Mihajlovic, che è soddisfatto. Sul piano dell'atteggiamento, posso capirlo. Sul piano del gioco, invece, l'impressione è che la Samp giochi parecchio sbilanciata (oggi in campo almeno tre attaccanti per tutta la gara, anche dopo il cambio Pozzi-Sansone), ma con un'impostazione ben arretrata. Per altro, Eder e Gabbiadini non sembrano a pieno agio nel ruolo di esterni dietro la punta. Un conto è farlo nel 4-3-3, dove tre uomini coprono le tue scorribande; un altro è quando devi cantare e portare la croce, con Obiang in condizioni pessime e Palombo non in giornata splendida. Insomma, bisognerà riprensare a questo: Eder, Sansone, Gabbiadini sono tutte seconde punte. Sì, persino lo splendido Manolo si sta rivelando un errore del mercato estivo non in quanto a prestazioni, bensì come equivoco tattico. Comprato come prima punta da 15 gol, nessuno si sta accorgendo come il suo baricentro sia sempre lontano dalla porta; vuoi per tentare la conclusione dalla distanza o partecipare meglio al gioco, Gabbiadini non è mai in area.
In questo senso, un piccolo consiglio voglio darlo al caro Sinisa: butti dentro - IN OGNI GARA - uno tra Wszolek ed il desaparecido Rodriguez. Entrambi sono esterni veri, anche se il polacco ha una maggiore propensione offensiva, mentre l'argentino giocherebbe più avanti del solito. Per altro, schierare "Maticrack" dietro la punta gli garantirebbe numerosi spazi per offendere: chissà di non ritrovarsi la soluzione ai propri problemi in casa. Intanto, anche Renan timbra il cartellino del primo gol ufficiale con la Samp. Il brasiliano potrebbe essersi conquistato qualche spazio per le prossime gare. Con un colpo di pistola nei titoli di coda.

Renan Garcia, 27 anni, scaglia il sinistro dell'1-1 finale: primo gol ufficiale con la Samp.

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