06 dicembre 2013

Un'altra storia.

Non c'è niente da fare: sembra proprio un'altra storia. Lo scetticismo permane, ma il risultato di ieri sera conferma che la Samp sembra aver imboccato una strada migliore. 4-1 all'Hellas - che continua a far fatica negli ultimi tempi - ottenuto con le riserve e che porta la società blucerchiata all'Olimpico il 9 gennaio, dove affronterà la Roma. Sono arrivati gli ottavi di Coppa Italia, ma sopratutto tanta convinzione. Perdonatemi il verbo "sembrare", ma è giusto esser scettici dopo mesi difficili.

Birkir Bjarnason, 25 anni, ieri ha realizzato il primo gol con la Samp.

La Samp torna in Coppa Italia dopo la vittoria di agosto contro il Benevento, quando Gabbiadini decise la sfida con i suoi primi due gol in blucerchiato. Nel Doria, tante facce finora viste poco o per nulla: Fiorillo capitano nonché titolare, più i reintegri di Maresca e Poulsen, l'esordio stagionale di Rodriguez e Fornasier. C'è anche Petagna davanti, con Sansone, Bjarnason e Wszolek a supporto. L'Hellas, dopo la sconfitta a Firenze, fa riposare qualcuno, ma alcuni titolari ci sono. Dopo una traversa colpita da Donadel su calcio piazzato, la Samp passa al 14': bel cross di Poulsen in mezzo, Wszolek colpisce di testa, ma centra un difensore. Sulla respinta in piena area, il sinistro di Sansone non lascia scampo a Mihaylov. L'1-0, per altro, dura poco: su un retropassaggio errato di Cirigliano, Petagna raccoglie e tenta di battere l'estremo difensore gialloblu. La sua respinta giunge sui piedi di Bjarnason e al 20' la Samp è sul 2-0. Sembra chiusa, ma l'Hellas comincia a macinare gioco, con diverse conclusioni da parte di Longo, il più attivo fra gli ospiti.
Dopo l'intervallo, la ripresa comincia con un copione ben diverso: le riserve blucerchiate sembrano lentamente scomparire, mentre l'Hellas prende campo e confidenza. Mandorlini si gioca tutto, inserendo Martinho, subito decisivo: il cross del brasiliano trova Longo, che batte capitan Fiorillo con un sinistro al volo di rara bellezza. 2-1 e tutto riaperto. A quel punto, il tecnico dei veneti si gioca anche la carta Toni, ma non basta. L'episodio chiave è all'81': su corner per gli ospiti, Petagna interviene in maniera scomposta. Dal replay sembrerebbe spalla dubbia, ma i giocatori dell'Hellas circondano l'arbitro. Nel mentre, però, si dimenticano dell'azione che prosegue. Donati perde la palla e Krsticic gliela ruba, involandosi verso la porta. Il 3-1 del serbo chiude la gara e suggella il sodalizio tra lui e Mihajlovic, per cui il numero 10 blucerchiato rappresenta il fulcro del suo progetto tecnico-tattico. Il 4-1 finale, con il gol di Renan (il secondo in quattro giorni, dopo non averne mai segnato uno in due anni di Samp) chiude la contesa e regala la Roma ai blucerchiati. La sfideranno ad inizio gennaio, negli ottavi di Coppa Italia, all'Olimpico.

Renan Garcia, 27 anni, ancora a segno: secondo gol in quattro giorni.

Fiorillo 6; Rodriguez 5.5, Fornasier 6 (dal 35' s.t. Mustafi s.v.), Regini 6.5, Poulsen 6; Maresca 6.5 (dal 19' s.t. Eramo 6), Renan 6; Wszolek 7, G. Sansone 6.5 (dal 15' s.t. Krsticic 6.5), Bjarnason 6; Petagna 5.5 - già pubblicate su SampNews24

Passato quest'ostacolo, la Samp è pronta ad affrontarne un altro. Si torna in Serie A e si affronta il Catania: una sfida fondamentale quella del "Ferraris". Il primo di due "dentro o fuori" nel giro di una settimana, visto che la domenica successiva si andrà a Verona per affrontare il Chievo, rigenerato dalla cura Corini (tre vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, otto gol fatti ed uno subito). Intanto, a Torre del Grifo, c'è aria di forte contestazione; un'aria condivisa dalla Samp fino all'arrivo di Mihajlovic, che intanto ha ridato un po' di cattiveria ai giocatori. Sul gioco e sull'impatto che il serbo avrà a lungo durata, mi permetto di mantenere i miei dubbi. Anche la testa dei giocatori, martoriata nell'era Rossi di questa Serie A, dovrà superare il test di durata, se si vorrà ottenere la salvezza.
Intanto, ieri sera, abbiamo rivisto qualche faccia che non vedevamo da tempo. Maresca è sembrato fisicamente indietro, ma ha avuto un paio di spunti interessanti: speriamo che questo, comunque, non blocchi la crescita di Gentsoglou, che ha fatto bene nei pochi spezzoni giocati. Dentro Poulsen dopo tanto tempo, con il danese che non ha demeritato. Con il tempo che passa, potrebbe rivelarsi utile. Petagna ha molto da imparare, specie in continuità ed altruismo (sul secondo gol, c'è da ringraziare la respinta di Mihaylov). Fornasier, all'esordio tra i professionisti in assoluto, non ha demeritato. Tuttavia, c'è da ammettere che il giovane ex United avrà bisogno di un prestito, perché deve ancora fare strada.
Infine, il discorso cade su Mati Rodriguez, bollato ingenerosamente come pacco da molti che hanno osservato ieri la partita. Innanzitutto, c'è da chiedersi perché l'emozione valga per Fornasier e la scarsa condizione fisica per Maresca, ma entrambe non siano prese in considerazione nel valutare la prova di un ragazzo alla seconda partita in un anno alla Sampdoria. Seconda nota a margine: Rodriguez ha fatto le sue fortune da esterno destro nel 3-5-2, se non a volte da centrocampista destro nei tre dietro la punta. Ecco: ieri ha giocato terzino, con risultati scarsi, facilmente prevedibili da chi conosca un po' la storia professionale del ragazzo. Quando è entrato Martinho, poi, le difficoltà sono aumentate. Ma questo non può rappresentare il chiodo sulla bara dell'avventura in blucerchiato di "Maticrack": speriamo di vederlo più avanti. E speriamo che sia tutta un'altra storia anche per lui.

La festa blucerchiata dopo uno delle quattro marcature di ieri sera contro l'Hellas.

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