09 dicembre 2013

Finalmente.

Ci voleva proprio. Finora, negli scontri diretti, per la Samp erano stati quasi unicamente dolori. Se escludiamo la vittoria all'ultimo secondo di Livorno, i blucerchiati avevano per lo più buttato punti negli incroci con le altre contendenti alla salvezza. Invece, oggi al "Ferraris", la squadra di Mihajlovic ha fatto il suo dovere, seppur con un primo tempo alla camomilla. Il 2-0 agli etnei segna finalmente l'uscita dalla zona retrocessione: non sarà molto, ma è un primo passo verso una condizione più tranquilla.

Sinisa Mihajlovic, 44 anni, fa proseguire la risalita della Samp in campionato.

La Samp, reduce dall'ottima vittoria in Coppa Italia contro l'Hellas, rimette in campo i suoi titolari senza alcuna eccezione: la squadra è la stessa che ha strappati un pari all'Inter la settimana precedente. Molto più prudente il Catania di De Canio, che schiera un 5-4-1 ben coperto e fa i conti con le assenze: fuori Andujar e l'ex Maxi Lopez, davanti il solo Leto (che, per altro, è in realtà un esterno sinistro). Insomma, i presupposti - visti anche i rispettivi momenti delle due squadre - vedono una Samp nettamente favorita. In realtà, il primo tempo è solo un grosso sbadiglio tra l'inizio della gara e l'intervallo. I padroni di casa tengono il possesso palla, ma creano veramente poco per impensierire gli ospiti. Dal canto loro, i siciliani - ultimi in classifica - non si scoprono troppo e si fanno vedere al massimo con un sinistro di Leto dalla distanza, largo di non molto. Intanto, le conclusioni di Gabbiadini dalla distanza sono il maggior pericolo per la porta di Frison, che tuttavia non è molto impegnato nei primi 45'.
Tornati in campo nella ripresa, il canovaccio della partita finalmente cambia. I blucerchiati sono più determinati e mettono maggior pressioni ai siciliani, che cominciano a faticare nel tenere il campo. La dimostrazione lampante arriva al 54': De Silvestri si fa largo con un bel contrasto e mette in mezzo un pallone sul quale un Eder volante insacca di testa. Capitombolo per il brasiliano, ma grande festa per lui, alla quinta rete stagionale con la maglia blucerchiata. Di questo passo, il record massimo di marcature in A per lui - sette l'anno scorso - rischia di essere abbattuto. Nonostante i cambi, il Catania non fa quasi nulla per rendersi pericoloso: neanche l'entrata in campo di Maxi Lopez cambia le sorti del match. Le possibilità di pareggiare sono quasi nulle, tanto che Da Costa non deve mai sporcarsi i guanti. Anzi, è Eder ad impensierire nuovamente Frison, finché il brasiliano non lascerà il posto a Wszolek nel finale di gara.
Poi, al minuto 77, la gara viene chiusa: lancio di Palombo che pesca Gabbiadini in posizione regolare, aiutato dalla sbagliata tattica del fuorigioco da parte del Catania. A quel punto, il numero 11 blucerchiato s'invola verso la porta, rientra sul sinistro e scaglia un magnifico siluro a giro, che va insaccarsi sull'incrocio del secondo palo. Una rete bellissima, che vede il ritorno al gol dell'attaccante, a secco da tre giornate. Nel finale, lo stesso Gabbiadini potrebbe incrementare il proprio bottino personale, ma le due occasioni capitategli non sono sfruttate a dovere. Specie quando ruba il pallone a Spolli e si presenta solo davanti a Frison, l'ex Atalanta e Bologna manca il 3-0. Poco importa: i tre punti sono arrivati e va bene così. Il "dentro o fuori" da vincere a tutti i costi è stato vinto e, di questi tempi, non è certo poco per una squadra che ha l'unico obiettivo di salvarsi.

Eder, 27 anni, al quinto gol stagionale con la maglia blucerchiata in A.

Da Costa s.v. - Non fa praticamente un intervento in tutta la gara.
De Silvestri 6.5 - Biraghi difetta d'esperienza e allora "Lollo" può sprigionare tutta la sua spinta sull'azione dell'1-0.
Mustafi 6.5 - La solita roccia. Si sta sparando un anno fantastico: spero per lui che possa continuare così.
Gastaldello 6.5 - Leto non gli crea chissà quali problemi.
Costa 6.5 - Dovrebbe fronteggiare Castro, che però si sposta troppo al centro: domenica tranquilla.
Obiang 6.5 - Meglio delle altre gare. Se poi aggiustasse anche la mira quando si prepara alla conclusione...
Palombo 6.5 - Nonostante il tanto correre, si lascia ricordare sopratutto per l'apertura per il 2-0 di Gabbiadini.
Gabbiadini 6.5 - Corre molto, tira tanto, ma alla fine trova solo un gol. E che gol!
Soriano 6.5 - Anche oggi attivo su tutto il fronte d'attacco; quando entra Krsticic, trova anche la forza di sacrificarsi a sinistra.
Eder 7 - Il migliore di giornata. Se poi smettesse anche di lamentarsi ad ogni fallo subito, sarebbe osannato in ogni dove blucerchiato.
Pozzi 5.5 - L'unico che mi sento di rimandare. A sua parziale discolpa, la Samp del primo tempo è veramente poco attiva e non vede un pallone decente.

Krsticic 6 - Il meglio l'ha dato contro l'Hellas: deve solo gestire il possesso palla a centrocampo.
Regini s.v. - Con Costa infortunato, è il cambio più logico.
Wszolek s.v. - Entra per la passerella finale.

Finito il ciclo delle ex, Mihajlovic ora può concentrarsi su quello che sarà un altro scontro da salvezza: la prossima settimana, infatti, la Samp sarà ospite del Chievo al "Bentegodi". I gialloblu sono stati letteralmente resuscitati da Eugenio Corini, che era stato vicino alla panchina della Samp dopo la cacciata di Delio Rossi. I numeri sono piuttosto chiari: quattro gare sotto Corini tra Serie A e Coppa Italia, quattro vittorie, nove gol fatti ed uno subito. Insomma, il "Céo" sembra rigenerato dalla cura del tecnico che, proprio l'anno scorso, salvò il Chievo dalla retrocessione. Per altro, Corini iniziò proprio con una vittoria sulla Samp. Speriamo di potergli restituire finalmente il favore, anche se con un anno di ritardo. Sarebbe importante, se non addirittura fondamentale uscire con tre punti da un altro scontro diretto.

Manolo Gabbiadini, 22 anni, ha chiuso la gara con un gran gol ed il 2-0 finale.

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