06 dicembre 2012

Stop and go(l).

Domenica sera abbiamo tutti provato un piccolo brivido. Già, il gol dell'1-1 contro la Fiorentina non è stato un gol come altri: forse ha rappresentato molto di più. Allo stesso tempo, una fine ed un inizio. E' la storia di Nenad Krsticic, pontificata da molti giornali come miracolosa, ma che molti tifosi sampdoriani già conoscevano. Perché sanno chi è Nenad, cosa ha dovuto passare e quanto meritasse un momento del genere. Del resto, al ragazzo importava anche solo d'esser vivo; se poi comincia a rendersi così importante, sarà più felice anche lui. Questa è la storia di chi poteva non esserci; invece, non solo c'è, ma rischia di diventare dannatamente fondamentale.

Un giovanissimo Nenad Krsticic con la maglia della Sampdoria: è l'estate 2008.

Nenad Krsticic, nato a Belgrado il 3 Settembre del 1990, non è un ragazzo come altri. Certo, molti avranno avuto difficoltà nel vedere la capitale serba degli anni '90, quando la guerra infuriava e non era facile crescere in un posto del genere. Ma Nenad è potuto andare oltre, grazie al pallone: a 16 anni, il giovane entra nell'OFK Belgrado, con il quale esordisce nel campionato serbo ed in Europa. Basta poco perché Marotta e Paratici, allora alla Samp, lo portassero a Genova. Aggregato alla prima squadra di Mazzarri, a Novembre il serbo si rompe il menisco; purtroppo, nonostante il duro lavoro, il ragazzo non si riprende. Allora, il medico sociale Baldari ordina altri esami, capisce che qualcosa non quadra.
Il presentimento è confermato: Krsticic è affetto da un linfoma. Il ragazzo, andato a casa per le vacanze natalizie, è costretto a tornare per curarsi. Le speranze sono poche, c'è chi gli dà appena qualche giorno di vita. Ma Nenad combatte nel reparto di ematologia dell'ospedale "San Martino" di Genova e ne esce fuori con grande tenacia. A Gennaio 2010, può finalmente tornare ad allenarsi, dopo un anno di calvario.
Ripresosi la sua vita, Krsticic torna anche a contribuire in campo: nei quarti del campionato Primavera 2010, il centrocampista segna il 3-2 decisivo per passare il turno ai danni del Milan. Le lacrime sembrano raggiungerlo a fine gara; al di là di quello che dicono molti giornali in questi giorni, quella è la fine dell'incubo che lo ha coinvolto per un anno e mezzo e che lo restituisce al suo mondo, quello del pallone rotondo.
Pian piano, anche la prima squadra diventa familiare per lui: infatti, Krsticic esordisce in Europa League il 16 Dicembre del 2010, quando la Samp perde 2-0 a Debreceni. La partita è ininfluente per i blucerchiati, non per il serbo: infatti, il centrocampista può così cominciare la sua storia con la Samp. Quella vera.
Mentre il Doria retrocede clamorosamente, Krsticic continua la sua crescita con la Primavera, realizzando sette gol in 17 presenze. Quando si tratta di risalire la china della Serie B, Iachini capisce che ha bisogno del serbo, inserendolo pian piano in prima squadra. Intanto, Krsticic si riprende anche la nazionale: l'Under-21 serba ne fa uno dei punti fermi nel percorso di qualificazioni all'Europeo di categoria.

Krsticic nel ritiro della nazionale serba: Mihajlovic lo ha voluto fortemente.

Il 14 Gennaio 2012, Krsticic esordisce da titolare con la Samp nella trasferta vittoriosa di Padova. E' la svolta del campionato blucerchiato e forse anche per quello del serbo, che comincia ad essere coinvolto nella rotazione di Iachini. Il tecnico sa che Krsticic non può dare molto nei 90' pieni, ma può comunque essere utile anche se tenuto in campo per meno tempo. Sulle 13 presenze in Serie B, il serbo gioca solo tre volte per 90' interi. Nonostante ciò, il ragazzo è importante e lo capisce anche Ferrara, nuovo allenatore del Doria dal giugno scorso. Infatti, l'ex C.T. dell'Under 21 azzurra lo ha reso il tuttofare della Samp 2012/2013: regista, mezzala, trequartista ed esterno. Il centrocampista è stato usato sopratutto in quest'ultimo ruolo: un peccato forse, visto che non nasce in quella posizione.
Tuttavia, se nelle prime giornate ha fatto fatica, adesso il serbo sta dando un buon contributo: contro Genoa e Fiorentina ha tirato fuori due grandi partite. Inoltre, a Firenze ha anche segnato il primo gol con la maglia della Samp. Insomma, tante soddisfazioni per un ragazzo che se le merita. E ora alcuni tifosi cullano un sogno: può Nenad Krsticic legarsi a vita con i colori blucerchiati? Può diventarne simbolo, bandiera e magari capitano? Difficile dirlo ora. Sicuramente è uno di quei giocatori di cui si sentirà parlare, perché ha tutto: tecnica, visione di gioco, un buon tiro e sopratutto una determinazione fuori dal comune, derivante anche dalla terribile vicenda che ha vissuto. Se la maturazione del ragazzo continuerà su questa via, sarà complicato lasciarlo fuori dall'undici titolare; così come sarà impossibile ignorarlo per la nazionale, dove l'attuale C.T. Sinisa Mihajlovic l'ha già convocato in Ottobre. Magari Krsticic avrebbe voluto esordire, ma forse era troppo alla prima chiamata con la Serbia.
Personalmente, mi auguro che il cammino sopra ipotizzato si realizzi. Sarebbe una storia da "libro Cuore" e molti giornali ci ricamerebbero sopra, ma un giocatore del genere non ce l'hai sempre a portata di mano. Il talento c'è; l'attaccamento alla maglia anche. Possiamo solo augurarci che Nenad Krsticic continui così. E che lo faccia con questo club, dove è cresciuto, maturato e ha ricominciato anche a vivere.
Ad inizio articolo, parlavo di una fine e di un inizio. Molti pensano alla fine di un incubo: no, io mi riferisco ad altro. Firenze ha rappresentato la fine dell'anonimato per il serbo: quel gol è l'inizio del percorso verso lo status di "top-player". Se finora si è accontentato del ritorno al campo verde, ora può puntare al meglio: è l'inizio di una carriera che spero sia fantastica per lui. Con la Sampdoria, nel cuore e nella mente.

Nenad Krsticic, 22 anni: qui il primo gol con la Samp, a Firenze.

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