Gaetano Berardi, 24 anni, e Nicola Legrottaglie, 36, lottano per il pallone.
La compagine blucerchiata si presenta a Catania con il rientro di Mustafi e Krsticic, lasciando spazio al solito 4-5-1 in versione ferrariana. I padroni di casa, invece, recuperano Barrientos dopo la vittoria di Siena, confermando Castro nel tridente d'attacco. La fatica dell'impegno di Coppa Italia, disputato in settimana, si fa sentire per i rossoazzurri: all'inizio, il Catania appare poco fluido ed il gioco di Maran sembra esser sparito. Di contro, la Samp non punge e si limita ad assistere ai tentativi imprecisi dei siciliani, prima con Izco, poi con Bergessio. Quando la Samp appare schiacciata al limite dell'impossibile, ecco l'episodio-svolta: dopo essersi mangiato un gol in area avversaria, Icardi salta mezza difesa catanese, fino a che non viene steso da Legrottaglie. Per il sig. Giacomelli è rigore netto e giallo per il difensore; Maresca, capitano odierno, trasforma spiazzando Andujar.
Se l'1-0 appare immeritato, la Samp prova subito a raddoppiare: una grande azione di Icardi semina il panico in area rossoazzurra, ma l'argentino spara fuori davanti ad Andujar. Poi è Eder, appena entrato per l'infortunato Maresca, ad impegnare il portiere avversario. Il Catania tenta un pressing finale e chiede un rigore per un'entrata scomposta di Romero su Bergessio; tuttavia, l'episodio sembra regolare e così la squadra di Maran conclude il primo tempo con un pugno di mosche.
Vista la situazione di vantaggio e la nuova disposizione offensiva (un 4-4-1-1 con Eder a supporto di Icardi), la Samp sembra in grado di controllare un Catania in difficoltà. Tuttavia, il Doria crea l'ultima occasione della sua partita al 53': bel lancio di Eder, Bellusci manca l'intervento e Icardi deve solo centrare la porta. Sfortunatamente, l'argentino spedisce in curva. E così il match si chiude, dato che gli ospiti arretrano il baricentro, mentre i rossoazzurri dominano, seppur non tirino troppo in porta.
Al 54', il pareggio di Paglialunga è solo l'anticipo di un secondo tempo da inferno: sulla sponda di Bergessio, né Rossini né Berardi chiudono il mediano catanese prima che tiri. Dieci minuti dopo, è lo stesso numero 9 rossoazzurro a portare in vantaggio i padroni di casa. Sull'azione del 2-1 succede di tutto: Mustafi, infortunato, si perde Marchese; il terzino mette in mezzo e Costa, dopo aver tenuto tutti in gioco, guarda Bergessio e lo lascia staccare in area per il vantaggio della squadra di Maran. Un'azione così mal gestita da farti passare qualunque speranza.
A questo va aggiunta la totale assenza di reazione della Samp: nonostante l'entrata di Castellini e Pozzi ed il passaggio ad un 4-3-3 atipico, gli ospiti non creano neanche un'occasione. Anzi, è il Catania a sfiorare il 3-1 sempre con Bergessio, che manda di testa a lato una punizione di Lodi. Il resto è una lunga agonia verso il 90', quando Castro sigla il 3-1 su gentile regalo di Rossini, che liscia l'assist di Bergessio. Ferrara si arrabbia con Maran a fine partita ed accusa il Catania di intimidazioni all'arbitro. Non voglio discutere l'ostilità del pubblico del "Massimino", viene però da dire che sarebbe meglio pensare a cosa cambiare in questa squadra. Domenica arriva la Lazio, un'altra figuraccia sarebbe troppo da sopportare.
Enzo Maresca, 32 anni, trasforma il rigore del vantaggio blucerchiato.
Romero 5 | Insomma, il trend ha ricominciato a calare: due uscite mettono a rischio le coronarie di molti tifosi. Speriamo che sia solo una giornata storta.
Mustafi 5.5 | Nel disastro, il tedesco è quello che sfigura di meno; l'infortunio lo mette fuori gioco.
Rossini 4 | Continua il suo momento difficile: la sua sicurezza è sparita, insieme alla palla che regala un facile tap-in per il 3-1 di Castro.
Costa 4.5 | I suoi movimenti sull'azione del 2-1 di Bergessio sono da film horror.
Berardi 5 | Adattato come meglio si può, limita Barrientos. Nel secondo tempo, crolla insieme agli altri, lasciando per altro troppo tempo per la conclusione di Paglialunga.
Maresca 6 | Gol a parte, tenta di illuminare la squadra con un paio di giocate.
Obiang 5.5 | Primo tempo cattivo e pieno di recuperi, ma nel secondo viene travolto.
Tissone 6.5 | Il migliore della Samp: il suo primo tempo ricorda quello dell'anno della Champions. Pressa, imposta, rilancia; poi, nei secondi 45', perde la retta via. Peccato, se no ci sarebbe stato un voto ben più alto.
Poli 5 | L'effetto derby sta cominciando a finire. C'è da sperare che Ferrara se ne accorga.
Krsticic 6.5 | Insieme a Tissone e Maresca, trascina la Samp nel primo tempo. Il serbo mette lo zampino sull'azione del rigore e pressa a tutto campo.
Icardi 6 | La sua valutazione sarebbe stata molto più alta se non si mangiasse tre gol davanti ad Andujar. E' giovane, si farà e ci vuole tempo; certo, il numero sull'azione del rigore è d'alta scuola.
Eder 6 | Entra per sostituire l'inforunato Maresca ed impegna gli avversari. Poi, il brasiliano s'innervosisce e si perde.
Castellini 5.5 | Entra per un Mustafi infortunato: il suo ingresso non cambia l'andazzo negativo.
Pozzi s.v. | Poche speranze di ribaltare il passivo nel nulla finale.
La fine del 2012 è arrivata, ma ci vorrebbero i Maya per questa Samp. Stanca, lenta e prevedibile, la squadra di Ferrara stupisce e convince solamente quando deve giocare coperta. Se si tratta di impostare o giocarsela a viso aperto, la partita diventa un problema. Adesso arrivano tre partite che potrebbero decidere il destino di Ferrara: Lazio, Juventus e Milan sono avversari proibitivi, ma i punti vanno presi da qualche parte. E chissà che la Samp non tiri fuori nuove imprese, come quelle di San Siro o del Franchi. Intanto, godiamoci questi cannoli d'annata, perché forse il Catania (ed il suo pubblico poco sportivo) ci ricordano intanto tutto quello che avremmo voluto essere. E che, per una ragione o un'altra, non saremo quest'anno.
Lucas Castro, 23 anni, al secondo gol in Italia: il suo 3-1 chiude la gara.
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