17 dicembre 2012

Cannoli d'annata.

I deja-vù sono fenomeno comune negli ultimi anni; lo so ancor più per il tifoso medio della Sampdoria. A Catania, arriva un'altra sconfitta. La seconda consecutiva, la nona in 17 giornate: insomma, non un grande trend, sopratutto se si pensa che le altre squadre che lottano per la salvezza stanno muovendo la classifica. Il Doria, andato in vantaggio al "Massimino", ha avuto occasioni per chiuderla; poi, la squadra di Maran ha ripreso il pallino del gioco in mano ed è finita lì. Una giornata che era ottima fino al 45' e poi ha finito per trasformarsi nell'ennesimo psicodramma stagionale.

Gaetano Berardi, 24 anni, e Nicola Legrottaglie, 36, lottano per il pallone.

La compagine blucerchiata si presenta a Catania con il rientro di Mustafi e Krsticic, lasciando spazio al solito 4-5-1 in versione ferrariana. I padroni di casa, invece, recuperano Barrientos dopo la vittoria di Siena, confermando Castro nel tridente d'attacco. La fatica dell'impegno di Coppa Italia, disputato in settimana, si fa sentire per i rossoazzurri: all'inizio, il Catania appare poco fluido ed il gioco di Maran sembra esser sparito. Di contro, la Samp non punge e si limita ad assistere ai tentativi imprecisi dei siciliani, prima con Izco, poi con Bergessio. Quando la Samp appare schiacciata al limite dell'impossibile, ecco l'episodio-svolta: dopo essersi mangiato un gol in area avversaria, Icardi salta mezza difesa catanese, fino a che non viene steso da Legrottaglie. Per il sig. Giacomelli è rigore netto e giallo per il difensore; Maresca, capitano odierno, trasforma spiazzando Andujar.
Se l'1-0 appare immeritato, la Samp prova subito a raddoppiare: una grande azione di Icardi semina il panico in area rossoazzurra, ma l'argentino spara fuori davanti ad Andujar. Poi è Eder, appena entrato per l'infortunato Maresca, ad impegnare il portiere avversario. Il Catania tenta un pressing finale e chiede un rigore per un'entrata scomposta di Romero su Bergessio; tuttavia, l'episodio sembra regolare e così la squadra di Maran conclude il primo tempo con un pugno di mosche.
Vista la situazione di vantaggio e la nuova disposizione offensiva (un 4-4-1-1 con Eder a supporto di Icardi), la Samp sembra in grado di controllare un Catania in difficoltà. Tuttavia, il Doria crea l'ultima occasione della sua partita al 53': bel lancio di Eder, Bellusci manca l'intervento e Icardi deve solo centrare la porta. Sfortunatamente, l'argentino spedisce in curva. E così il match si chiude, dato che gli ospiti arretrano il baricentro, mentre i rossoazzurri dominano, seppur non tirino troppo in porta.
Al 54', il pareggio di Paglialunga è solo l'anticipo di un secondo tempo da inferno: sulla sponda di Bergessio, né Rossini né Berardi chiudono il mediano catanese prima che tiri. Dieci minuti dopo, è lo stesso numero 9 rossoazzurro a portare in vantaggio i padroni di casa. Sull'azione del 2-1 succede di tutto: Mustafi, infortunato, si perde Marchese; il terzino mette in mezzo e Costa, dopo aver tenuto tutti in gioco, guarda Bergessio e lo lascia staccare in area per il vantaggio della squadra di Maran. Un'azione così mal gestita da farti passare qualunque speranza.
A questo va aggiunta la totale assenza di reazione della Samp: nonostante l'entrata di Castellini e Pozzi ed il passaggio ad un 4-3-3 atipico, gli ospiti non creano neanche un'occasione. Anzi, è il Catania a sfiorare il 3-1 sempre con Bergessio, che manda di testa a lato una punizione di Lodi. Il resto è una lunga agonia verso il 90', quando Castro sigla il 3-1 su gentile regalo di Rossini, che liscia l'assist di Bergessio. Ferrara si arrabbia con Maran a fine partita ed accusa il Catania di intimidazioni all'arbitro. Non voglio discutere l'ostilità del pubblico del "Massimino", viene però da dire che sarebbe meglio pensare a cosa cambiare in questa squadra. Domenica arriva la Lazio, un'altra figuraccia sarebbe troppo da sopportare.

Enzo Maresca, 32 anni, trasforma il rigore del vantaggio blucerchiato.

Romero 5 | Insomma, il trend ha ricominciato a calare: due uscite mettono a rischio le coronarie di molti tifosi. Speriamo che sia solo una giornata storta.
Mustafi 5.5 | Nel disastro, il tedesco è quello che sfigura di meno; l'infortunio lo mette fuori gioco.
Rossini 4 | Continua il suo momento difficile: la sua sicurezza è sparita, insieme alla palla che regala un facile tap-in per il 3-1 di Castro.
Costa 4.5 | I suoi movimenti sull'azione del 2-1 di Bergessio sono da film horror.
Berardi 5 | Adattato come meglio si può, limita Barrientos. Nel secondo tempo, crolla insieme agli altri, lasciando per altro troppo tempo per la conclusione di Paglialunga.
Maresca 6 | Gol a parte, tenta di illuminare la squadra con un paio di giocate.
Obiang 5.5 | Primo tempo cattivo e pieno di recuperi, ma nel secondo viene travolto.
Tissone 6.5 | Il migliore della Samp: il suo primo tempo ricorda quello dell'anno della Champions. Pressa, imposta, rilancia; poi, nei secondi 45', perde la retta via. Peccato, se no ci sarebbe stato un voto ben più alto.
Poli 5 | L'effetto derby sta cominciando a finire. C'è da sperare che Ferrara se ne accorga.
Krsticic 6.5 | Insieme a Tissone e Maresca, trascina la Samp nel primo tempo. Il serbo mette lo zampino sull'azione del rigore e pressa a tutto campo.
Icardi 6 | La sua valutazione sarebbe stata molto più alta se non si mangiasse tre gol davanti ad Andujar. E' giovane, si farà e ci vuole tempo; certo, il numero sull'azione del rigore è d'alta scuola.

Eder 6 | Entra per sostituire l'inforunato Maresca ed impegna gli avversari. Poi, il brasiliano s'innervosisce e si perde.
Castellini 5.5 | Entra per un Mustafi infortunato: il suo ingresso non cambia l'andazzo negativo.
Pozzi s.v. | Poche speranze di ribaltare il passivo nel nulla finale.

La fine del 2012 è arrivata, ma ci vorrebbero i Maya per questa Samp. Stanca, lenta e prevedibile, la squadra di Ferrara stupisce e convince solamente quando deve giocare coperta. Se si tratta di impostare o giocarsela a viso aperto, la partita diventa un problema. Adesso arrivano tre partite che potrebbero decidere il destino di Ferrara: Lazio, Juventus e Milan sono avversari proibitivi, ma i punti vanno presi da qualche parte. E chissà che la Samp non tiri fuori nuove imprese, come quelle di San Siro o del Franchi. Intanto, godiamoci questi cannoli d'annata, perché forse il Catania (ed il suo pubblico poco sportivo) ci ricordano intanto tutto quello che avremmo voluto essere. E che, per una ragione o un'altra, non saremo quest'anno.

Lucas Castro, 23 anni, al secondo gol in Italia: il suo 3-1 chiude la gara.

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