20 dicembre 2012

Spending review.

In un'Italia dilaniata dal governo tecnico e dall'incompetenza della dirigenza politica, si sentono parole nuove per la popolazione: fino all'altro giorno non sapevamo cosa fosse lo spread, tanto per fare un esempio. C'è ne è una, però, che si adatta alla situazione in casa Samp: "spending review". Nel caso blucerchiato, la revisione dei conti è stata la spinta per il terremoto avvenuto in settimana. Dopo la trasferta persa a Catania, Ciro Ferrara è stato esonerato, mentre Pasquale Sensibile si è dimesso. Al loro posto, tuttavia, arrivano due nomi graditi: Delio Rossi è il nuovo tecnico, mentre Carlo Osti prende il posto da d.s.

Carlo Osti, 54 anni, nuovo direttore sportivo della Sampdoria.

I segnali c'erano tutti, ma la svolta è stata più che improvvisa. Con cinque vittorie, tre pareggi e nove sconfitte, il campionato di Ciro Ferrara è stato chiaroscuro: nessuno si aspettava di stare in zona Europa, ma si sperava di essere più lontani dalla zona retrocessione. Invece, con 17 punti, la Samp è appena +3 dal terz'ultimo posto e passerà un Natale difficile, visto il calendario prossimo: Lazio, trasferta allo "Juventus Stadium" e Milan. Qualcuno potrà pensare che la sconfitta di Catania è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno: non è così. Altrimenti perché non esonerare Ferrara dopo le sette sconfitte consecutive tra settembre e novembre? Anzi, lo stupore aumenta pensando alle dichiarazioni dopo la partita interna con l'Udinese di due settimane fa, in cui la dirigenza ribadiva la volontà di tenere l'ex Juventus.
Andreotti diceva: "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca." La massima può essere applicata anche al caso-Sampdoria: chissà perché la dirigenza si è mossa quando il Siena ha ingaggiato Beppe Iachini, tornato in Serie A con i toscani, che hanno così liberato dal bilancio della Samp uno stipendio. Dovendo ora la società pagare "solo" Gianluca Atzori, Garrone e Sagramola hanno optato per il cambio.
Pur ringraziando la società per aver preso l'uomo che molti sampdoriani desideravano da tempo, la rabbia è un sentimento naturale: 500mila euro risparmiati a libro paga sono un incentivo più grande per cambiare panchina, rispetto ai risultati negativi? E' più importante l'economia che i risultati, nonostante tutto quello che abbia vissuto la Samp in questi ultimi due anni? A quanto pare sì.
Se per Ferrara è stato esonero, per Sensibile si è tratto di dimissioni: l'ex Novara paga due mercati fallimentari su tre (estate 2011 e 2012) e tante dichiarazioni fuori posto, in momenti in cui il silenzio era considerato d'oro. Insomma, non è stata una bella esperienza, sebbene Sensibile abbia avuto dei momenti positivi: è indubbio come abbia delle colpe sulla scelta di alcuni giocatori e/o allenatori (Ferrara, Bertani, Piovaccari), ma è anche vero come si sia preso una grossa responsabilità nello scorso gennaio, affermando come avrebbe visto tutti sul carro dei vincitori a giugno. Visto che la A è arrivata solo ai play-off, è giusto parlare di carrozzone più che di carro.. ma comunque il d.s. aveva ragione. Del resto, il rapporto è stato sempre turbolento: numerosi i tentativi di Sensibile di dimettersi già durante la scorsa annata, più uno a novembre 2012. In tutti i casi, è stato bloccato da Garrone, che gli ha dato tante opportunità.
Infine, non si può negare che Sensibile sia comunque un uomo di talento: tre promozioni in tre stagioni non si ottengono per caso ed il miracolo di Novara è un fenomeno importante. Vedremo se sarà stato un caso oppure il d.s. si riuscirà a confermare nel corso della sua carriera futura.

Pasquale Sensibile, 40 anni, e Ciro Ferrara, 45: la loro avventura alla Samp è finita.

Fuori due, avanti altri. Sopratutto uno: Delio Rossi. Tanti i suoi incroci con il destino blucerchiato: l'applauso ai 20mila che vedevano la sconfitta del Doria in finale di Coppa Italia; la possibilità che arrivasse dopo quel Samp-Palermo del maggio 2011, che sancì la retrocessione del club di Garrone in B. Insomma, era scritto che dovesse transitare da Genova, quindi mi viene da dire che è solo il naturale corso delle cose che sta prendendo corpo. Rossi ha vinto una Coppa Italia con la Lazio ed è stato autore di tante annate memorabili con diverse squadre: la Serie A con la Salernitana, salvezze a Lecce, il quasi-miracolo a Bergamo, la rinascita della Lazio post-Cragnotti, la Champions sfiorata a Palermo. A Firenze non è andata benissimo, ma la squadra era quasi salva finché Llajic non gli ha fatto perdere la testa. Ora è tutto finito e si può ricominciare con la Samp: del resto, anche noi sentiamo il bisogno di ricominciare da qualcuno che sappia il fatto suo. Meglio di così non poteva andare. Un contratto di sei mesi con opzione per il prossimo anno, nella speranza di dare consistenza a quella parola - "progetto" - che per ora sa di vuoto e confusione assoluta.
Diverso il discorso su Carlo Osti, nuovo d.s. blucerchiato: un passato alla Lazio, un buon periodo all'Atalanta, concluso però con la retrocessione del 2010. Ma sopratutto un mercato a costo zero a Lecce, che però non è bastato per salvarsi nella stagione scorsa. Osti ha firmato fino al giugno 2013: si dice che il piano di Garrone preveda l'ingaggio di Giorgio Perinetti, ex d.s. di Bari e Siena, nella prossima estate. Sarebbe il miglior passo per riprendere la corsa iniziata in quella serata di giugno a Varese e che ha subito una brusca frenata in quest'inizio di campionato. Purtroppo "spending review" e "progetto" sono soltanto parole, se poi ad esse non seguono i fatti: a Rossi e ad Osti il compito di cominciare a provvedere in tal senso.

Delio Rossi, 52 anni: è arrivato finalmente a Genova, sponda Samp.

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