05 novembre 2012

Sei sconfitte in cerca d'autore.

Senza identità, con poco gioco ed impauriti; tutto ciò nonostante si giocasse a Marassi. Eppure non si riesce ad identificare bene il colpevole. E' questa la fotografia che restituisce il match di oggi tra la Samp e l'Atalanta, conclusosi con la vittoria dei bergamaschi. Un 2-1 che rispecchia esattamente la differenza tra le due squadre: gli ospiti, attenti e veloci, hanno punto i blucerchiati molte volte ed è stato un bene arrivare fino alla fine con la speranza della rimonta. Per quanto riguarda il Doria, c'è poco da dire: il gioco latita, le giocate individuali non bastano a portare a casa punti e si è arrivati alla sesta sconfitta consecutiva. E nonostante questo poco invidiabile record, la società ha confermato Ferrara. Non sappiamo a quale titolo o fino a quando la corda potrà essere tirata, ma il tecnico rimane sulla panchina della Samp. E allora meglio rivedere ciò che è successo ieri a Marassi.

Ciro Ferrara, 45 anni: riconfermato, ma sempre più in bilico.

I blucerchiati si presentano senza Costa e Munari squalificati, Berardi e Krsticic infortunati. Allora Ferrara opta per De Silvestri titolare sulla corsia destra di difesa e Soriano in campo dal 1' insieme a Maresca e Poli, lasciando Obiang in panca. La scelta più sorprendente è però per il ruolo di terzino sinistro, dove compare Paolo Castellini; l'impressione è che sia la bocciatura definitiva per Simon Poulsen. Nonostante il tecnico abbia scelto il danese insieme alla società. L'Atalanta, invece, si presenta con il solito schieramento arcigno, con Moralez in appoggio a Denis, accompagnati da Bonaventura e Schelotto sulle fasce.
Neanche il tempo di disporsi in campo ed i bergamaschi passano in vantaggio: bell'uno-due tra Raimondi e Moralez, Castellini non segue il numero 77 ospite, che così può mettere in mezzo. Tra Romero che non esce ed un De Silvestri poco efficace, spunta Bonaventura, che porta in vantaggio la Dea in vantaggio. Uno shock, non che un carico da 90 sul già pesante equilibrio psicologico che regna in casa Samp.
Si spera in una reazione, ma i blucerchiati non riescono a creare occasioni particolarmente pericolose dalle parti di Consigli; anzi, è l'Atalanta che continua ad attaccare con ripartenze veloci e ficcanti. Al 16' è Denis, dopo un ottimo scambio tra Moralez e Schelotto, a ritrovarsi in area da solo: fortuanatamente, l'argentino spara sul palo e Romero può raccogliere il pallone nelle sue mani. La Samp intervalla con un tiro di Maxi Lopez fuori di poco e coglie al 25' la traversa con Maresca, bravo ad incornare su calcio d'angolo anticipando Raimondi. Purtroppo sono episodi che hanno ben poco a vedere con l'andamento del gioco, il cui pallino è pienamente in mano agli ospiti.
Arriva anche il 2-0 al 30' per mano di Denis, se non fosse che il guardalinee ci grazia, segnalando un fuorigioco che non c'è; è Rossini, infatti, a tenere in gioco il centravanti atalantino su assist di Schelotto. Il primo tempo si chiude mestamente con un dominio degli ospiti, che sfiorano ancora il 2-0 con Manfredini su calcio d'angolo ed impensieriscono Romero con un destro smorzato di Denis. Per la Samp, l'elettroencefalogramma è piatto. Nonostante un episodio discusso in area (trattenuta di Carmona su Eder) che avrebbe potuto sfociare in un rigore, la situazione è preoccupante e l'Atalanta sembra il Barcellona. Si spera che nella seconda frazione qualcosa cambi, ma in realtà è sempre la "Dea" ad avere il controllo effettivo della gara. E' ancora Denis a sfiorare due volte il raddoppio: prima si fa beffe di Rossini e spara a lato di fronte a Romero, poi devia alta una sponda di Manfredini sugli sviluppi di un angolo.
Quando la Samp è appesa sul filo del precipizio, ci pensa "il capo" a tirarla fuori dai guai con una magia. Dopo un bel destro di Soriano respinto da Consigli, è infatti Enzo Maresca a fare il numero della domenica, se non della stagione: una rovesciata magnifica che consegna il pareggio al Doria. Sicuramente immeritato, ma il calcio vive di episodi e, per una volta, questi sembrano sorridere ai padroni di casa. La Samp sembra essersi tirata su, ma è un'impressione temporanea: basta poco a Cigarini per mettere ancora paura a Romero, grazie ad un sinistro dal limite dell'area che finisce di poco a lato dalla porta sampdoriana.
I cambi non fanno che dare nuova linfa ai padroni di casa: fuori Poli e Maresca (forse stanchi?), dentro Obiang e Tissone. Sopratutto lo spagnolo riesce a dare qualcosa nell'ultima mezz'ora. Ma l'inerzia è sempre in mano agli ospiti ed entra anche De Luca, che con noi ci vede benissimo. Infatti all'ex Varese bastano 10 minuti per trovare il gol del 2-1: lancio perfetto di Moralez per Denis, con Rossini che lo tiene in gioco. A quel punto, il numero 19 avversario scarica per il giovane attaccante, che porta in vantaggio l'Atalanta. E' il terzo gol di De Luca nelle cinque partite giocate contro la Samp: chiamarla "bestia nera" pare quasi riduttivo..
Le colpe vanno sopratutto assegnate a Jonathan Rossini, reo di aver lasciato tutti in linea quando il resto delal difesa era salito. Nel finale entra Icardi per Estigarribia, sebbene Poulsen avesse tolto il giaccone pochi istanti prima del gol di De Luca. Insomma, Ferrara avrebbe voluto difendere il risultato, dimostrando poco acume tattico e sopratutto una paura enorme nel giocarsi la partita. L'argentino tira fuori qualche numero importante, sebbene sia sacrificato a giocare da esterno d'attacco. All'85' colpisce di testa e mette in difficoltà Consigli; qualche minuto dopo ha un'occasione clamorosa a Consigli battuto, ma il suo sinistro a botta sicura viene spazzato sulla linea da Stendardo. E' il sipario che cala sulla sesta (!) sconfitta consecutiva, un record negativo eguagliato da questa Samp, in comune con quello collezionato nelle stagioni 1955/1956 e 2005/2006. Insomma, non c'è da star tranquilli. Ed il risultato è forse anche troppo stretto all'Atalanta, squadra quadrata e che gioca a memoria da un paio d'anni.

Giuseppe De Luca, 21 anni, al terzo gol in cinque gare contro la Samp.

Romero 5.5 | Anche oggi non impeccabile, sopratutto nell'occasione del primo gol atalantino: un'uscita non sarebbe stata male.
De Silvestri 4.5 | Assolutamente nullo. Davanti non crea problemi a Peluso, che anzi ha la possibilità di spingere ogni tanto. Dietro è un disastro: mezzo gol di Bonaventura è suo, perché se Romero non esce, lui si fa uccellare in maniera inguardabile.
Rossini 4.5 | La peggior partita con la maglia blucerchiata. Prende diverse giostre da Denis e tiene in gioco l'argentino sull'azione del 2-1. Forse un turno in panchina gli sarebbe salutare. Inoltre, tiene in gioco il centravanti avversario anche sul gol (ingiustamente) annullato all'Atalanta nel primo tempo.
Gastaldello 5.5 | Niente di che, non fa certo peggio del suo compagno di reparto.
Castellini 5 | Non si capisce bene che contributo possa dare rispetto a Costa o Poulsen. Infatti si perde Raimondi sull'occasione che porta il primo vantaggio ospite. Davanti non mette un cross degno di questo nome.
Maresca 6.5 | Lento e magari impacciato, ha poca resistenza atletica e Ferrara è spesso costretto a sostituirlo prima. Ma quei 60' sono ancora la cosa migliore a cui la Samp si possa aggrappare: insieme a Icardi, è l'unico a creare qualche occasione da gol. Inoltre, il numero 6 segna una rete da cineteca, che da sola vale mezzo voto in più.
Poli 6.5 | Anche lui bene, la sua dinamicità è l'unica cosa che tiene viva la squadra nel primo tempo. Poi viene sostituito per la terza volta di fila in una settimana.
Soriano 5.5 | Sufficiente come al solito, almeno si rende utile partecipando all'azione del pareggio.
Estigarribia 4.5 | Le parole sono vane quando le prestazioni del paraguaiano sono queste.
Eder 5.5 | Non entusiasmante neanche lui. Se anche il brasiliano comincia ad avere qualche problema, forse è il caso di rivedere qualche tattica di gioco.
Maxi Lopez 5 | C'è poco o nulla da raccontare della sua gara: Manfredini lo fa sembrare un pivello alle prime armi. Che la "gallina d'oro" non luccichi più come prima?

Obiang 6.5 | Entra e regala sprazzi di gioco. Quelli che aveva fornito Maresca fino ad allora; speriamo rientri a pieno regime il prima possibile, ne abbiamo bisogno.
Tissone 5 | Il suo rendimento non cambia nulla nella gara della Samp.
Icardi 7 | Ancora una volta entra a 10' dalla fine, con il compito di salvare chissà cosa. Per altro, non si era neanche scaldato. Eppure l'ex Barca sfiora due volte il pareggio e dà la profondità che Maxi non era riuscito a fornire fino ad allora. Che Palermo possa rappresentare la sua prima da titolare?

Intanto, nonostante sei sconfitte consecutive, Edoardo Garrone ha riconfermato Ferrara, puntando sul progetto iniziato a Luglio. Viene da chiedersi quale progetto ci potrebbe mai essere con un gioco così, con un allenatore che stava mettendo Poulsen per difendere l'1-1 e poi, dopo il gol di De Luca, ha inserito Icardi senza riscaldamento e da attaccante esterno. Le prospettive sembrano grame e la trasferta di Palermo di domenica prossima è un'ultima spiaggia, almeno mentalmente. E' vero che sei sconfitte sono tante, ma perdere contro questo Palermo (probabilmente senza Miccoli) sarebbe una mazzata più grande di questa serie negativa. E la settimana successiva alla trasferta del Barbera ci sarà uno dei derby più tragici della storia di Genova, visto il rendimento dei cugini. Insomma, si spera che Ferrara studi qualche soluzione alternativa, come un 3-5-2: magari con Mustafi nei tre centrali, Estigarribia e Poulsen sulle fasce (questo De Silvestri non è proponibile), Maresca, Poli e Obiang al centro e Icardi titolare con Eder. Sono tempi disperati, sopratutto perché non si sa bene cosa ci sia che non vada, allenatore a parte. Non sono uno di quelli che pensa che questa squadra sia inadatta alla Serie A: ci sono giocatori da rivalutare o buchi da sistemare, ma nulla di irremediabile. Questa Samp è migliore di quella degli ultimi due anni, così come è migliore di quella che Novellino guidò alla stessa striscia negativa sei anni fa. E allora queste sei sconfitte sono in cerca d'autore, anche se Ferrara sa di essere l'indiziato numero uno.

Romero, 25 anni, e Gastaldello, 29, a terra: la Samp è alla sesta sconfitta consecutiva.

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