19 novembre 2012

Finalmente si respira.

Finalmente l'incantesimo si è spazzato, se di magia si poteva parlare: dopo sette sconfitte consecutive, la Samp interrompe la striscia negativa nella serata più appropriata, quella del derby di Genova. Un 3-1 inflitto al Genoa che forse premia anche troppo la Samp, ma che sicuramente rispecchia quanto meglio ha fatto la formazione di Ferrara rispetto a quella di Delneri. Una gioia grandissima, che serve a restituire quanto meno un po' di morale ad una squadra che se la passava malissimo; continua invece la striscia di sconfitte per il Genoa, giunta a sei partite. Ma cerchiamo di vedere meglio quanto accaduto al Marassi ieri sera.

Andrea Poli, 23 anni: "Man of the match" senza se e senza ma.

Ferrara si gioca il tutto per tutto e così mette in campo una formazione "fuori dagli schemi" per battere il Genoa: un 4-1-4-1 che non sembra avere molta logica, con Maresca a fare da perno di centrocampo ed Icardi lasciato a se stesso. Credo che sia la prima volta nella mia breve memoria calcistica nella quale mi trovo a che fare con un allenatore che schiera quattro centrali di difesa, cinque centrali di centrocampo ed un centravanti. In un modulo che necessiterebbe di quattro esterni, non c'è n'è neanche uno. Diverso lo schieramento avversario, con Delneri che va avanti con il suo 4-4-2, che recupera Borriello e lo piazza accanto ad Immobile nella coppia d'attacco rossoblu.
Il Genoa parte bene e, seppur non tenendo il pallino del gioco, tenta di creare diversi pericoli dalle parti di Romero. Borriello impensierisce un paio di volte l'argentino, ma è sopratutto Immobile al 7' ad avere una buona occasione, dopo una galoppata di Kucka; purtroppo per i rossoblu, l'ex Pescara tira debolmente di sinistro ed il portiere blucerchiato non ha problemi nel neutralizzare.
Ma, all'improvviso, è proprio la Samp a passare in vantaggio: al 16', Maresca improvvisa un "tiraccio" verso la porta di Frey, ma la palla finisce a Poli, lasciato colpevolmente solo dalla difesa rossoblu. Il controllo del numero 16 è fantastico, il tiro meno, ma la palla finisce dentro: è 1-0, a sorpresa. Da questo momento in poi, il Genoa non riesce più a creare pericoli dalle parti di Romero e crolla psicologicamente sotto i colpi di una Samp troppo coperta, ma cinica e tosta.
Nonostante il nervosismo in campo, la Samp crea molto grazie ai tagli di Icardi nella difesa genoana: uno di questi, grazie ad un ottimo assist di Krsticic, lancia l'argentino, che salta Frey ma tira fuori a porta indifesa.
Ma è il preavviso del raddoppio: Munari conquista palla a centrocampo e serve Icardi, che vola rispetto a Granqvist. Arrivato davanti a Frey, il numero 98 cerca di battere il portiere avversario, che respinge; a quel punto, Bovo arriva scoordinato e si esibisce nel più grottesco degli autogol. 2-0 e risultato che mostra nuovamente il cinismo che la Samp aveva ad inizio campionato.
Nel finale, la Samp potrebbe triplicare il vantaggio: ancora Krsticic recupera il pallone e serve il veloce Icardi in profondità, ma l'ex Barcellona non è preciso. Così come non lo è sulla successiva (e clamorosa) occasione, quando Obiang lo lancia sul filo del fuorigioco; se il movimento è ottimo, il tiro dell'attaccante è flebile e Frey evita il peggio. L'estremo difensore del Genoa si ripete su Munari, che tenta di dribblarlo sull'assist rasoterra di Maresca. Finisce 2-0, ma poteva essere già chiusa; nel calcio, questi errori si pagano.
La Samp lo comprende nella ripresa, quando gli ingressi di Bertolacci e Vargas revitalizzano un Genoa fiacco: Immobile e Borriello continuano a prendere la mira nel tentativo di impensierire Romero, senza però riuscirvi. Anzi è Jankovic a sfiorare il 2-1, con una punizione defilata dai 30 metri che sfiora il palo alla destra del portiere sampdoriano. Neanche l'ingresso di Estigarribia per uno stanco Krsticic revitalizza la Samp, che non riesce ad uscire dalla propria metà campo per una buona mezz'ora.
In questo modo, arriva - inevitabile - il gol del 2-1. Minuto 78: su una respinta da calcio d'angolo, Vargas tenta due volte di centrare la porta avversaria e la palla arriva ad Immobile, che realizza la quarta marcatura del suo campionato. Il Genoa dovrebbe partire all'assalto, ma crea una sola buona occasione: cross di Sampirisi, anticipo di Romero su Borriello e la sfera finisce al limite dell'area, dove Vargas ci prova col destro, concludendo fuori. E' l'ultima emozione targata rossoblu.
Il cambio Maresca-Tissone serve a far respirare l'ex Malaga, ma chiude la partita: all'88', l'argentino parte palla al piede, si fa spazio e serve in profondità Icardi. Stavolta "el puntero" non sbaglia e chiude il derby numero 105 con il 3-1 finale; dopo diversi gol mangiati, arriva la prima rete in Serie A per l'attaccante.
Il finale serve solo a sperimentare l'incredibile sensazione del 4-6-0: Soriano entra per Icardi e fa la punta. Cose dell'altro mondo, ma ci sarà tempo per disperarsi un'altra volta: è vittoria nel derby, dopo due anni.

Cesare Bovo, 29 anni, realizza l'autogol del 2-0: una mazzata per il Grifone.

Romero 6.5 | Puntuale, non sempre preciso, ma c'è. L'argentino conferma i progressi della gara di Palermo e difende bene la porta blucerchiata.
Mustafi 6.5 | Ottima la prova del tedesco. Consigliamo a Ferrara di schierarlo centrale, ovvero nel suo ruolo, sebbene il tedesco si dimostri arcigno quanto basta. Vargas non gli crea poi questi grandi problemi.
Rossini 5.5 | Un passo avanti rispetto alle ultime partite, ma la sicurezza di inizio campionato è andata via: se ha un pallone, non lo imposta più come prima, ma lo butta via. Peccato, perché Rossini ha una buona progressione palla al piede e perderla per la paura di sbagliare è un errore.
Gastaldello 5.5 | Si perde Antonelli nel primo tempo (rischiando poi il rigore) e il tandem Borriello-Immobile riesce a tirare diverse volte. Non esaltante.
Costa 6.5 | Mezzo voto in più solo per il salvataggio ad inizio secondo tempo su Jankovic: vale un gol.
Maresca 6 | Un assist involontario per Poli ed uno bellissimo per Munari, ma il buon Enzo è stanco e si vede. In più, prende un sacco di botte da Kucka.
Obiang 6.5 | Tanti palloni recuperati e la grinta giusta per la stracittadina.
Munari 6 | Ammonito, nervoso, ma dinamico.
Poli 8 | Nettamente il migliore per distacco. Viene fatto giocare da ala quando forse non è neanche una vera mezz'ala, ma un centrocampista centrale; eppure tira fuori una delle sue migliori partite in blucerchiato. Sampirisi era un avversario facile, ma Andrea ci mette del suo, realizzando anche la prima rete con la Samp.
Icardi 7 | Granqvist e Bovo se lo sogneranno la notte. Sotto porta è impreciso e si mangia una rete clamorosa a fine primo tempo, ma i movimenti sono quelli del centravanti di razza. Il gol del 3-1 è il giusto premio ad un'ottima partita.

Estigarribia 5.5 | Apparte una folata che mette in difficoltà Antonelli, la solita partita evanescente.
Tissone 6.5 | Nel finale diventa il perno di centrocampo. La sua lentezza nella gestione del pallone è incredibile, ma trova il tempo di fare l'assist ad Icardi per la rete che chiude il derby.
Soriano s.v. | Entra giusto per confermare che Ferrara è capace a schierare un 4-6-0.

Adesso la classifica si rialza e la Samp esce dal gruppone in cui era entrata nell'ultima settimana. Chiaro che un derby vinto così è esaltante, ma non significa nulla: questo Genoa è un universo parallelo, la squadra peggiore della Serie A e batterlo non vuol dire essere usciti dalla crisi. La partita della prossima settimana con il Bologna, in questo senso, chiarirà meglio quanto si è migliorati. Di certo, il 4-1-4-1 non servirà con gli emiliani, anche loro vittoriosi contro il derelitto Palermo. Godiamoci questa vittoria, però piano con l'entusiasmo; ricordiamoci come nel secondo tempo siamo scomparsi, gol di Icardi a parte. Non vorrei che questa stracittadina diventasse il "colpo di spugna" su tutti gli errori fatti da Ferrara.

Buon esordio nel derby per Mauro Icardi, 19 anni: primo gol in Serie A!

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