07 settembre 2012

Cuore di capitano.

La vita è sicuramente strana. Un giorno arrivi in una città, pensando che ci rimarrai solo per poco tempo. E invece, cinque anni dopo, ti ritrovi capitano e perno di una squadra che ha finalmente riconquistato la fiducia in se stessa, dopo anni fantastici e cadute terribili. Ma sopratutto puoi dire che, nella brutta e nella cattiva sorte, ci sei sempre stato. E' questo il motivo per il quale Daniele Gastaldello, centrale veneto e roccioso, può camminare a testa alta tra le vie di Genova. Il nuovo capitano della Sampdoria ha una storia molto particolare, ma certamente per cui vale la pena spendere due parole. Anche alla luce di ciò che ha fatto in questi anni e di ciò che rappresenta ora per la nostra beneamata.

Gastaldello, 29 anni, qui all'esordio con la Nazionale in Ucraina nel 2011.

Daniele Gastaldello nasce a Camposampiero (in provincia di Padova) il 28 Giugno del 1983 e tira i primi calci proprio nella squadra più importante nel raggio di pochi chilometri, ovvero il Padova. Preso per le giovanili, Daniele cresce nei patavini fino al 2000, quando esordisce in prima squadra e colleziona 21 presenze in due stagioni tra C2 e C1. Non può fare a meno di notarlo la Juventus, che lo preleva dalla squadra veneta per pochi spiccioli. A Torino, Gastaldello cresce nella primavera bianconera sotto la guida di Gian Piero Gasperini, suo mentore che poi sarà anche avversario in tanti derby. Con la primavera della Juventus, Gastaldello porta a casa un Trofeo di Viareggio e poi viene ceduto al Chievo, in comproprietà, legando ancor di più con la sua terra natale. Ma a Verona non vede granché campo e viene ceduto in prestito, per un anno e mezzo, al Crotone, dove ritrova Gasperini, stavolta come allenatore dei calabresi. Riscattata la sua metà dalla Juve, il Chievo lo cede in comproprietà al Siena, dove il "Gasta" rimane un paio d'anni, dimostrandosi tagliato anche per la Serie A, sebbene un po' acerbo. In due stagioni di Serie A con i toscani, il difensore ormai 25enne si ritaglia lo spazio che necessita per crescere. Il bilancio finale è tutto sommato positivo: 48 presenze in tutte le competizioni ed un gol all'Inter nel teatro di San Siro, che regala il pareggio finale al Siena contro i nerazzurri.

Gastaldello rincorre Cassano, 30 anni, dopo un gol: è il primo anno di Samp.

Nell'estate del 2007 arriva la Samp. E Gastaldello arriva in punta di piedi in quel di Bogliasco, magari anche tra qualche mugugno. Questo perché il ragazzo ha fatto due anni di Serie A, ma giocava nel Siena ed il tifoso medio sampdoriano, dopo un anno e mezzo "bruttino", dice a se stesso: "La Samp è un'altra cosa". Si cerca il sostituto - in campo e nel cuore dei tifosi - di Giulio Falcone, partito per Parma dopo quattro stagioni in blucerchiato. Nessuna pensa che il difensore veneto possa esser titolare, tutto al più potrebbe essere un rincalzo per il nuovo tecnico, Walter Mazzarri. Ma l'ex allenatore della Reggina non la pensa così e lo schiera più volte nella sua difesa a tre.
Pur partendo con i galloni di riserva alle spalle del terzetto composto da Accardi, Sala e Campagnaro, Gastaldello non sbaglia un colpo quando è in campo. Anzi, regala qualche gioia ai tifosi sampdoriani, come i due gol alla Fiorentina tra andata e ritorno. In particolare quello di Firenze è quello che permette di sognare i preliminari per la Champions alla Samp, salvo poi doversi smentire nel finale di campionato. Comunque, il buon Daniele si conquista la fiducia dei tifosi e s'incammina nella stagione successiva con grandi speranze. Sempre con Mazzarri, il 2008/2009 del centrale veneto è leggermente più negativo, con qualche errore di troppo a condire le sue prestazioni.
La svolta arriva con Luigi Delneri, che diventa tecnico della Sampdoria nell'estate del 2009. Consumato il divorzio con Mazzarri, il tecnico friulano imposta una difesa molto alta per la stagione che verrà e tutti e quattro gli elementi difensivi devono essere sincronizzati. Gastaldello e gli altri riescono bene nell'impresa, che porta la Samp a subire pochissimi reti, nonché ad essere la miglior difesa casalinga a livello europeo (solo dieci reti subite). Inoltre, il numero 28 blucerchiato realizza tre marcature (tutte fuori casa, contro Catania, Siena e Bologna) che aiutano la squadra a raggiungere un obiettivo insperato ad inizio stagione: i preliminari di Champions League. Non solo: la Juventus lo cerca sul mercato nell'estate del 2010, trovando però il netto rifiuto della Samp a cederlo. Infine, la Nazionale gli apre le porte, convocandolo nell'Agosto del 2010 e facendolo esordire nel Marzo del 2011.

Il numero 28 blucerchiato in ginocchio dopo una partita: un'immagine ricorrente nel 2011.

Sembra il paradiso, ma non è così. Ormai perno centrale della difesa, Gastaldello scala posizione anche nella gerarchia dei capitani, diventando il vice-Palombo nel 2010/2011 dopo il caso-Cassano. Ma proprio la stagione che potrebbe essere dell'Europa e della Champions diventa quella degli incubi e delle cattive prestazioni. Come un po' tutta la squadra, fino a Gennaio sfodera grandi numeri. In un Samp-Milan, Gastaldello riesce nella difficile impresa di annullare Ibrahimovic e servire l'assist dell'1-1 a Pazzini, giocando una delle sue migliori partite con la maglia blucerchiata. Segna un gol nell'intera stagione (quello del 2-0 momentaneo al Bologna a Febbraio 2011), ma il calo delle prestazioni è dietro l'angolo in primavera, come per tutta la squadra. Non basta la pessima forma della difesa a giustificare il suo rendimento. E neanche la cattiva condizione fisica lo aiuta, con un'ernia inguinale che si trascina fino a fine campionato. La partita persa in casa con il Cesena è probabilmente la sua peggior prestazione in tutta la sua avventura sampdoriana e, nel finale di campionato, non riesce ad evitare l'inevitabile. E' Serie B, con tutte le giuste domande sul suo futuro: rimarrà o meno?
Alla fine, dopo tanti intrecci di mercato, il "Gasta" non molla e rimane. Juventus, Inter, Padova e Chievo tentano di convincerlo fino all'ultimo giorno di mercato. Ma il numero 28 blucerchiato rimane al centro della difesa, convinto che la Samp potrà solo migliorare e riprendersi. Ma, nonostante il suo rendimento impeccabile, la categoria gioca un brutto scherzo al Doria, che fatica fino a Gennaio. E' lì che Gastaldello trova una nuova luce con la quale esporsi al popolo sampdoriano.
Fatto numero uno: Palombo, fuori condizione e forse anche dal progetto tecnico, viene silurato all'Inter in prestito. Perciò, Daniele Gastaldello diventa il nuovo capitano della Sampdoria: nel proseguo del campionato, è una cosa che peserà moltissimo sulla condizione psicologica dei blucerchiati. Fatto numero due: il nuovo capitano si riduce immediatamente il contratto e lo allunga fino al 2016, dimostrando molto attaccamento alla causa. Intervistato dal Secolo XIX, "Gasta" dirà: "Per me era un obbligo morale". In seguito si scoprirà che la società lo ha invogliato, ma Gastaldello avrebbe potuto puntare i piedi e chiedere di essere ceduto all'ultimo. Non lo ha fatto. E' rimasto e questo rimarrà un gesto indelebile per molti.
Da lì in poi, il resto è storia più o meno conosciuta. Gastaldello è uno dei perni della rimonta della Samp verso i play-off e la squadra, guidata da Iachini, riesce nell'impresa. Il capitano è fondamentale, con tre gol, di cui due nella finale dei play-off contro il Varese. Il suo colpo di testa all'83' della finale d'andata sarà poi il gol che farà la differenza la promozione della Samp ed il Varese, che rimane in B. Adesso, la nuova stagione ci ha riportati a casa e Gastaldello ha pensato subito di metterci la firma, con un salvataggio sulla linea a San Siro ed il gol-vittoria contro il Siena a Marassi. E siamo solo all'inizio, caro capitano. Portaci lontano come hai sempre fatto.

Gastaldello segna il 3-2 contro il Varese nella finale d'andata dei play-off: sarà il gol decisivo.


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