03 febbraio 2015

Il peggiore degli incubi.

Forse il calciomercato ha distratto molti dalla realtà. Forse l'arrivo di uno come Eto'o ha fatto pensare non solo che potessimo puntare all'Europa, ma che ce la meritassimo. Mettiamola così: il 5-1 subito da un normalissimo Torino all'Olimpico farà bene in ogni caso. Ora siamo tutti arrabbiati, ma chissà che domani non frutti qualche esperienza in più. E comunque le colpe sono ben chiare senza timore di smentita.


La trasferta di Torino arriva in un momento estatico per la Samp. Se togliamo la polemica del gol-non gol di Morganella nell'ultimo Samp-Palermo, la presentazione di Eto'o e il calciomercato hanno portato solo gioie in questo mese di gennaio. La Samp è sempre a due punti dal terzo posto, ma il Torino viene da sette risultati utili e vuole continuare la striscia positiva. I blucerchiati si presentano all'Olimpico con il ritorno al 4-3-3: Bergessio ed Eder sono ai lati di Okaka, mentre a centrocampo Soriano torna al ruolo di mezzala. Diverso l'atteggiamento del Torino, che punta sul solito 3-5-2 con Martinez accanto a Quagliarella.
In realtà, il primo tempo della Samp non esiste: un destro flebile di Eder e un debole colpo di testa di Silvestre sono tutto quello che gli ospiti producono nei primi 45'. Dove, invece, il Torino fa quel che vuole. A cominciare dal 15', quando Quagliarella porta in vantaggio i padroni di casa: sponda aerea di un compagno su corner e l'ex attaccante blucerchiato sfrutta una dormita di De Silvestri per realizzare l'1-0. La partita scorre inerme, finché Silvestre non perde Glik su corner e regala un penalty agli avversari: dal dischetto sempre Quagliarella è implacabile e firma il 2-0, nonostante Viviano tocchi la palla. Benassi potrebbe anche segnare il 3-0, ma il suo tiro è centrale.
La ripresa non cambia copione: la Samp acquista un po' di dinamismo con l'entrata di Duncan per Bergessio, ma sostanzialmente la gara rimane in mano alle ripartenze del Torino. Su una di queste, Quagliarella trova l'hat-trick al 67': buco di Romagnoli e destro in diagonale dell'attaccante granata. A questo punto, la beneficenza prosegue imperterrita: appena entrato, Amauri trova il 4-0 al 72', sfruttando un rimpallo con Silvestre e battendo Viviano. La Samp allevia i dolori con un bellissimo gesto tecnico di Obiang, che trova un gol di tacco grazie a una disattenzione di Padelli su assist di De Silvestri. Tuttavia, è una fiammata. Benassi e Maxi Lopez sfiorano il quinto, finché a battere Viviano non ci pensa Bruno Peres. Il brasiliano ha umiliato Regini per tutto il match e lo trova impreparato anche al 92': dribbling sul numero 19 blucerchiato e rete del 5-1 finale. Risultato che poteva esser anche peggiore se non fosse stato per Viviano. Grandi fischi dal settore ospiti, rabbia da parte dei tifosi e un addio amaro per Daniele Gastaldello, che da ieri è un nuovo giocatore del Bologna.

Fabio Quagliarella, 31 anni: tre gol per lui ieri da ex.

Viviano 5.5; De Silvestri 5, Romagnoli 5, Silvestre 4, Regini 4; Obiang 5.5, Palombo 5, Soriano 5 (dal 34' s.t. Krsticic s.v.); Bergessio 5 (dal 1' s.t. Duncan 5.5), Okaka 5, Eder 5.5 (dal 25' s.t. Eto'o s.v.) - pagelle già pubblicate su SampNews24

A mente fredda, è più facile ragionare su quella che può essere chiamata tranquillamente con il suo nome: disfatta. Una sconfitta senza se e senza ma, senza scusanti e di cui tutti - staff tecnico e giocatori - si devono vergognare. Non si possono prendere cinque gol in una situazione normale, figuriamoci giocando così e in un momento del genere. Inutile riempirsi la bocca di Europa e terzo posto se poi le prove successive alle dichiarazioni entusiaste sono queste.
Mihajlovic ha schierato un inspiegabile 4-3-3 dopo che finalmente la squadra aveva assorbito il passaggio al 4-3-1-2. Un modulo - quello col trequartista - che la Samp stava facendo fatica ad accettare, ma le vittorie contro Empoli e Parma avevano dimostrato che il materiale su cui lavorare c'era. E si sperava che l'arrivo di Eto'o - entrato a metà del secondo tempo - potesse ulteriormente migliorare questo buon momento.
L'importante era mantenere alta l'attenzione e la cattiveria: doti che sono mancate in quel di Torino. Se si analizza a mente fredda la dinamica dei cinque gol avversari, quattro di essi hanno luogo grazie a singole disattenzione difensive. I quattro della retroguardia hanno sulla coscienza un gol a testa: un evento che raramente accade. Un'equa redistribuzione delle colpe che credo abbia pochi precedenti nella storia del calcio.
Ora ci attende il Sassuolo al Ferraris. Di Francesco dovrà fare a meno di tutto il tridente d'attacco: Zaza, Berardi e Sansone sono squalificati, in più mancheranno gli infortunati Terranova e Longhi. C'è la situazione ideale per un rilancio, specie a mercato chiuso. Tuttavia anche la gara di Torino sembrava facile e invece è arrivato un 5-1 per i granata. Attenzione, perché il peggiore degli incubi l'abbiamo già vissuto domenica. E io non ho voglia di altri replay.

Samuel Eto'o, 33 anni, prova a dare indicazioni a Pedro Obiang, 22.

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