16 febbraio 2015

Maledetto turn-over.

Un'altra bastonata in trasferta per la Sampdoria. Non inganni il risultato: chi non ha visto la gara del Bentegodi e legge del 2-1 finale, potrebbe pensare che la sconfitta è ingiusta. In un certo senso il Chievo non ha fatto molto per impensierire la Samp, ma se c'è un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio. E vista la formazione scesa in campo - rimaneggiata per tutelare i diffidati in vista del prossimo derby - c'è da augurarsi una gara da leoni contro il Genoa.

Emiliano Viviano, 29 anni, non può nulla in uscita sul 2-0.

La Samp arriva al Bentegodi dopo il pareggio contro il Sassuolo. Mihajlovic mette in atto una sorta di mini-rivoluzione per gli undici da schierare: troppa paura di perdere giocatori fondamentali per squalifica, come Eder o Soriano. E allora dentro Wszolek terzino, Acquah dal 1' e Correa all'esordio. Prima da titolare pure per Eto'o, che affianca Bergessio. Dal canto suo, il Chievo non si snatura e mantiene il 4-4-2 che l'ha portato alla vittoria a Parma appena quattro giorni.
Diciamo che l'intera partita è sembrata un inno all'anti-calcio, ma il primo tempo molto più della ripresa. In questo, la Samp non è neanche fortunata, visto che passa in svantaggio al 2': tiro di Izco dai 20 metri e Romangoli devia la palla. Viviano, già coperto, non vede neanche la deviazione e non può che sfiorare la palla prima che entri in porta. La Samp colleziona l'unica chance del primo tempo con Wszolek al 6', ben servito da Eto'o in area, ma Bizzarri è pronto all'uscita. Meggiorini e Birsa provano un paio di mancini dalla distanza, ma entrambi vanno larghi. La partita scorre verso l'intervallo senza grossi sussulti, ma Wszolek commette una follia al 40'. Su respinta da calcio d'angolo blucerchiato, il polacco è l'ultimo uomo. Normale, visto che i terzini spesso rimangono dietro sui corner. Peccato che per evitare un avversario, Wszolek rientri sul sinistro a centrocampo. In agguato c'è Meggiorini, che gli ruba palla e vola solo verso la porta. Davanti a Viviano in uscita, l'ex Torino segna il 2-0. Peggio non si poteva chiudere un primo tempo già molto mediocre.
La ripresa cambia leggermente di tono. Più vivace, anche perché la Samp cambia Correa (forse non era lui l'uomo da far uscire...) per Muriel, che esordisce con la maglia blucerchiata. In realtà il secondo tempo è una girandola di ammonizioni, cambi e tiri centrali del Chievo. I padroni di casa aspettano la Samp, sapendo di poter contare sulle ripartenze e su una difesa granitica. A turno Meggiorini, Birsa e Paloschi ci provano, ma sono tutte soluzioni facili per Viviano. Il passaggio al 3-4-3 frutta qualche cambiamento, ma la Samp ha solo un'occasione fino al 90': cross in mezzo di Wszolek e Mesbah è solo sul secondo palo, ma l'algerino spara incredibilmente alto da cinque metri. Fino a quando Muriel scambia con Eto'o (numero circense del camerunense) e il colombiano deposita in rete il primo gol con la Samp. Nel finale Eto'o ha anche la chance per pareggiarla, ma il suo destro a giro è alto di poco. Forse è giusto così: il Chievo ha meritato - nella sua pochezza - di vincere. Più ordinato. Più cattivo. Diciamo "più" e basta.

Valter Birsa, 28 anni, al tiro dalla distanza: bene lo sloveno.

Viviano 6; Wszolek 4.5, Silvestre 5.5, Romagnoli 6, Mesbah 5; Acquah 6, Palombo 5.5, Duncan 5.5; Correa 5.5 (dal 1' s.t. Muriel 6); Bergessio 5, Eto'o 6.5 - già pubblicate su SampNews24

Dopo questa sconfitta, qualche domanda sorge su Sinisa Mihajlovic. Cosa vuol fare da grande? Gli hanno rotto il giocattolo e su questo non ci sono dubbi. Però la squadra sembra uscita rinforzata dal mercato invernale e sta tirando fuori diverse partite negative. Azzarderei che questa sconfitta con il Chievo - vista la qualità scadente dell'avversario - è addirittura peggiore di quella subita all'Olimpico, dove almeno c'era una Lazio lanciata verso la Champions.
La crisi della Samp è ben fotografata dalle statistiche di ieri sera. Giocare contro una squadra chiusa come il Chievo: i clivensi spesso hanno schierato dieci giocatori dietro la linea della palla, con Meggiorini o Paloschi lasciati in avanti a sé stessi. Però le statistiche non mentono (dati Squawka): la Samp ha avuto una miglior percentuale di passaggi riusciti (86% vs. 72%), più cross (34 a 13, senza creare un'occasione di testa), più corner (11 a 2) e un possesso palla migliore degli avversari (61%). Ciò nonostante, è arrivata la sconfitta. Segno che in questo momento il problema sembra più di testa che tecnico.
In più c'è da analizzare il turn-over, che si è improvvisamente trasformato in un alibi per la sconfitta. Eppure proprio contro il Chievo, nella gara d'andata al Ferraris, la Samp schierò la formazione-B con modulo diverso (4-3-1-2 invece dell'allora consueto 4-3-3) e i blucerchiati portarono comunque a casa i tre punti. Come mai che adesso i cambi - invece di un'arma - sono diventati una scusa? E allora tutti avanti al grido di "maledetto turn-over". Anche se il derby vale sempre tre punti. Come la gara persa ieri...

Samuel Eto'o, 33 anni, il migliore della Samp al Bentegodi.

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