26 gennaio 2015

Goalman (o il previsto vizio dell'incompetenza).

Inutile lamentarsi se poi non si sa guardare in casa propria. Samp-Palermo è stato un bello spettacolo per i tifosi neutrali della Serie A: un 1-1 dove i blucerchiati han dominato nel primo tempo, mentre nella ripresa  i siciliani hanno avuto la meglio. Tutto è stato però rovinato dall'ennesimo errore arbitrale, lapalissiano ed evidente. Che sposta così l'attenzione dal campo alle moviole. E che grida aiuto verso quella goal-line technology che imperterriti continuiamo a negarci.

Beppe Iachini, 50 anni, l'ex eccellente e amatissimo di questo Samp-Palermo.

Samp-Palermo è sopratutto il palcoscenico per l'arrivo di Eto'o al Ferraris, dopo aver fatto le visite mediche a Roma il giorno prima. Giustamente però Mihajlovic si preoccupa per il campo e pensa alla gara contro la squadra di Iachini, sconfitta una volta nelle ultime dieci gare. Grande accoglienza per il tecnico del Palermo, autore della promozione blucerchiata nel 2012 e accolto alla grande dalla Gradinata Sud. La Samp conferma la formazione che ha vinto a Parma, mentre il Palermo deve rinunciare a Maresca e punta su Rigoni regista. I siciliani presentano sempre il duo Dybala-Vazquez davanti, molto cresciuto negli ultimi due mesi.
Il primo tempo è un monologo della Samp. Certo, i siciliani hanno subito una buona occasione con Bolzoni servito da Barreto, ma Viviano mette in angolo (in stile incerto). Ma al 6' la Samp vola sull'1-0: sponda di Bergessio, palla filtrante con i giri giusti di Soriano ed Eder fa quello che sa fare meglio. Taglio in profondità del brasiliano, perso da Andelkovic: così il numero 23 blucerchiato può portare la Samp in vantaggio. Da lì la partita diventa un monologo: al 15' Eder sfiora ancora il gol, ma Morganella salva sulla linea. Ad avere le migliori chance per il 2-0 è Silvestre: sulla prima strozza la conclusione e Sorrentino salva, sulla seconda il portiere ospite è bravissimo sull'incornata del difensore. Dal canto suo, il Palermo abbozza e incassa in attesa della ripresa.
Se il primo tempo è stato a una sola direzione, la ripresa presenta lo stesso schema, ma a tinte rosanero. Il Palermo torna trasformato e dà tutto, mentre la Samp vive 20' di assoluto nulla, nei quali soffre e basta. Al 48' Vazquez pareggia: Barreto sfrutta una dormita di Obiang e gli toglie nuovamente palla, servendo l'argentino per un destro dal limite dell'area. Viviano non è posizionato benissimo e il suo tuffo non è esplosivo, ergo l'1-1 è scontato. Da lì Dybala ha altre due occasioni ravvicinate: sulla prima ci pensa Romagnoli a fermarlo, sulla seconda l'argentino coglie la traversa. Poi l'episodio contestato di Morganella: ancora una volta Regini lascia troppo spazio al limite dell'area e il destro dello svizzero gira bene, batte sulla traversa e entra. Il rimbalzo va fuori e Cervellera si limite a fischiare il fuorigioco. L'assistente Chiffi riesce nell'impresa titanica di non vedere il gol. Poi ancora Vazquez e Dybala ci provano, ma la Samp si salva. I blucerchiati della ripresa sono tutti in un gran tiro di Soriano respinto da Sorrentino, ma la partita ha pochi sussulti da lì. Dybala ha un altro paio di occasioni, ma fortunatamente non le sfrutta a dovere. Finisce 1-1, ma una vittoria rosanero sarebbe stata anche giusta.

Il gol non visto sul tiro di Morganella: sarebbe stato 2-1 per gli ospiti.

Viviano 6; De Silvestri 5.5, Silvestre 5.5, Romagnoli 6.5, Regini 5.5; Obiang 5.5, Palombo 6 (dal 23' s.t. Rizzo 5.5), Duncan 6.5 (dal 44' s.t. Krsticic s.v.); Soriano 6.5; Eder 6.5, Bergessio 5 (dal 15' s.t. Okaka 5) - già pubblicate su SampNews24

Vorrei parlare della partita, ma proprio non ce la faccio. Vorrei potermi dispiacere di una Samp concreta per sei mesi, ma discontinua nella stessa gara (e non è la prima volta che capita). Vorrei poter dire che i siciliani saranno un cliente difficile per tutti se giocheranno così fino alla fine del campionato, ma l'episodio del gol non concesso a Morganella è grave. Forse troppo. E per tanti motivi diversi.
Primo: l'ipocrisia. Mi è dispiaciuto molto leggere di tifosi della Samp che cercano scuse per giustificare l'episodio. Innanzitutto bisogna entrare nel mind-set per il quale non si difenda i propri colori a qualunque costo: di fronte all'evidenza, ci si arrende. Inutile accampare scuse penose, come la regola della compensazione oppure "se l'avessero fatto, li avremmo rimontati lo stesso". Sono cose ridicole per un tifoso di calcio o per una semplice persona sensata. Altrimenti inutile poi lamentarsi degli episodi a sfavore.
Secondo: la rovina. Già, perché questi episodi falsano una stagione. Non sappiamo cosa sarebbe successo dopo il 2-1 di Morganella: in fondo, c'erano altri 40' per rimetterla a posto. Però intanto rimarremo con il dubbio per sempre. E in fondo, non vi sentireste meglio a festeggiare un grande risultato a fine stagione con l'incombenza di sentirvi dire: «Eh, però quella gara con il Palermo...». In fondo il quarto posto del 2009-10 fu bello anche perché la Samp aveva di che recriminare: senza i torti arbitrali di quel campionato, forse sarebbe stata anche terza.
Terzo: l'incompetenza. La domanda sembra semplice, ma riecheggia nella mia testa. Mi chiedo come si faccia a non vedere una cosa del genere. Varriale - noto montatore di polemiche, ma anche fornitore di scuse - è stato capace di dire che «il palo ostacola l'assistente». Una vergogna. Un'incompetenza assurda che portiamo avanti senza senso. Altrimenti non esisterebbero i processi del lunedì e le polemiche di un'intera settimana. Come potremmo fare senza?
Delle volte qualcuno mi chiede come mai sono così affascinato dal calcio estero. Da un pallone lontano (come quello asiatico o africano, per esempio) e così meno competitivo della nostra Serie A o in generale della maggior parte del calcio europeo. Semplice: chiunque sano di senso, da quelle parti, prenderebbe queste tecnologie e le userebbe per evitare guai peggiori. Altrimenti l'errore è sempre dietro l'angolo. Domenica prossima c'è il Torino all'Olimpico, speriamo di non vivere un'altra giornata così.

Eder, 28 anni, a segno oggi: il suo 6° gol in A non è bastato.

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