29 aprile 2013

Un abisso di domande.

«Dove andiamo? Perché esistiamo? Ma sopratutto: cosa stiamo combinando?». Domande esistenziali misti ad interrogativi calcistici: se c'è un'effettiva difficoltà nel rispondere ad alcuni di questi quesiti, non è certo più facile capire dove sta andando la Sampdoria. Già, perché la settima gara consecutiva senza vittorie - un 3-0 secco subito dalla Fiorentina di Montella - fa capire che le prospettive future non sono buone e a fine stagione ci vorrà un forte rimpasto. Purtroppo, al futuro non si può ancora pensare: mancano ancora un paio di punti per salvarsi.

Vincenzo Montella, 38 anni, anche ieri acclamato dalla Gradinata Sud.

La Samp, reduce dal pareggio di Bologna, trova Maxi Lopez come centravanti titolare e cambia un po' le carte in tavola, in vista di un avversario pericoloso: Rossi opta per il 4-4-2 e schiera Mustafi sulla destra della difesa, rinunciando ad un centrocampista. Di contro, la Fiorentina si presenta a Genova dopo il grande rischio contro il Torino e con la voglia di recuperare il Milan per il terzo posto, che vale i preliminari di Champions.
I blucerchiati durano 10', giusto il tempo di un paio di folate che consentono a Poli di sparare alto dal limite dell'area. Dopo di che, il pallone non è più nei piedi della formazione di casa, che è così costretta a fare da "sparring partner" di fronte al giro-palla degli ospiti. Un destro di Pizarro dalla distanza scalda le mani di Romero, prima che Berardi rischi di anticipare la sconfitta con una dubbia trattenuta su Aquilani in area di rigore. L'impressione, in ogni caso, è che la Samp stia a guardare e che gli ospiti abbiano la possibilità di segnare, ma non riescano a chiudere il cerchio. Timore spazzato da Cuadrardo al minuto 32: su passaggio di Pizarro, il colombiano carica un gran destro dai 30 metri e batte un poco attento Romero. Certo, il tiro incontra una selva di gambe, ma il "Chiquito sembra fuori forma. Dieci minuti e la Fiorentina riesce anche a raddoppiare: Llajic raccoglie una povera respinta di Mustafi e spara un destro che fulmina il portiere blucerchiato. 2-0 con il minimo sforzo e la Samp non sembra neanche lontanamente in grado di impensierire la squadra di Montella.
Al riposo, Delio Rossi decide di giocarsi il tutto per tutto, mettendo Eder per un irritante Estigarribia e passando ad uno spericolato 3-4-3. Purtroppo, il cambiamento tattico produce solo un sinistro centrale di Sansone, che scalda i guanti di un disoccupato Viviano; alla lunga, i padroni di casa mollano la presa e rimangono senza palla, visto che il centrocampo viola fa girare il pallone senza farlo vedere ai blucerchiati. Anzi, è proprio la Fiorentina a sfiorare il 3-0 con Cuadrado, che salta Palombo e spara alto davanti a Romero. E' solo questione di tempo prima che gli ospiti triplichino le marcature: bella percussione di Llajic ed il serbo un solissimo Aquilani per il 3-0 finale. La partita, probabilmente già finita dopo il raddoppio di Llajic, si chiude definitivamente e la Samp corre verso il finale come in un'agonia. Sfortunatamente, i guai non arrivano mai da soli: Gastaldello si fa espellere per un intervento inutile sullo scatenato Llajic, Eder provoca Savic e si becca il giallo che gli farà saltare Udine, così come non ci sarà Palombo, anch'esso squalificato. Si presenta difficile il cammino dei blucerchiati verso la trasferta in "Friuli".

Alberto Aquilani, 28 anni, esulta dopo il 3-0 appena segnato.

Romero 5; Mustafi 5.5, Gastaldello 4, Palombo 6.5, Berardi 5; De Silvestri 5, Obiang 5, Poli 5.5, Estigarribia 4.5; Sansone 6, Maxi Lopez 4.5 - Eder 5, Icardi 5, Munari s.v. (pubblicate già su SampNews24)

Diciamoci la verità: cominciano a sorgere problemi più grandi delle soluzioni che possiamo dare. Dopo 34 giornate, divise a metà tra Rossi e Ferrara, la media-punti è simile tra i due tecnici, a conferma che il problema principale risiede nelle scelte fatte in estate. Errori mastodontici, che si stanno facendo sentire ora più che mai. Alla fine mancano solo quattro partite ed il calendario blucerchiato è veramente difficile: Udinese in trasferta, Catania al "Ferraris", Lazio a Roma e chiusura in casa contro la Juventus. Onestamente, solo la partita con gli etnei pare fattibile in termini di punti, se non altro perché il Catania potrebbe aver esaurito anche l'ultimo obiettivo stagionale (battere il record di punti del club, stabilito da Montella nella scorsa stagione). Guardando dietro, il Genoa si è parzialmente ripreso, il Palermo sta correndo come non mai, mentre il Siena sembra essersi piantato. Il calendario altrui indica come i toscani siano semi-spacciati, mentre i siciliani avranno delle partite toste, a cominciare dalla trasferta sul campo della Juve, pronta a festeggiare il bis-scudetto. A questo punto, è proprio il Genoa a sembrare favorito per la salvezza, visto il calendario.
Insomma, domenica prossima non si attendono buone nuove: nel frattempo, un abisso di domande riempirà le nostre giornate. Speriamo che una di queste non debba essere: «quando ci salviamo?»

Maxi Lopez, 29 anni, contrastato: la prestazione dell'argentino è stata deludente.

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