04 aprile 2013

Allarme arancione.

Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà difficile chiudere questo campionato in tranquillità. L'Inter più brutta che io ricordi - nella mia breve memoria di tifoso - vince 2-0 al "Ferraris" e costringe la Samp a cercare i mancanti quattro punti-salvezza altrove. Sarebbe stato bello chiudere il discorso con una vittoria contro una grande (o presunta tale, visto il gioco della squadra di Stramaccioni), ma non è accaduto: tanta pressione ha partorito pochi sollecitazioni per Handanovic e Palacio, giocatore tanto odiato quanto sottovalutato, ci ha puniti senza pietà. Eppure, il risultato non rispecchia l'andamento della gara.

Rodrigo Palacio, 31 anni: l'ex Genoa ha deciso la gara con una doppietta.

Una gara di cui si è parlato solo di due cose: Icardi, il futuro interista (non ho letto nessun annuncio ufficiale), e la rincorsa dell'Inter al terzo posto. Ah, c'era anche il ritorno di Cassano, ma nessuno c'ha fatto caso, anzi: i fischi hanno sovrastato gli applausi, a conferma che non c'è spazio di manovra per un ritorno a Genova in blucerchiato (vedremo se l'altra sponda consentirà tale ritorno). La Samp si presenta al recupero della 29° giornata con il solito 3-5-2: confermato Mustafi al posto di Costa, Estigarribia riprende il suo posto sulla fascia e Sansone sostituisce lo squalificato Eder. Dall'altra parte, l'Inter "provinciale" si presenta con un ordinato 4-3-1-2: tanta legna dietro, tanta fantasia davanti, con Cassano-Palacio in attacco.
Il primo quarto d'oro è di marca interista, nonostante gli ospiti lascino parecchi spazi e la Samp si faccia vedere con un bel colpo di testa di Sansone al 1'. Purtroppo, il fuorigioco non funziona ed i padroni di casa rischiano al 5': Guarin lancia bene Palacio, Mustafi tiene tutti in gioco e l'argentino trova sulla sua strada un prontissimo Romero, bravo a fermarlo due volte. Passata la sfuriata nerazzurra, la Samp prende campo e chiude l'Inter in un angolo, sebbene non tiri molto in porta: sono Icardi e Krsticic a far correre i rischi peggiori alla retroguardia ospite. L'argentino tenta di sorprende Handanovic con un bel colpo di testa su corner, il serbo con un gran sinistro dalla distanza: in entrambi i casi, il portiere sloveno respinge prontamente. Nonostante questo, l'Inter trova il vantaggio a fine primo tempo: Pereira crossa, Palacio sfugge alla guarda di capitan Gastaldello e realizza l'1-0 di testa. Sia ben chiaro: vantaggio immeritato, ma i grandi campioni servono a fare la differenza in questi momenti.
Dopo l'intervallo, la Samp scende con lo stesso piglio di voler tenere il campo, ma senza pungere eccessivamente: Sansone è il più pericoloso, con un bel sinistro che costringe Handanovic alla deviazione in angolo. Un bel colpo di testa di Icardi ed un sinistro dalla distanza di Obiang spengono le speranze di rimonta; tanto più che l'Inter, pur aspettando, ha le migliori occasioni del secondo tempo. La prima è con Palacio, fermato solo da un super-intervento di Mustafi; la seconda è con Guarin nel recupero, quando il colombiano spara alto da due passi. Nel mezzo, la Samp mette dentro Maxi Lopez e Poulsen: se l'argentino si sbatte, ma non cambia la partita, il danese dimostra come meriterebbe qualche chance in più. Al 93', Palacio salta gli stanchi Mustafi e Palombo, battendo Romero per il 2-0: game over a Genova ed Inter rinfrancata grazie al suo gioco "provinciale", che serve molto quando gli avversari non sanno come aprire varchi nella tua difesa.

Andrea Poli, 23 anni, si becca il giallo per simulazione: salterà il Palermo.

Romero 6; Mustafi 6, Palombo 6.5, Gastaldello 5.5; De Silvestri 6, Poli 5.5, Krsticic 6, Obiang 6.5, Estigarribia 5.5; Sansone 5.5, Icardi 5.5 - Maxi Lopez 6, Poulsen 6.5, Munari s.v. (pagelle pubblicate già su SampNews24 nella giornata di ieri)

Insomma, c'è poco da ridere. Se il dominio territoriale è stato netto, esso non ha comunque portato a reali e costanti pericoli per la porta avversaria. Anzi, l'Inter ha avuto più occasioni pericolose, nonostante abbia avuto poco la palla tra i piedi; il gioco "provinciale" - tanto schifato da Stramaccioni - è la faccia di quest'Inter, incapace di offrire qualcosa di più. La faccia della Samp d'adesso, invece, è quella di Mauro Icardi: il periodo d'oro è finito da un mese e c'è un tremendo bisogno di invertire la marcia.
Domenica il Palermo sarà al "Ferraris", mentre la settimana dopo ci sarà il derby: inutile dire come quei quattro punti che mancano alla salvezza DOVRANNO arrivare da questi match, perché saranno una mazzata per le dirette avversarie. Con i rosanero abbiamo un conto in sospeso: due anni fa, ci mandarono in B; ora, come diceva l'A-Team, «it's payback-time». Il Genoa, invece, arriverà al derby quasi sicuramente col fiato sospeso, visto che sarà reduce dalla trasferta di Napoli: anche lì potrebbe esserci una restituzione di quanto subito due stagioni fa. Tuttavia, sarà difficile riuscire in questi intenti giocando così: perciò, non è allarme rosso, ma arancione sì. Rialziamoci il prima possibile, il campionato non è ancora finito.

Mauro Icardi, 20 anni: tanto rumore per nulla, la sua partita è stata anonima.

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