29 ottobre 2012

Adesso basta.

Certi spettri non vanno mai via. Non è bastata una promozione in rimonta e l'inizio di campionato a razzo per tranquillizzare l'ambiente. La Samp incassa la quarta sconfitta consecutiva, la seconda casalinga, perdendo contro il Cagliari per 1-0. A questo va aggiunto il dettaglio - non irrilevante - che la rete decisiva è dell'ex Daniele Dessena. Insomma, se ti può andar male, andrà sicuramente così. Inoltre, mercoledì si va a trovare un Inter cinica, ma in forma.. le prospettive non sono buone. Se c'è una cosa positiva, perlomeno la squadra ha dato qualche piccolo segnale di risveglio rispetto alle prestazioni di Verona e di Parma. Vediamo come è andata.

Daniele Dessena, 26 anni, esulta per il gol dell'ex che deciderà la partita.

La Samp riparte dopo la sconfitta al "Tardini" schierando il solito 4-3-3: Estigarribia è riportato nella sua posizione d'attacco, mentre Poli torna ad occupare il ruolo di mezz'ala sinistra a centrocampo. Dentro anche Soriano e Tissone per sostituire Obiang e Maresca, entrambi assenti per infortunio. Con Romero squalificato, è Berni a sostituirlo; il rebus vero è per il terzino sinistro. Costa squalificato, Poulsen ritenuto non idoneo da Ferrara, così come Castellini. E allora è Berardi a giocare a sinistra, con l'esordio dal 1' di De Silvestri come terzino destro. Il Cagliari, non avendo Cossu e Pinilla, davanti s'affida a Nené e Thiago Ribeiro con Nainggolan in appoggio alle due punte.
Il Doria parte bene nella prima frazione, esercitando subito una certa supremazia territoriale; il Cagliari, squadra solida ed accorta, aspetta e cerca di colpire in contropiede. Al 4', Estigarribia cerca di sorprendere Agazzi da fuori area, ma il portiere avversario blocca in due tempi; subito dopo, la Samp sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Gastaldello. Sul corner battuto da Tissone, il capitano spedisce il pallone di poco a lato.
Al 9', l'unico squillo di tromba degli ospiti: il destro di Thiago Ribeiro è però centrale e Berni respinge senza problemi. Da lì in poi, la Samp tiene il pallino del gioco, ma non tira praticamente mai; l'impressione è che manchi la giocata negli ultimi 25 metri, dove i padroni di casa fanno girare il pallone senza mai centrare lo specchio della porta. Se escludiamo due tiri dal limite dell'area di Estigarribia ed Eder a lato, il primo tempo scivola verso la fine senza regalare emozioni, seppur la Samp sembri in controllo della gara.
Manco a farlo apposta, bastano 90 secondi a cambiare tutto. Al rientro degli spogliatoi, Gastaldello rinvia male di testa un lancio lungo della difesa del Cagliari e Thiago Ribeiro raccoglie il pallone; l'attaccante brasiliano arriva fino in area, dove serve Dessena, che di testa batte Berni per l'1-0 ospite. Stadio ammutolito e tifosi increduli, mentre Dessena inscena danze di gioia per il classico gol dell'ex.
La Samp ha subito l'occasione del pareggio al 50': punizione dalla distanza di Eder, Agazzi respinge in bager e Gastaldello è lì per metterla dentro di testa. Peccato che il capitano blucerchiato sprechi clamorosamente l'occasione, spedendo a lato. Sarà la più ghiotta occasione della partita ed il Doria comincia a pasticciare, a faticare nella costruzione del gioco. Il cambio Munari per Poli serve a far rifiatare il centrocampista in vista della trasferta di Milano; peccato, dato che era il migliore in campo per distacco. Eppure, l'ex Lecce trova subito il modo di farsi amare: punizione di Tissone e Munari mette dentro di testa per l'1-1. Grande esultanza, ma il gol viene inspiegabilmente annullato per fuorigioco di Maxi Lopez, che eppure non tocca la palla e quindi non contribuisce all'azione. Il numero 11 della Samp è in gioco, ma poco importa: diventano così tre gli episodi dubbi in quattro partite. Viene difficile parlare di sfortuna..
Da lì, la Samp scompare nella sua pochezza e crea solamente altri due tiri verso la porta avversaria: un altro colpo di testa di Munari ed un tiro-cross di Eder che Agazzi mette in angolo. Il Cagliari, invece, grazie all'inserimento di Ibarbo, trova modo di tenere palla in maniera più intelligente e difendere il risultato senza troppi affanni. Gli ingressi di Icardi e Juan Antonio per Tissone e Berardi alzano teoricamente il baricentro della squadra, ma in realtà non producono occasioni da gol. Addirittura sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio, prima con un bel destro di Dessena dal limite dell'area, poi con Nené. In entrambe le circostanze, Berni è più che attento nel neutralizzare gli attacchi avversari. Finisce 1-0 e così diventano sono 15 anni che non si batte il Cagliari a Marassi: anche questi, del resto, sono record.

Munari, 29 anni, realizza il gol dell'1-1. Peccato che venga ingiustamente annullato..

Berni 6 | Onestamente, un lato positivo di questa partita è capire che il tuo terzo portiere può giocare qualche partita in Serie A. Sul gol qualcosina in più poteva fare, ma tutto sommato è sempre attento e sventa anche il 2-0 cagliaritano nel finale.
De Silvestri 5,5 | Se le sue sgroppate offensive sono una rinfrescante novità rispetto a Berardi, la sua poca tecnica e la sua scarsa capacità difensiva sono il contraltare delle sue caratteristiche tecniche. E (forse) una spiegazione al perché era la sua prima da titolare in campionato..
Rossini 5,5 | Partita senza infamia né lode, se non fosse che si lascia sfuggire Dessena nell'occasione del gol.
Gastaldello 5 | Sul capitano vanno due colpe più ampie rispetto al suo compagno di reparto. Il gol nasce da un suo errato disimpegno difensivo e si mangia il più facile dei gol per il possibile 1-1. Peccato, nel primo tempo era stato uno dei migliori.
Berardi 5,5 | Il contrario di De Silvestri. Sembrano "Pinco Panco" e "Panco Pinco". Se l'ex Fiorentina è veloce, atletico, offensivo, ma poco attento in difesa, Berardi è l'esatto opposto: granitico quando si deve difendere, povero quando si deve attaccare. Metterlo sulla sinistra, poi, non aiuta i suoi cross, che finiscono puntualmente in gradinata.
Tissone 5 | Ci si attendeva di più dall'argentino. Sappiamo tutti del fatto che sia compassato sul campo, ma ci si aspettava che le sue verticalizzazioni improvvise potessero accendere la Samp; non ce ne sono state. Qualcuno rimpiange addirittura Palombo..
Soriano 5,5 | Molto attivo, nel primo tempo il suo dinamismo aiuta il Doria a mantenere il pallino del gioco; nel secondo, però, scompare dal campo e sbaglia anche le cose più semplici.
Poli 7 | Decisamente il migliore. Nei primi 45', annulla Nainggolan e riparte con intelligenza, è ovunque. Poi Ferrara lo toglie, probabilmente per preservarlo in vista di Milano. Peccato.
Estigarribia 5 | Altra gara senza spunti per il paraguaiano; avrebbe le doti atletiche per impensierire Avelar ed ogni tanto ci prova, ma mai con continuità. L'ex Juve si sta rivelando una delusione, non sembra mai la giornata in cui possa cambiare la partita.
Eder 6 | Solita generosità, mette un paio di volte in difficoltà Agazzi con tiri da lontano, ma vede poco la porta da vicino.. figuriamoci da 25-30 metri.
Maxi Lopez 6 | Anche lui si sbatte, duella con tutti, artiglia palloni, ma poi tutti lo seguono a 20 metri di distanza ed è difficile far ripartire l'azione così.

Munari 6,5 | Entra e mi chiedo quale contributo possa dare al posto del migliore in campo fino a quel momento. Poi mi smentisce segnando il gol dell'1-1, inspiegabilmente annullato. Sfiora ancora la rete da angolo, ma è troppo tardi.
Icardi s.v. | Messo al posto di Tissone, non si capisce bene perché un ragazzo del '93 debba salvare la faccia ad una squadra che ha fatto due tiri in porta in 80 minuti. Si crea qualche spazio, ma non c'è occasione seria di ribaltare il risultato.
Juan Antonio s.v. | L'unica cosa che posso dirgli è: bentornato. Sarà utile nella rotazione delle punte.


E adesso? Si va a Milano, contro un'Inter che non gioca benissimo, un po' fortunata, ma molto cinica ed in grado di punirti quando meno te l'aspetti. A Bologna, i nerazzurri hanno tirato fuori una bella prestazione e Cassano non vede l'ora di timbrare da ex. Insomma, le previsioni non sono rosee, se ci aggiungiamo anche il fatto che mancheranno Munari e Krsticic, mentre Maresca ed Obiang paiono difficilmente recuperabili. Una cosa è certa: bisogna dire "basta". Basta a questa sfortuna che ci perseguita tra infortuni e decisioni arbitrali discutibili tra Napoli, Parma e Cagliari. Basta a questa pochezza offensiva, che sta letteralmente uccidendo questa squadra, nonostante Eder sia alla sua migliore stagione di sempre e Maxi Lopez si stia facendo in quattro per aiutare la Samp. Ma sopratutto basta a questa striscia di sconfitte, che ci sta trascinando verso la zona retrocessione. Tra l'Inter e l'Atalanta, potremmo dire basta anche a Ferrara come allenatore della Sampdoria; ma questo è un altro paio di maniche. Chi vivrà, vedrà: così si dice.

Andrea Poli, 23 anni: probabilmente il migliore dei blucerchiati in campo ieri.

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