20 febbraio 2012

Game over.

Niente da fare. Torino sembra una maledizione: eh sì, sulla sponda granata arriva l'ennesima sconfitta della storia degli ultimi anni. Salvo nel 2009 (anno della retrocessione granata, quando si vinse 3-1), Torino è sempre un campo difficile per i colori blucerchiati: non è da meno stavolta, con una sconfitta maturata negli ultimi minuti. Un pareggio non sarebbe stato rubato, ma fare due tiri in porta in 90' non è certo la mentalità di una squadra che dovrebbe recuperare sette punti alla sesta in classifica; il Torino non era in una delle sue giornate migliori, ma quest'anno - giocando da squadra - si sta prendendo tutta la fortuna che gli era mancata nei due anni precedenti.

La Samp si presenta all'Olimpico di Torino con due cambi fra gli undici di partenza: fuori Laczko e Juan Antonio, dentro Costa e Foggia. Mossa un po' a sorpresa la prima, dato che l'ungherese era stato protagonista di un'ottima gara contro l'Albinoleffe e ci si aspettava la sua riconferma; Iachini, invece, preferisce (aggiungo io "come al solito") non prenderle e butta dentro Costa, per bloccare sostanzialmente le avanzate del tremendo Stevanovic, che all'andata rivoltò Castellini come un calzino. Per il resto tutti confermati.
Il Torino si presenta con il solito 4-2-4, con le ali offensive e la coppia Antenucci-Bianchi, che non segna tanto, ma fa pesare parecchio i suoi gol. Nei primi 45', la Samp è tutta in un tiro di Renan verso la fine del primo tempo, con la respinta su cui Bertani svirgola in maniera goffa: un po' poco per pensare di vincere a Torino. Il Torino, come detto, non è in forma splendida, ma se fai gol come quello di Antenucci dell'1-0, vuol dire che è il tuo anno buono: Costa si fa saltare da Stevanovic (chi l'avrebbe mai detto..), il serbo crossa in mezzo, Antenucci tira una prima volta su Bianchi, poi la mette dentro. I granata trovano anche una traversa su Bianchi, lasciato stranamente solo da capitan Gastaldello: determinante Romero, che tocca quel che basta la palla perché finisca sulla traversa e non entri in porta.
Nel secondo tempo, la Samp non sembra aver cambiato atteggiamento; ma ancora una volta è decisivo l'eterno dualismo Foggia-Juan Antonio, dato che l'uscita del primo per l'entrata del secondo genera il gol dell'1-1: l'argentino prende palla, salta Di Cesare al limite dell'area e piazza un destro imparabile per Benussi. Con due tiri in porta, stavamo portando a casa un pareggio niente male, per rimanere perlomeno in scia del Varese.
Invece, Ventura ne inventa un'altra: inserisce Sgrigna e Meggiorini per uno spento Oduamadi e per un Bianchi che non vede più la porta neanche fosse grande 100 metri. Al minuto 41 del secondo tempo, Sgrigna va via ad un Berardi distratto, palla in mezzo e, tra una selva di gambe, Meggiorini segna da terra, un gol che probabilmente non farà più nella sua vita. Il resto è solo un continuo perdere palla dei nostri nel tentativo anche solo di creare un'occasione da gol: 2-1 per i granata e tutti a casa.

Romero 6.5 | Deve fare una parata, quella su Bianchi, ed evita il secondo gol. Inoltre, regala un dribbling da folle per rientrare in area, ma che mi ha fatto anche pensare: "Ora entra Da Costa e Romero va a fare il terzino sinistro o l'attaccante".
Berardi 5+ | Oduamadi non gli crea particolari problemi, ma non sale mai e Sgrigna gli va via sul secondo gol.
Gastaldello 6- | Bianchi in generale non crea problemi, però ogni tanto se lo perde.
Rossini 5.5 | Antenucci segna in modo fortunoso, per il resto non gli scappa praticamente mai; peccato che si perda Meggiorini sul secondo gol.
Costa 5 | Se servisse ancora una dimostrazione che il ragazzo non vada schierato terzino sinistro, ecco la prova: tiene in gioco tutti sul gol di Antenucci, Stevanovic lo salta regolarmente.. sarà il caso di giocare la carta Laczko anche in questi casi?
Obiang 6+ | Il più convincente a centrocampo, lotta e si mangia Iori. Peccato che non basti.
Munari 6 | Non malaccio anche lui, dinamico, attivo; non che sia particolarmente aiutato.
Renan 4.5 | Partita pessima, mai me lo sarei aspettato. Tantissimi falli, solo sulle punizioni si è vista la differenza tra lui e il Dessena che c'era qui fino a Dicembre 2011.
Foggia 5- | Inguardabile. Purtroppo bisogna familiarizzare con due concetti: a) non ha i 90' nelle gambe e, se gioca dall'inizio, risulta essere per lo più dannoso, troppe finte e troppi tunnel cercati; b) non è un trequartista, non ho visto un passaggio filtrante manco a pagarlo.
Bertani 4.5 | Altra prova impalpabile: il dubbio viene.. perché è sempre in campo? Quale sarà il suo segreto?
Pozzi 5.5 | S'impegna e si sbatte come un bufalo, ma non basta, anche perché Ogbonna lo sorveglia bene.

Juan Antonio 6.5 | Un po' discontinuo, però s'inventa un gol che è una magia.
Laczko 6 | Fa il suo, è vero che ha davanti Surraco e non Stevanovic, però qualche avanzata timida la compie.
Fornaroli s.v. | Perdonatemi il francesismo, ma la sua ennesima entrata in campo a 5' dalla fine è una presa per il culo per tutti i tifosi.

Che lezione si può trarre da questa partita? Innanzitutto che - almeno per la promozione diretta - siamo al game over: chi mai ancora c'avesse riposto qualche speranza, la lasci dov'è, non è un sogno realizzabile. In generale, le prime quattro posizioni della classifica sono inarrivabili, toccherà fare la corsa su un Padova che va a rilento e su un Varese che ha fatto gli acquisti giusti e si gode un sesto posto meritatissimo; almeno in questo siamo tutti d'accordo.
Non do mai un voto all'allenatore, ma Iachini si meriterebbe la cacciata seduta stante: questa partita è stata decisa dagli episodi, probabilmente senza il gesto volante di Meggiorini staremmo parlando di un punto tutto sommato soddisfacente, poiché di solito sono gli altri a fare 3 tiri in porta e a farci due gol.. ma, veramente, è questo il piano (di gioco) per i play-off? Andare a Torino a difendersi, schierare ancora Costa terzino (ruolo per cui si è dimostrato ampiamente inadeguato), mettere in campo un Bertani impalpabile per l'ennesima volta? E sopratutto: la quadratura del cerchio c'è (il 4-3-1-2 è il modulo giusto per questi uomini), ma il gioco dov'è?

La verità - e qui c'è solo da chinare la testa - è che le quattro squadre che comandano questo campionato sono delle vere squadre, dei collettivi ben amalgamati sia negli schemi che negli uomini. Noi? Non lo siamo neanche lontanamente: fossimo a Ottobre sarei fiducioso sul resto del campionato, ma non posso esserlo a Febbraio inoltrato. Sono rimaste 15 partite, i play-off sono possibili, ma la percentuale è sempre più bassa e, personalmente, sono stanco: speriamo che arrivi la famosa piazza pulita a Giugno, promessa ma mai attuata. Un mito lontano. Un po' come la storia della Samp che ammazza il campionato, non è vero?

Sergio Romero, 25 anni, incassa il primo gol del Torino da Mirko Antenucci.

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