25 gennaio 2016

Psicolabili.

Altro giro, altra batosta. Stavolta stra-meritata, senza appello, nonostante la Samp sia rimasta in partita per un'ora con un uomo in meno. Il 4-2 subito dal Napoli capolista al Ferraris dimostra due cose: a) gli azzurri sono in corsa per il titolo, visto che hanno vinto giocando una delle peggiori partite della loro annata; b) l'obiettivo blucerchiato sono i 40 punti.

Maurizio Sarri, 57 anni, discusso in settimana: a giugno era vicino alla Samp...

Per la prima in casa nel girone di ritorno, Montella si presenta più o meno con la stessa squadra vista a Modena contro il Carpi: le novità sono il rientro di Moisander e Cassani dietro più la scelta di Carbonero a centrocampo al posto dello squalificato Soriano. Nessuna novità per Sarri: solito 4-3-3 per il Napoli capolista.
Pronti, via e la Samp comincia la galleria degli orrori. Su rinvio di Reina, Moisander lascia passare la palla e Higuain si presenta solo davanti a Viviano. Come se ne avesse bisogno... fortunatamente l'argentino spara alto. Gli va meglio cinque minuti più tardi: Barreto lo serve con un retropassaggio all'indietro e lui fulmina Viviano: 1-0 per gli ospiti.
Come se non bastasse, dieci minuti più tardi il paraguayano consegna la gara al Napoli: Barreto stende Albiol in area con un intervento da dilettante ed è rigore. Dal dischetto è Insigne a trasformare per il 2-0. La partita è virtualmente finita, con il Napoli che ha un paio di tentativi ancora di Higuain, tutti centrali per Viviano.
Con un colpo di coda, la Samp si rimette in partita prima della fine del primo tempo. Carbonero recupera palla e salta Koulibaly, lanciando il contropiede. Il colombiano mette in mezzo, velo straordinario di Éder e Correa batte Reina in controtempo. Secondo gol consecutivo per l'argentino, blucerchiati di nuovo nella contesa.
Al ritorno in campo, l'inerzia dei primi 15 minuti sembra dimostrare che il Napoli è in difficoltà. Lenta e poco reattiva, la squadra di Sarri soffre il pressing blucerchiato. Quando tutto promette bene, è Cassani a compiere un'ingenuità: già ammonito, il terzino stende Insigne (di spalle!) a 50 metri dalla porta. Inevitabile il secondo giallo e quindi il rosso.
In dieci, la Samp accusa subito il colpo: Hamsik si inserisce in area un minuto più tardi e Moisander si fa saltare come un birillo, con lo slovacco che realizza il 3-1 con un tocco all'angolo. Il Napoli non spinge sull'acceleratore e continua a provarci dalla distanza, ma la Samp si rimette ancora una volta in partita con un episodio.
Su corner di Alvarez (entrato al posto del disastroso Barreto), Éder incorna di testa. La zuccata non è irresistibile, ma Reina si addormenta e concede l'accorcio delle distanze ai padroni di casa. La Samp spera, ma quello è l'ultimo tiro in porta della gara. Troppo organizzato il Napoli, troppo più forte tecnicamente, per giunta anche in superiorità numerica.
Dopo che Higuain spreca un'altra ottima occasione, la parola "fine" alla gara la mette Mertens, entrato al posto di Insigne. Il belga punta uno stanco Carbonero e lo salta, scaricando un gran mancino all'angolo: 4-2, con Viviano che sembra poco esplosivo nell'occasione. Nel finale non succede molto e il Napoli può festeggiare la quinta vittoria consecutiva.

Gonzalo Higuain, 28 anni: 21 gol in altrettante partite di A.

Viviano 5; Cassani 4, Moisander 5, Zukanovic 6, Regini 5; Carbonero 6, Fernando 5, Barreto 3 (dal 10' s.t. Alvarez 6); Correa 6 (dal 35' s.t. Ivan s.v.), Cassano 5.5 (dal 19' s.t. Dodò 5.5), Éder 6 - già pubblicate su SampNews24

Che dire: la partita ha rispecchiato la mente psicolabile di questa squadra durante tutta la stagione. Gli errori di Barreto, le leggerezze di Moisander, la poca incisività di Correa in alcune fasi della gara, l'inutilità di Regini. Pochi quelli che si sono salvati, meno ancora le partite veramente positive di quest'annata, che si possono contare sulle dita. Di UNA mano.
Il Napoli s'incammina probabilmente a essere la candidata numero uno allo scudetto. Un duello, che vedrà gli azzurri contrapposti alla Juventus, giunta all'undicesima vittoria consecutiva. Al Napoli manca forse qualche riserva (specie in mezzo), ma con 47 punti in 21 giornate solitamente gli scudetti si vincono. Staremo a vedere.
E il mercato? A parte dire che quello invernale del 2016 è uno dei più brutti mai visti nella storia (prestiti, ricicli, ritorni), la Samp contribuisce con pochissime operazioni in uscita e in entrata. Si dovevano sistemare i giovani e gli esuberi, ma solo Bonazzoli è partito. Doveva arrivare qualcuno e al 25 gennaio ci sono solo Alvarez e Dodò (azz), più l'ombra Ranocchia (aiuto).
La zona retrocessione, intanto, si muove: il Carpi ha miracolosamente strappato un pareggio in casa Inter e ora ha all'attivo sette punti nelle ultime tre gare, gli stessi fatti dall'Hellas in sedici partite. Il Frosinone ha fatto un altro punto in casa contro l'Atalanta: diciamo che dietro non corrono, ma camminano. Solo che se noi stiamo fermi, presto ci prenderanno.
E domenica le cose saranno ancora difficili, perché si va a Bologna. Come cambiano le cose in un girone, eh? Il Bologna di Delio Rossi era potenzialmente fortissimo, ma inguardabile e immobile. Quello di Donadoni è la squadra che corre di più in A ed è uscita agevolmente dalla zona calda. Vedremo se l'esser psicolabili ci condannerà ancora.

Joaquin Correa, 21 anni, al secondo gol consecutivo.

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