07 settembre 2014

Quanto tempo.

Il campionato è iniziato, ma nel frattempo abbiamo detto arrivederci al calciomercato estivo. Si ritornerà a parlare di trasferimenti in inverno. Anzi, in realtà non si smette mai, ma tant'è che la Serie A e il campo ora chiedono spazio. E dopo il pareggio raggiunto in inferiorità numerica a Palermo, ora si può tentare di fare un bilancio sul mercato della Samp. Un buon mercato, come quelli che non si vedevano da anni: i migliori risultati sono stati ottenuti sopratutto in uscita.

Gonzalo Bergessio, 29 anni, arrivato per tre milioni di euro dal Catania.

MOVIMENTI IN ENTRATA - voto 6.5
La giusta media tra il 6 del mercato per la prima squadra e l'8 per quello della Primavera. Lasciatemi subito lodare Riccardo Pecini, tornato alla Samp dopo l'esperienza al Monaco. La Primavera blucerchiata sarà una delle favorite per la prossima stagione: gli acquisti di Barry, Blanco (dal Real Madrid...) e Baumgartner saranno utilissimi. Se avesse anche riportato Manaj all'ovile e Babic da subito, sarebbe stato un mercato giovanile con i botti.
In entrata si è fatto tanto. Magari con poca inventiva - tranne i colpi Campaña e Djordjevic - ma si è rimediato ciò che Mihajlovic aveva richiesto. La Samp ha innanzitutto un nuovo portiere, quell'Emiliano Viviano che ha passato l'ultimo anno in tribuna all'Emirates Stadium. La formula prevede un prestito con diritto di riscatto a quattro milioni: tanti, ma Mihajlovic crede nel ragazzo. Dietro sono arrivati anche Alessio Romagnoli, centrale della Roma, e Matias Silvestre, difensore dell'Inter. Entrambi sono arrivati in prestito, sebbene per Romagnoli è un'opzione per valorizzare l'investimento su di lui. Silvestre vedrà scadere il suo contratto a giugno, perciò potrebbe legarsi alla Samp da febbraio prossimo. Il nuovo vice-De Silvestri sarà Fabrizio Cacciatore, lasciato libero inspiegabilmente dopo un buon campionato con l'Hellas Verona.
Diverso il discorso a centrocampo, dove c'erano già interpreti fissi. Si è deciso di puntellare il tutto con il ritorno di Luca Rizzo dal Modena: un sogno per il ragazzo, genovese e doriano. In più, la Samp si è assicurata anche il prestito biennale di Alfred Duncan dell'Inter: un peccato che non ci sia un qualche riscatto sul ghanese, che ha fatto bene nell'anno e mezzo a Livorno. Davanti, visti gli intoccabili Eder e Gabbiadini, pochi i ritocchi. Mancava un centravanti alternativo a Okaka ed è arrivato Gonzalo Bergessio: tre milioni di euro al Catania e un usato sicuro per la Samp, visto che l'argentino ha realizzato già 35 gol in A con la maglia degli etnei. Poi il ritorno di Francesco Fedato dal Catania e l'arrivo all'ultimo minuto di Luka Djordjevic (interessante, ma chissà quanto spazio potrà mai trovare...).
Il buon lavoro è stato fatto nella fase di comproprietà: riscattati Cacciatore e Regini, preso Salamon nell'affare Poli, acquistata la metà di De Silvestri (finalmente!). In più, Gabbiadini è stato trattenuto, nonostante la Juventus forse avrebbe voluto riportare l'attaccante a Torino. Ma il numero 11 blucerchiato voleva giocare e ha prevalso il rinnovo della compartecipazione. Il doppio scambio con il Parma ha portato Djamel Mesbah e Marco Marchionni: saranno utili nella turn-over. Rimane il rimpianto Balanta: venti giorni per arrivare a un buco nell'acqua. Peccato: sarebbe stato una plusvalenza sicura.

Shkodran Mustafi, 22 anni, ha salutato la Samp ed è approdato a Valencia.

MOVIMENTI IN USCITA - voto 8
I veri botti sono stati qui. L'uscita principale è stata quella di Shkodran Mustafi, che ha salutato la Samp dopo esser diventato campione del Mondo con la Germania. Un buon affare quello realizzato con il Valencia: otto milioni più due di bonus. Senza contare un'amichevole la prossima estate con il club spagnolo e una percentuale sulla prossima vendita. Mi aspettavo una squadra della Bundesliga pronta a prelevare il ragazzo, ma alla fine è andata comunque bene.
Il vero capolavoro di Osti è stato liberarsi di tutti quei pesi rimasti e di riuscire a mandare quasi tutti i giovani in prestito. Addio immediato a Massimo Maccarone ed Emanuele Testardi, entrambi lasciati liberi di scegliersi una prossima destinazione. Fiorillo è diventato bianconero per metà, ma il prestito al Pescara gli farà bene: sarà protagonista. Via per una stagione anche Falcone al Como, Tozzo e Corazza al Novara, Salamon al Pescara, Lombardo jr. alla Cremonese, Martinelli e Beltrame al Modena e Sampietro all'Ancona. Tutte operazioni che faranno crescere questi ragazzi, sebbene mi sarei tenuto Corazza in B: il ragazzo ha fatto molto bene al Sud Tirol, meritava qualcosa in più della Lega Pro.
Nei prestiti sono rientrati anche giocatori che non hanno trovato una sistemazione definitiva: Eramo e Gavazzi alla Ternana, Volta al Cesena, Rodriguez al Gremio (quanti rimpianti su questo ragazzo: non sapremo mai se era veramente un pacco). Due casi particolari tra le cessioni temporanee. Il primo è quello di José Campaña: lo spagnolo era arrivato dal Crystal Palace per poco più di un milione di euro, ma alla fine è andato al Porto in prestito con diritto di riscatto a tre milioni. Un modo soffice per sottolineare la bocciatura di Mihajlovic o semplicemente il sacrificato tra gli otto a centrocampo per tre posti? Chi lo sa. Fatto sta che tutti ci guadagnano qualcosa. Infine Federico Piovaccari: niente ritorno in Romania per lui, visto che la Steaua non poteva permettersi un riscatto. E così è arrivata la proposta dell'Eibar in Liga, buona per tutti. Il club spagnolo pagherà quasi tutti i 700 mila euro dell'ingaggio di Piovaccari, il giocatore farà un'esperienza importante e la Samp risparmierà molto dell'ultimo anno di contratto con l'attaccante.
Sulle cessioni definitive, si è accumulato un gruzzoletto con i giocatori che non erano più nei piani di Mihajlovic: Berardi al Leeds, Rossini al Sassuolo, Signori al Modena, Bjarnason di ritorno a Pescara, Gentsoglou all'Ertegolis, Renan all'Al-Nasr. Poli riscattato definitivamente dal Milan, così come Icardi dall'Inter e Biabiany dal Parma. Con i ducali si sono intavolati anche i due scambi di sopra, che hanno portato Costa e Juan Antonio in Emilia. Perché allora non un bel 10 a questo mercato in uscita? Perché è mancata la risoluzione del caso più spinoso: Sergio Romero rimane a Genova, insieme al suo contratto da un milione e 700 mila euro fino a giugno 2015. E così la mossa di cederlo al Monaco in prestito con diritto di riscatto nell'estate 2013 si è rivelata un clamoroso autogol, che l'argentino - inssieme al suo procuratore Mino Raiola - han sfruttato per rifiutare qualunque proposta poco vantaggiosa (tecnicamente o economicamente). Peccato, altrimenti Osti l'avrebbero santificato.

Sergio Romero, 27 anni: alla fine l'argentino è rimasto a Genova.

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