21 gennaio 2013

Onore e vendette.

C'è un voluto un giorno intero per smaltire una delusione così grande: la Samp va a trovare l'ultima della classifica e riesce a regalare una partita al Siena, che veniva da una striscia di sei sconfitte consecutive. Dolce rivincita per Beppe Iachini, che così ottiene la prima vittoria sulla panchina toscana. Dall'altra parte, si piange per un'occasione persa: è l'ennesimo scontro diretto che la Samp regala agli avversari. Non è la prima volta che accade in stagione, ma questa cosa non doveva più avere luogo. Sopratutto se hai fatto quattro punti tra Milan e Juventus..

Eder, 26 anni, esce sconsolato: brutta la sua partita, senza alcun spunto.

La Samp arriva al "Franchi" di Siena con gli stessi undici che hanno fermato il Milan la settimana prima: 4-4-2 particolare, con Poli esterno sinistro e la coppia Eder-Icardi davanti. I padroni di casa, invece, optano per un 3-4-2-1 molto veloce, con Reginaldo e Rosina che dovrebbero innescare le ripartenze di un Paolucci in forma, a segno nelle ultime due gare. Chiaramente, i toscani sono quelli che dovrebbero gettarsi in avanti, visto la necessità di vincere; tuttavia, i primi 25' sono uno spot anti-calcio: nessun tiro in porta, poco o niente da raccontare, con la Samp ad aspettare i bianconeri di Iachini. L'unica emozione la regala Romero, quando si perde il pallone su un'uscita veloce e Palombo è costretto a disimpegnare.
La prima occasione arriva al 24': Rubin mette in mezzo, ma nessuno corregge sotto porta il cross dell'esterno sinistro. Le offensive senesi della prima frazione si chiudono con un destro di Reginaldo da fuori area, parato senza problemi da Romero. Dal canto suo, la Samp non riesce ad avvicinarsi alla porta e crea la miglior occasione della gara per caso: punizione di Estigarribia, Felipe respinge malissimo ed Icardi ha la porta spalancata per bucare la rete. Ma il numero 98, in giornata pessima, sparacchia fuori: un'occasione sprecata.
La ripresa non porta nessuna novità, né tra gli interpreti in campo, né sul copione della partita: il Siena ha il pallino del gioco, ma non riesce a concludere, mentre gli ospiti aspettano chissà quale grazia. Così, Iachini decide che è ora di portarsi a casa la prima vittoria in campionato, mettendo dentro Bogdani e Sestu per gli spenti Paolucci e Rosina. Neanche a farlo apposta, sono i due subentranti a cambiare la partita al minuto 71: accelerazione di Sestu, che brucia Costa e mette in mezzo, dove ad attenderlo c'è l'incornata di Bogdani. De Silvestri sovrastato e Romero può solo guardare il pallone che s'insacca: 1-0 per i toscani.
Rossi sistema poco, sia perché il materiale in panchina non è molto, sia perché tarda a cambiare la squadra: gli ingressi di Soriano, Munari e Savic portano a creare solo un paio di occasioni. A metà tempo, percussione di Costa e destro di Poli, che Pegolo respinge in angolo. Poi, Icardi si accende per l'unica volta in tutta la partita e mette in mezzo, ma Soriano sparacchia in rimessa laterale da due passi. Non solo: il Siena sfiora il raddoppio con Bogdani e Sestu spreca un buonissimo contropiede nel finale.
Il resto è rissa: al 76', l'ariete albanese centra con un calcione lo stomaco di Romero e si becca solo il giallo (decisione da ufficio indagini). Poi, nel finale, i raccattapalle senesi fanno perdere tempo alla Samp, gettando palloni in campo: Gastaldello s'infuria e se la prende con Iachini. Inoltre, il portiere blucerchiato tenta di vendicarsi su Bogdani, scatenando anche un parapiglia con il vice-allenatore del Siena (che avrebbe bisogno di una visita, a giudicare dalla faccia rabbiosa che mette in campo nella rissa finale). Insomma, tante botte e poche occasioni: una Samp inguardabile, che non meritava di vincere, ma che forse non doveva neanche uscire sconfitta dal campo del "Franchi".

Erjon Bogdani, 31 anni, match-winner della partita di ieri.

Romero 5.5 | Onestamente non ha molto da fare. Chiude bene su Bogdani nel finale, si prende un calcione, ma sopratutto sul gol non sembra irreprensibile.
De Silvestri 5.5 | Ci siamo sperticati in lodi durante queste settimane, poi Rubin se lo mangia a Siena: misteri.
Gastaldello 6 | Benino. Anche lui ha qualche colpa sul gol, dato che avrebbe dovuto marcare lui Bogdani; nel finale, non si trattiene e finisce nel mischione finale.
Palombo 6.5 | Il migliore per distacco: sui lanci lunghi c'è ancora strada da fare, ma Paolucci non vede un pallone.
Costa 5.5 | Se in fase offensiva regala qualche spunto, in fase difensiva lascia strada a Sestu.
Krsticic 6 | Si fa un mazzo così e non esita ad entrare duro.
Obiang 5 | Pessima partita del bambino prodigio: peccato, ma non sempre si può essere efficaci.
Poli 6 | Raddoppia spesso su Angelo e l'unico tiro della gara nella porta senese è suo.
Estigarribia 4.5 | Non si capisce esattamente cosa si debba fare con lui: è stato provato in tante posizioni, ma ieri a Siena ha toccato il punto più basso della sua avventura blucerchiata.
Eder 5 | Male anche lui: sostituito a metà tempo, guarda il campo con un'espressione a metà tra l'imbronciato ed il malinconico: sapesse come l'abbiamo guardato noi nell'ora in cui è stato sul terreno di gioco..
Icardi 4.5 | La peggior partita della sua carriera con la maglia della Samp. Neto se lo mangia, a conferma di due teoremi: a) il difensore portoghese è veramente bravo; b) ne deve mangiare di pastasciutta prima di chiedere aumenti o ritocchi.

Soriano 5 | Nel finale si divora un'occasione, sparacchiando in rimessa laterale.
Savic 6 | Il voto è di stima: si muove nella baraonda dell'ultimo quarto d'ora e cerca spazi.
Munari s.v. | Entra per confermare il fatto che non c'era materiale per cambiare la partita in panchina.

Questa è una grave sconfitta, ma oggi è già ieri e quindi c'è bisogno di pensare al futuro: il trittico Siena-Pescara-Torino andava cominciato meglio, anche perché era lecito aspettarsi 6/7 punti da queste partite. Ora, la gara di domenica contro gli abruzzesi è decisiva, perché c'è un bisogno disperato di staccarsi dalle pericolanti: non si può stare tutto il campionato così. Ieri si è perso l'onore, giocando in maniera nauseabonda; Iachini, inoltre, si è anche "vendicato" di chi non c'è più e lo ha cacciato. Non è il caso di stare a commiserarci, ma di reagire, visto che la fortuna (vedi risultati delle altre) sembra averci graziato.. per ora.

Sergio Romero, 25 anni, scatenato a fine gara: neanche sei persone riescono a fermarlo.

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