10 gennaio 2012

Non succederà più.

Claudia Mori cantava "non succederà più" in un vecchio successo del 1982. Quel leit-motiv è stato riproposto nel 2010 da una banda di ragazzi festanti, dai nostri ragazzi, dopo il raggiungimento di un grande traguardo - "come uno scudetto" (cit. Luigi Delneri) - come il quarto posto, equivalente all'accesso ai preliminari di Champions League. Ecco, ora mi sento di ri-usare quel motivetto per descrivere la situazione attuale, anche se diametralmente opposta a quella di 18 mesi fa: siamo in Serie B e non più nel massimo campionato italiano, non stiamo ammazzando il campionato, anzi.. praticamente, lo stiamo agevolando per cause altrui ed il nostro ambiente non sembra più l'isola felice che avevo ricordato in un articolo precedente, bensì un "buco nero", dove ogni giocatore - buono o scarso che sia - rende il 10% di quello che effettivamente può dare. Due esempio sono già davanti agli occhi nel giro di una settimana, anche se chiaramente ci vorranno conferme e "una rondine non fa primavera":  uno è Daniele Dessena, che domenica a Cagliari ha fornito una prestazione d'altri tempi, non facendo il fenomeno, ma marcando una prestazione degna almeno della sufficienza e che ha fatto strabuzzare gli occhi al tifoso sampdoriano medio; l'altro è Francesco Signori, neanche un minuto con la nostra maglia quest'anno (l'unico tra i giocatori di movimento della rosa titolare a subire questo trattamento), bollato come "scarso" da alcuni tifosi senza neanche averlo mai visto giocare (eppure l'anno e mezzo trascorso in B tra Vicenza e Modena parlava di altro..), che ha sfoderato una signora prestazione a Verona con la maglia gialloblu modenese, guadagnandosi un rigore ed essendo utile alla causa della sua squadra. Chiaro che una prestazione non è indicativa di una stagione, però fa capire quanto l'ambiente Samp sia deleterio per chi lo vive; come dicevo l'altra volta, non siamo più "un'isola felice", bensì un ambiente che fagocita ogni capacita tecnica e deprime molti dei nostri giocatori. C'è qualcosa, dentro lo spogliatoio o dentro la dirigenza, che mangia gli entusiasmi, ma abbiamo solo sospetti, non conferme, su cosa possa essere.. vorremmo dire che "non succederà più", ma non ne siamo in grado. Almeno per ora.

Un bel "non succederà più" vorremmo gridarlo - oltre ai risultati in campo - anche alla gestione della società. Non mi sento di incolpare al massimo i Garrone quest'anno, che hanno messo dei soldi (innegabili) per comprare, piuttosto la loro presenza sembra gettare nello sconforto non solo noi, ma anche i calciatori. E ciò deve far riflettere. Leggevo il punto di vista di un tifoso doriano l'altro giorno e non potevo che essere d'accordo: ad Ascoli da un anno la società è in mano a nessuno, a Lecce per tutto il 2011 c'è stata aria di smobilitazione, a Bari le cose vanno male (di nuovo) con i Matarrese. Eppure l'Ascoli - senza punti di penalizzazione - sarebbe dalle nostre parti con una rosa molto più scarsa, il Lecce si è salvato l'anno scorso non avendo grandi nomi o giocatori ed il Bari, con tutte le problematiche dell'essere gestiti da dei "ammazza-entusiasmo" come i Matarrese, hanno più punti di noi in classifica, nonostante un progetto di ridimensionamento già in estate. E allora: dov'è che iniziano le colpe della famiglia Garrone ed iniziano - almeno per quest'anno - quelle dei giocatori e sopratutto del d.s. Sensibile? E' chiaro che il giovane ex-Novara, dopo il miracolo fatto in Piemonte (C1-A in due anni), meritava stima e fiducia; ma dopo 6 mesi, sembra che il suo lavoro sia insufficiente. Gli do merito (rispetto al resto della dirigenza) di mettere sempre la faccia, cosa da non sottovalutare in una società in cui le facce non ci sono mai quando le cose vanno malissimo, ma il suo lavoro e la sua frase "squadra difficilmente migliorabile" gli si stanno ritorcendo contro. Cosa ci può salvare? Forse un direttore generale, con però una capacità d'azione delegata dai Garrone senza se e senza ma. Vorremmo dire "non succederà più" che non avremo un d.g., ma non è così.

Infine, uno sguardo a ciò che è successo ieri. La contestazione a Bogliasco è stata giusta e sacrosanta, con insulti di tutti i tipi che i giocatori si devono prendere e basta, ma - a quanto leggo - è degenerata in sputi. C'è anche chi - leggo su Internet - "darebbe un paio di pattoni (schiaffi, ndr) a Sensibile, meno male che non si è presentato, se no finiva male anche per lui". Ecco, QUESTO NO. Era un tifoso e possiamo considerarla una mela marcia, ma è solo la conseguenza dell'esasperazione e - aggiungerei - di uno sparare incondizionato su chi capita, senza analizzare statistiche o presenze. Bentivoglio e Koman sono stati presi a sputi: sono cose che un tifoso della Samp non dovrebbe mai fare. Non siamo Roma o Napoli. Leggo che i tifosi della Lazio sono già all'assedio dopo i quattro gol presi a Siena, nonostante una squadra quarta in campionato ed agli ottavi di Europa League: io non voglio che la Samp diventi un ambiente del genere. Il rischio c'è. Se già non sono d'accordo con il gesto dello sputo (una violenza fisica, che giustifica una reazione di un calciatore, magari strapagato, ma non meritevole dello sputo), figuriamoci se poi penso che uno dei due protagonisti è uno che ha messo insieme 247 minuti sul campo (praticamente tre partite scarse, sempre da subentrante tranne alla prima giornata) e che ha giocato poco. Così come leggo ogni tanto contestazioni - su Internet - a gente come Fornaroli (135 minuti, due sole presenze da titolare), Kristicic (33 minuti, una presenza da titolare), Laczko (451 minuti giocati, nove presenze), Soriano (333 minuti, cinque presenze), mentre per Palombo (capitano, sì, ma con 1714 minuti giocati - per dati sulle presenze e sui minuti giocati: U.C. Sampdoria 2011-2012) non ci sono troppi cori di protesta, beh.. non posso che sperare di dire un giorno "non succederà più".

Noi siamo stati sempre una grande tifoseria, un po' all'inglese, sempre a cantare, anche durante la quasi-C e le 17 partite senza vittorie nel 2006. Non dico di smettere, ma dico che - se si vuole fare una vera contestazione - va fatta a tutti (famiglia Garrone compresa, allo stadio invece non vedo segnali riguardo questo); si lascia lo stadio vuoto a Samp-Livorno, perché noi siamo solo per la maglia, ma questa maglia intanto la indossano questi giocatori. Gli stessi che ci hanno portato dove siamo. Sarei per una contestazione mirata e non per gli assalti ai pullman, per lo stadio vuoto e non i petardi in tribuna a Sensibile, per strappare l'abbonamento piuttosto che per spaccare la testa a qualcuno. Sperando che "non succederà più".

Sergio Romero, 24 anni, in azione contro il Varese, uno dei pochi
a salvarsi dalla feroce contestazione di ieri a Bogliasco.

2 commenti:

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  2. Non ti sto contraddicendo per quello che hai scritto..
    Ma non puoi paragonare la Samp al Napoli o alla Roma.
    Così, come hai fatto, fai sembrare che la Samp sia superiore alle altre due (cosa assolutamente non vera..dato che sputando ai giocatori siete arrivati a livelli bassi come furono ai tempi quelli del Napoli).
    Per tutto il resto va bene. Stadio vuoto e contestazione DA FARE!

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