15 dicembre 2015

Un minuto di sollievo.

Fino al minuto 92 della gara di Roma contro la Lazio, per la Samp stava l'ennesima sconfitta, l'ennesima prestazione brutta, seppur di fronte a un avversario ridotto quasi nelle stesse condizioni. Eppure il gol di Ervin Zukanovic - con fortunosa deviazione di Felipe Anderson - è sembrato un colpo di spugna: è finita 1-1, siamo tutti più felici. O forse no?

Vincenzo Montella, 41 anni, al suo primo punto da tecnico blucerchiato.

La Samp si presenta a Roma dopo quattro sconfitte consecutive, mentre la vittoria in Serie A manca da sei gare: per isolarsi dal pesante clima di Bogliasco (Soriano schiaffeggiato da un tifoso dopo la gara contro il Sassuolo), si è ricorsi persino al trasferimento a Torre del Grifo, dove c'è il centro sportivo del Catania, allenato da Montella nel 2011-12.
Il tecnico blucerchiato opta ancora per il 4-3-3, ma deve rinunciare all'ultimo momento sia a Éder che Silvestre nel riscaldamento, con i due che finiscono in tribuna per guai muscolari. Davanti lo strano tridente con Carbonero e Christodoulopoulos ai lati di Cassano. La Lazio non se la passa meglio: sei giornate senza vittorie, si opta per il 4-3-2-1 atipico.
La partita è stata - e lo dico senza timore di smentite - un inno allo sbadiglio. Già dal primo quarto d'ora si è capito quanto le squadre siano in crisi: poche idee, iniziative soprattutto individuali e spunti di squadra contabili sulle dita di una mano per entrambe le compagini. Il primo lo regala la Lazio all'8', con un colpo di testa di Klose che finisce alto sopra la traversa.
Nella prima mezz'ora, la Lazio tenta un paio di soluzioni da lontano con Candreva, il più attivo e al tempo stesso confusionario dei suoi. La Samp ha un'unica occasione, ma è super: al minuto 28 una buona ripartenza porta De Silvestri in area, che scarica per Christodoulopoulos. Il tiro del greco dal limite viene respinto, ma Barreto sulla ribattuta mette fuori da due passi.
Il riposo conferma quanto si pensava alla vigilia: le due squadre sono in crisi nera. E non è un caso che anche il secondo tempo sia un festival della noia: tanti gialli, diverse sostituzioni e molto nervosismo, specie in casa blucerchiata. Basti pensare ai cartellini rimediati da Cassano per proteste e da Soriano per uno scontro ravvicinato con l'arbitro Calvarese.
Nel frattempo, però, i blucerchiati si fanno vedere con Muriel, entrato nella ripresa al posto di un Cassano provato. Una sua accelerazione spacca la difesa avversaria, ma il destro è a lato. Il disastro, però, è dietro l'angolo: al minuto 78 la Lazio va in vantaggio. Su un rinvio di Moisander, Radu è più lesto di Carbonero e mette in mezzo, dove Matri spicca il volo e batte di testa Viviano. Nella circostanza malissimo Zukanovic, fermo come una statua di sale.
Da lì, la Samp si getta disperatamente in avanti, mentre la Lazio si spaventa e arretra il baricentro dopo una partita passata nella metà campo avversaria, seppur sterilmente. Ci provano Soriano e Ivan, ma i tentativi dalla distanza sono di facile risoluzione per Berisha, entrato al posto di Marchetti, infortunatosi comicamente nell'esultare per l'1-0.
Ma la sorpresa è dietro l'angolo. Su rilancio dalle retrovie blucerchiate, Bonazzoli e Muriel sono pronti ad andare in porta, ma Berisha esce follemente fuori dall'area. Giallo per il portiere, punizione per gli ospiti. Siamo al 93', ma Zukanovic trova una parabola deviata dall'indolente Felipe Anderson (lo stesso che nel gennaio 2015 aveva detronizzato la Samp all'Olimpico) e la Samp pareggia. Un miracolo, vero e proprio.

Federico Marchetti, 32 anni, non ha dovuto fare neanche una parata.

Viviano 6; De Silvestri 5, Moisander 5.5, Zukanovic 5.5, Regini 6; Soriano 5, Fernando 6, Barreto 5 (dal 20' s.t. Ivan 5); Carbonero 4.5, Cassano 6 (dal 25' s.t. Muriel 6.5), Christodoulopoulos 6 (dal 38' s.t. Bonazzoli s.v.) - già pubblicate su SampNews24

Intendiamoci: il pareggio era il risultato giusto, ma uno 0-0, perché la gara è stata bruttissima da guardare. Ci sono due note positive: la prima è il gruppo. Nonostante i problemi e le difficoltà, l'esultanza dopo il pareggio di Zukanovic è stata quella di una squadra unita, vogliosa di abbandonare le proprie paure.
L'altra è il punto dell'Olimpico, che spezza la serie tremenda di quattro sconfitte consecutive. Non si vince comunque da sette gare, ma evitare la quinta caduta di fila è già qualcosa. Certo, da qui a dimenticare i precedenti 92 minuti ce ne passa: la Samp di ieri è stata inguardabile e condizionata dagli infortuni.
Piuttosto, vedendo la Lazio di Pioli, mi chiedo esattamente quale sia il problema. Forse è lo stesso nostro, perché ieri in campo dall'inizio c'erano undici giocatori con cui i biancocelesti l'anno scorso sono arrivati terzi. Ora il tecnico rischia: un suo esonero non credo però che risolverebbe il problema, che sembra psicologico.
E la Samp? Il futuro - più della squadra che del tecnico - si giocherà in due partite. Giovedì ci sarà l'ottavo di finale di Coppa Italia contro il Milan di Mihajlovic al Ferraris, domenica si ospiterà il Palermo di Ballardini alle 18. Due partite fondamentali, in attesa del mercato, che dovrà risolvere diversi problemi, anche di inutile abbondanza. Godiamoci quel minuto di sollievo, che dopodomani si ricomincia.

Ervin Zukanovic, 28 anni, festeggia il terzo gol in campionato.

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