24 settembre 2015

Illusione.

Immeritata, fortunata, probabilmente eccessiva. Il risultato finale di Samp-Roma non riflette affatto l'andamento della partita, ma il calcio non è mai stato uno sport giusto. Quindi ci prendiamo i tre punti e le riflessioni che ne devono derivare. Perché se non è oro tutto quello che luccica, allora è giusto pensare come la Samp possa (e debba) migliorare ancora molto.

Éder Citadin Martins, 28 anni, ancora a segno in campionato.

La Samp si presenta alla gara contro i vice-campioni d'Italia in forma discreta. La sconfitta di Torino è stata brutta, ma sette punti in quattro gare sono un buon bilancio. L'infrasettimanale è l'occasione per la prima da titolari per Correa e Zukanovic, mentre Mesbah è improvvisamente in campo. Garcia, dal canto suo, rimette dentro i titolari per cercare di nuovo i tre punti.
I padroni di casa decidono - come hanno fatto spesso in quest'inizio di campionato - di buttare buona parte della gara. Partono forti le accelerazioni di Muriel e Correa, tanto che l'argentino è il primo a impensierire De Sanctis con un tiro centrale al 9'. Ma è l'unico vagito di un primo tempo nel quale i blucerchiati non giocheranno quasi mai palla a terra.
La Roma ha subito la chance per il vantaggio: brutta respinta su corner di Silvestre e Nainggolan ha tanto spazio per calciare, ma il suo tiro all'11' è più di potenza e finisce fuori da ottima posizione. Poi sono Pjanic e Dzeko a impegnare Viviano a metà primo tempo, ma il portiere blucerchiato risponde presente. L'ultimo brivido prova a regalarlo sempre per Pjanic, ma il suo tiro dalla distanza è troppo facile per l'estremo difensore doriano.
La Roma sembra in controllo, ma non spinge con convinzione. E allora la Samp sfrutta la prima situazione buona in 50' e segna l'1-0 a sorpresa. Su punizione dai 25 metri, Éder sfrutta il buco creato nella barriera giallorossa dai suoi compagni e batte con un gran destro un De Sanctis immobile. Vantaggio inaspettato, ma per l'italo-brasiliano è il sesto gol in campionato.
Da lì, gli ospiti provano a spingere, ma sembrano spuntati e nervosi. Pjanic impegna ancora Viviano con una punizione deviata, ma il portiere blucerchiato è in serata di grazia e respinge ancora. Una forma confermata su Dzeko, ma poi bisogna arrendersi al 68': errore (grave) di Moisander in disimpegno difensivo e Pjanic serve Salah, solo e libero di insaccare il pareggio.
La Samp sembra accontentarsi. Zenga cambia Correa e Muriel per Ivan e Cassano. Su questo, Coach Z non sbaglia mai: i cambi sono sempre azzeccati. La Roma non tira più in porta e allora la Samp sfrutta un contropiede per andare ancora in vantaggio. Uno-due Cassano-Soriano e il numero 21 serve Éder: sul suo cross, Manolas spazza nella sua porta. Finisce con il 2-1 blucerchiato, immeritato ma vitale per migliorare ancora la classifica. E Garcia sprofonda nei suoi fantasmi.

Rudi Garcia, 51 anni, un uomo sempre più solo nelle scelte a Roma.

Viviano 7; Pedro Pereira 7.5, Silvestre 6 (dal 28' p.t. Moisander 6), Zukanovic 7.5, Mesbah 6.5; Soriano 6.5, Fernando 6, Soriano 6.5; Correa 5.5 (dal 14' s.t. Ivan 6.5); Éder 6.5, Muriel 5 (dal 32' s.t. Cassano 6.5) - già pubblicate su SampNews24

Al di là di tutto, va fatta una considerazione. Se è vero che la Roma ieri non avrebbe meritato di perdere, va anche detto come i giallorossi non vinceranno mai lo scudetto giocando così. Non si capisce neanche quale sia esattamente il problema, visto che la compagine capitolina ha fatto un ottimo mercato e ha risolto i problemi dell'anno scorso. Vedremo a fine stagione.
Quanto alla Samp, continuo a vedere una mancanza di gioco preoccupante. L'ha scritto bene Mario Petillo su SampNews24: ok, abbiamo vinto, ma senza il 2-1 saremmo così soddisfatti? Già il pareggio avrebbe fatto riflettere sui primi 50', assolutamente deficitari e giocati semplicemente rinviando la palla il più lontano possibile. Manca ancora qualcosa.
In questo catenaccio, c'è chi ne beneficia e chi ne soffre. Alla prima categoria appartiene Pedro Pereira, un classe '98 che non è umano se gioca con questa personalità alla terza gara da pro in carriera: è stato perfetto. Diverso il discorso per l'attacco. Se Éder ha comunque segnato un gol e ha causato un'autorete, c'è da riflettere sulla situazione di Muriel: da prima punta non rende. C'è poco da fare.
La prima da titolare di Correa e Zukanovic è stata a corrente alternata. L'argentino, quando ha avuto palla tra i piedi, è stato importante. Ha tirato una volta in porta, ha causato un giallo e ha propiziato la punizione dell'1-0: deve solo esser più continuo. Impressionante invece la prova del bosniaco, a suo agio da difensore spazza-palloni e recuperato dalla pubalgia che lo affliggeva.
Ora ci sarà l'Atalanta lunedì sera. Una sfida tosta, se pensiamo che la Samp ha vinto solo due delle ultime otto trasferte a Bergamo. Fortunatamente i nerazzurri non sembrano passarsela benissimo e giocano in maniera deficitaria, nonostante i cinque punti fatti in tre gare. Che sia l'occasione per svegliarsi da quest'illusione e giocare finalmente in maniera decente? Ricordiamoci che i tre punti non sono tutto.

Massimo Ferrero, 64 anni, in festa dopo la vittoria di ieri.

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