08 agosto 2015

Basta così.

La nuova stagione è appena iniziata ed è incredibile come sia qui a rimpiangere quella vecchia. Quando Sinisa Mihajlovic ha lasciato la Samp, ne ero sollevato, se non altro perché la squadra vista negli ultimi due mesi era quella di cui il tecnico non ha più il polso. Dopo la vittoria (inutile) per 2-0 sul campo del Vojvodina, gli stessi dubbi mi assalgono, oltre a un magone clamoroso per l'uscita dall'Europa.

Carlo Osti pone dei fiori sulla tomba di Vujadin Boskov a Begec.

La Samp si presenta a Novi Sad dopo l'omaggio a Vujadin Boskov: la visita al cimitero di Begec, mancata un anno e mezzo fa, si realizza nel pre-gara. La delegazione blucerchiata riesce così finalmente a render omaggio in maniera adeguata a uno dei personaggi più importanti della storia recente del club.
La partita prevede un'impresa semi-impossibile, quella di ribaltare il 4-0 subito all'andata sul campo di Torino. La Samp parte sicuramente meglio, ma subito salta all'occhio un dato: il Vojvodina è tutt'altro che una squadra eccezionale. Ci sono alcuni discreti elementi (Ozegovic su tutti), ma il passo è ben diverso da quello straripante della gara d'andata.
Così la Samp passa subito al 15': all'interno dell'area di rigore Muriel appoggia per l'accorrente Éder, che insacca con un leggero piatto destro sul palo opposto. Vantaggio immediato e speranze di rimonta riaccese per un attimo. La verità è che la Samp è in pieno controllo della gara, ma non riesce a creare altre occasioni per almeno altri venti minuti.
Le sliding doors delle possibilità di qualificazione blucerchiate arrivano puntuali al minuto 36: gran palla filtrante di Krsticic per Soriano, che s'inserisce con i tempi giusti in area e si ritrova davanti a Zakula. La posizione è angolata, ma il tiro del numero 21 è pessimo: centrato in pieno il portiere avversario, è solo corner. Lì finisce il sogno blucerchiato.
Lo si vede anche dalla ripresa, dove la Samp soffre il ritorno del Vojvodina per almeno 25 minuti. Non è un attacco veemente quello serbo, ma in ripartenza i padroni di casa creano un paio di occasioni. Prima Viviano salva la porta blucerchiata di riflesso su un colpo di testa ravvicinato di Ivanic, poi respinge in modo plastico un bel mancino in area di Sekulic.
Sono gli ultimi sussulti del Vojvodina prima di capitolare per il 2-0, frutto di un'azione straordinaria. Muriel passa a Éder e l'italo-brasiliano restituisce il pallone al compagno d'attacco con un tacco volante. Il colombiano s'inserisce e batte col sinistro: Zakula non irreprensibile e raddoppio. La vittoria è in mano alla Samp.
Peccato che per qualificarsi ci volesse molto di più. Nei restanti 25 minuti, la Samp non tira mai in porta, accumula tre gialli e prova a giocarsi i cambi. Dentro Bonazzoli, Ivan e Wszolek per Muriel, Krsticic e Soriano, ma non cambia nulla. Il Doria è fuori dopo solo due gare e l'intero 2014-15 viene buttato via dalla casella di partenza.


Viviano 6.5; Cassani 6, Silvestre 6, Coda 6.5, Zukanovic 5; Barreto 5, Fernando 6, Krsticic 6 (dal 33' s.t. Ivan s.v.); Soriano 5.5 (dal 39' s.t. Wszolek s.v.); Éder 7, Muriel 6 (dal 29' s.t. Bonazzoli 5.5) - già pubblicate su SampNews24

Si parlava della famosa reazione che avrebbe potuto salvare Zenga. Secondo alcuni (o molti, dipende se avete ascoltato la telecronaca Rai della gara), la reazione c'è stata. Ma cosa intendiamo per reazione? Una squadra che vince 2-0? Se quello è il significato di "reazione", allora ci si può accontentare. Se invece parliamo di una compagine in grado di dominare, una gara con tre tiri nello specchio della porta avversario non può esser considerata buona.
La gara è stata in mano alla Samp per 70', tranne i primi venti minuti della ripresa, dove il Vojvodina avrebbe (forse) persino meritato di pareggiare. Per il resto, una Samp comunque imballata dal punto di vista fisico ha creato il minimo sindacale ed è stata cinica. Preoccupano i nuovi: Bonazzoli è stato utilizzato poco e male, Zukanovic imbarazzante in 180', Barreto è stato inguardabile a Novi Sad.
E Zenga? Coach Z è salvo, ma non credo per molto. Se la Samp giocasse con questa (poca) intensità già alla prima di campionato contro il Carpi, sarebbero dolori. Qualcuno potrebbe sperare che la preparazione pesante abbia reso la Samp blanda e poco "cazzuta", in realtà non mi sembra una scusante adeguata.
C'è tanto da lavorare. Sta (purtroppo) per arrivare Cassano, quando i blucerchiati necessitano di un centravanti e persino di un terzino sinistro. Qua ve lo dico: ci porteremo dietro tutta la stagione l'equivoco Zukanovic (terzino o centrale?). Io attendo. Ma per ora basta così: la delusione è troppo grande. Questa è già una stagione buttata. La famosa squadra da 57 punti di cui parla Zenga non si è certo vista in questi 180 minuti.

I giocatori blucerchiati salutano i quasi 300 tifosi giunti a Novi Sad.

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