17 marzo 2015

Grande presente, promettente futuro.

L'aveva detto Lorenzo De Silvestri negli ultimi giorni: «Ci manca una vittoria contro le grandi». Detto-fatto e la Samp trova un 2-0 a Roma contro i giallorossi in piena crisi. Nel primo tempo non sembrava un risultato possibile, ma con il vantaggio tutto è cambiato. E ora la Samp si permette addirittura di sognare la Champions, a soli quattro punti. Ma bisogna volar basso.

Francesco Totti, 38 anni, tra i migliori della Roma stasera.

La Samp si presenta all'Olimpico con una tradizione poco positiva contro i giallorossi (una vittoria in 12 anni) e spera nel colpaccio, specie dopo le due vittorie consecutive contro Atalanta e Cagliari, che hanno rilanciato i blucerchiati. Dal canto suo, la Roma deve rispondere alle critiche e al fatto che non vince da diverso tempo in campionato: una sola vittoria nel 2015 in A (a Cagliari) e tante, tantissime difficoltà per la compagine di Rudi Garcia. Mihajlovic non rinuncia al 4-3-3 e schiera un Eto'o terzino, mentre davanti Okaka deve tenere alta la squadra.
Il primo tempo è solo a marca giallorossa: la Samp si fa notare solo per tre gialli, ma non tira neanche una volta in porta. I primi 45' sono da schiaffi per la poca intraprendenza mostrata. Keita si vede un gol annullato al 15' (giustamente) per fuorigioco, ma al 27' Totti - che contro la Samp ci vede benissimo (15 gol) - tira centrale su Viviano dall'interno dell'area. Regini rischia in due occasioni: al 40' serve Gervinho con un retropassaggio corto, ma Viviano esce ed evita il peggio. Cinque minuti più tardi, il numero 19 blucerchiato rischia l'autogol, ma è ancora una volta il portiere della Samp a salvare sulla linea. Viviano si ripete anche al 47' su Gervinho lanciato in corsa verso la rete: il destro dell'ivoriano viene toccato in angolo.
Fortunatamente, Mihajlovic ha un piano in mente. Lasciata sfogare la Roma nella prima frazione, la ripresa è di tenore diverso. La Samp soffre un filino meno e comincia anche a farsi vedere in avanti. In più, la fortuna ha abbondantemente assistito la Samp nel momento giusto. Totti sfiora nuovamente il vantaggio al 47', poi la Roma scompare per venti minuti. E i blucerchiati ne approfittano. Al primo tiro in porta, la Samp passa in vantaggio un po' a sorpresa: gran lavoro di Eto'o sulla fascia, con il camerunense che salta due avversari e mette in mezzo. Romagnoli devia l'assist e a centro area c'è De Silvestri: il terzino viene contrastato da Florenzi, ma riesce comunque a tirare e porta la Samp in vantaggio al 59'.
La girandola di sostituzioni nella Roma non cambia nulla, nella Samp mette la partita nelle mani degli ospiti. Duncan e Muriel per Obiang e Okaka cambiano la gara, tanto che al 76' il Doria raddoppia. Fuga sulla fascia di Muriel, che rientra sul destro e salta Astori a centro area: la sua conclusione termina sul palo. Sul proseguimento dell'azione Duncan serve l'accorrente Eder, che salta quasi tutti, ma trova Astori sulla sua strada. Sul rinvio, c'è ancora Muriel, che batte De Sanctis: 2-0 e partita chiusa. La gara finisce ancor di più quando Viviano chiude per l'ennesima volta la saracinesca prima su Verde e poi (alla grande) su Pjanic. L'espulsione di Keita - con Calvarese troppo permaloso - è solo l'apice delle difficoltà romaniste: la Samp non vinceva all'Olimpico dal 25 aprile 2010, quando Pazzini lanciò i blucerchiati nella rincorsa al quarto posto.

Lorenzo De Silvestri, 26 anni, a segno per l'1-0 dell'Olimpico.

Viviano 8; De Silvestri 6.5, Silvestre 6.5, Romagnoli 7, Regini 5.5; Obiang 5 (dal 17' s.t. Duncan 6), Palombo 6.5, Soriano 6.5; Eder 6.5 (dal 47' s.t. Wszolek s.v.), Okaka 5.5 (dal 29' s.t. Muriel 7.5), Eto'o 7 - già pubblicate su SampNews24

Indubbiamente la Roma avrebbe meritato qualcosa in più. Specie nel primo tempo, quando i giallorossi hanno dominato e la Samp ha rinunciato (sì, rinunciato: anche più del solito) a giocare nei primi 45'. Ciò ha creato la possibilità di un'ecatombe, ma la grande serata di Viviano e una Roma al tempo stesso sfortunata e imprecisa hanno permesso agli ospiti di restare in vita. Poi si sa: se non chiudi una gara, il gol può sempre arrivare dall'altra parte. E la Roma - in questo momento - è capace di perdere queste gare.
Tra le note positive, c'è da annoverare sicuramente Luis Muriel. Il colombiano è arrivato qui tra i dubbi di molti (compresi i miei): giusti gli 11 milioni spesi per un giocatore che in un anno e mezzo ha segnato quattro gol in 35 presenze in A con l'Udinese? Se la forma fosse questa sino a giugno, è stato un azzardo ben ripagato. Lo confesso: sono un suo ammiratore sin dai tempi di Lecce. Ho sempre pensato che fosse molto simile a Ronaldo, ma temevo che Udine e la sua condizione atletica l'avessero rovinato. Forse per sempre. Invece, Luis mi ha smentito e non posso che esserne felice. Può essere che nell'estate 2016 Luis ci saluti per 50 milioni direzione Liga, ma intanto godiamocelo a pieno.
E ora la classifica si mette bene, perché parla di un +7 sui cugini del Genoa (con una gara da recuperare contro il Parma) e sull'Inter, ovvero i veri rivali della Samp in questa corsa all'Europa. E guarda caso, la prossima settimana proprio i nerazzurri saranno ospiti della Samp al Ferraris. Un incrocio fondamentale. Delle quattro gare difficili a cavallo tra marzo e aprile, quella contro l'Inter è senza dubbio la più importante.
Perché? Facile. Palermo e Torino sembrano un po' scoppiate. Il Milan fatica. Il Genoa ha rallentato dopo il periodo d'oro. Insomma, la squadra di Mancini è l'unica vera contendente per il sesto posto. Una vittoria porterebbe la Samp a +11 dai nerazzurri a dieci giornate dalla fine, nelle quali gli ostacoli per i blucerchiati saranno le trasferte di Napoli e Firenze, più le gare casalinghe contro Juventus e Lazio. Un calendario fattibile, con tante gare in casa verso la fine del campionato. E un (possibile) vantaggio da gestire. Il presente è grande, ma il futuro è ancora più promettente.

L'esultanza della squadra dopo il 2-0 di Luis Muriel, 23 anni.

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