06 ottobre 2014

Come l'Atlético.

Mai avremmo immaginato uno scenario del genere a inizio giugno. Dopo la vittoria per 1-0 contro l'Atalanta, la Samp si ritrova solitaria al terzo posto. Merito anche del Cesena che pareggia a Udine, ma i blucerchiati si regalano la gloria dopo un altro pomeriggio di sofferenza misto a un ottimo primo tempo. La Roma è a un punto, la banda di Mihajlovic è attualmente in zona Champions. Il campionato è lungo, ma queste due settimane saranno piacevoli da passare.

Alessio Romagnoli, 19 anni, controlla German Denis, 33.

Dopo la goduria post-derby, la Samp si presenta nuovamente concentrata. L'unica novità rispetto alla stra-cittadina è l'esclusione di Regini, fuori per tre settimane a causa di un problema muscolare. Dentro al suo posto Cacciatore invece che Mesbah, nonostante l'ex Hellas Verona sia un destro naturale. Dall'altra parte, Colantuono cerca di prendersi la vittoria dopo tre stop di fila contro Fiorentina, Inter e Juventus: per questo si affida al solito 4-4-1-1, con Molina promosso titolare e Boayke alle spalle del capitano Denis.
Il primo tempo è un monologo blucerchiato. Anzi, la Samp gioca forse i 45' migliori al Ferraris di questa stagione. L'Atalanta si vede al massimo con un tiraccio di Cigarini dai 30 metri, che finisce in Gradinata Sud. Al contrario, i blucerchiati si impongono con il gioco, tenendo un ritmo blando e dalle pulsazioni basse. Poi si cerca l'accelerazione all'improvviso. Come al 14', quando Okaka tenta dalla distanza dopo aver vinto un contrasto: Sportiello para facile. Nel giro di cinque minuti, ci provano anche Soriano (dopo un numero niente male) ed Eder, ma il portiere avversario non deve intervenire. La partita si sblocca al 35', quando Obiang trova Gabbiadini con uno stupendo lancio di prima lungo 30-40 metri. Il numero 11 blucerchiato ha il campo spalancato e deve solo battere Sportiello: 1-0 meritato. Ed Eder potrebbe arrotondare al 42' dopo aver saltato meravigliosamente Zappacosta, ma il suo destro è impreciso.
Il secondo tempo è ben diverso. La Samp, dopo aver dominato il primo, comincia a gestire il risultato. Un errore, perché l'Atalanta è squadra che va pressata, non gestita. E così pian piano gli ospiti controllano il possesso palla e provano a creare qualcosa. Colantuono toglie gli esterni Molina ed Estigarribia per Baselli e Moralez: il tecnico nerazzurro punta sul 4-3-1-2 per recuperare lo svantaggio. Tuttavia, ci sono tanti gialli, ma poche occasioni. Due sono quelle notevoli. La prima è al 63': Moralez completa l'uno-due con Denis e si presenta davanti a Viviano, ma spara malamente a lato. Al 69', invece, Dramé mette in mezzo per Denis: sarebbe gol a colpo sicuro, ma Romagnoli ci mette una pezza clamorosa e chiude in corner. Il resto è una lunga attesa verso il fischio finale, inframezzata al 90' dalla clamorosa chance per Okaka. Il numero 9 blucerchiato brucia Benalouane e vola verso la porta, ma si fa ipnotizzare da Sportiello. Si chiude con Ferrero in festa e la Sud trepidante per il terzo posto. Inoltre, c'è un dato da non sottovalutare: la Samp è la squadra meno battuta in Serie A insieme alla Juve campione d'Italia. Solo due le reti subite dalla banda di Mihajlovic: non è poco come record alla pausa per le nazionali.

Manolo Gabbiadini, 23 anni, oggi match-winner contro l'Atalanta.

Viviano 6.5 - Continuo a dire una cosa: non sembra uno che ha passato un anno in tribuna. Non ha dovuto fare parate, ma nelle uscite è sempre puntuale e deciso.
De Silvestri 6 - Un po' pasticcione, non ha difficoltà a contenere le salite di Molina ed Estigarribia. Poi Dramé comincia a creargli qualche problema.
Silvestre 7 - Di testa sono tutte sue: una roccia.
Romagnoli 6.5 - Un filino più rozzo rispetto al suo solito stile elegante, ma è efficace.
Cacciatore 6 - Non eccelle in fase offensiva, ma non rischia mai troppo.
Soriano 6.5 - Dinamicità al servizio della squadra. A volte si fa prendere dai nervi (vedi contatto con Cigarini), però è fondamentale per questa Samp.
Palombo 6 - Il piede e l'impostazione sono da rivedere. Però non molla e non indietreggia.
Obiang 6.5 - Il lancio per l'1-0 di Gabbiadini è qualcosa di fantastico. Uno dei suoi pezzi di repertorio da troppo tempo assenti.
Gabbiadini 6.5 - Gol a parte (hai detto poco), l'attaccante blucerchiato compie il solito grande lavoro di sacrificio in copertura.
Okaka 6.5 - Solite sportellate. Nel finale avrebbe l'occasione per il 2-0, ma spara contro Sportiello.
Eder 6.5 - Esce per un dolorino a una costola all'inizio del secondo tempo. Peccato: questa è stata probabilmente la sua migliore gara in A quest'anno. Da sogno il numero su Zappacosta.

Fedato 5.5 - Inizia come ala e finisce come rifinitore in un 4-3-1-2. Non proprio la sua giornata: il suo pensiero viaggia più veloce delle gambe.
Rizzo 5.5 - Troppo arruffone: nei primi trenta secondi della sua gara perde due palloni facili. Poi si aggiusta e tiene con i compagni nel finale.
Bergessio 6 - Tanto impegno, ma il vero Bergessio è ancora lontano dalla sua condizione ideale.

Con il terzo posto conquistato in maniera netta oggi, la Samp può sognare. Certo, la sosta fermerà il momento della squadra di Mihajlovic, ma va bene così. Fa bene godersi questo parziale risultato, che darà ulteriore autostima ai giocatori. Anche perché al ritorno della sosta per le nazionali, i blucerchiati affronteranno prima il Cagliari in trasferta e poi avranno un complicato trittico contro Fiorentina, Inter e Roma. In ogni caso resta un'impressione. La Samp di Mihajlovic ricorda tantissimo l'Atlético Madrid di Simeone: è una squadra che ti fa giocare male, che sa difendersi bene e soffrire. Ma quando può, ti punge come uno scorpione. Se sarà questa l'attitudine della squadra durante tutto il campionato, i blucerchiati potrebbero sognare qualcosa in più della parte sinistra della classifica.

Massimo Ferrero, 63 anni, festeggia a fine gara la vittoria.

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