17 marzo 2014

Il paradiso può attendere.

Sinisa Mihajlovic aveva sfoggiato citazioni dantesche, parlava di paradiso e sembrava sempre più convinto che questa squadra potesse fare di tutto e di più. Specie dopo aver rimontato due gol al Livorno nella bolgia del Ferraris la scorsa settimana. La verità è che questa squadra sta esattamente dove deve stare: il 3-0 subito in casa dell'Atalanta ricorda a tutti che l'Europa o anche la parte sinistra della classifica sono obiettivi che non competono la Samp. Almeno, non certo quella discontinua vista quest'anno.

Sinisa Mihajlovic, 45 anni, ne ha avute da dire dopo la gara con l'Atalanta.

Mihajlovic ci ha provato: a Bergamo se l'è giocata con il solito 4-2-3-1, ha riproposto Okaka davanti e ha fatto giocare Palombo, nonostante fosse stato influenzato quasi tutta la settimana. Una bocciatura per Obiang, che era dato per sicuro titolare alla vigilia. L'Atalanta, dopo aver violato l'Olimpico di Roma, puntava a vincere per chiudere il discorso salvezza, come detto da Denis e compagni alla vigilia. Curiosa la presenza di Estigarribia tra gli avversari (alla quarta squadra diversa in tre anni di Italia), mentre Del Grosso ha preso il posto di Brivio, infortunato dopo lo stage della nazionale.
Pronti, via e la partita promette bene: le squadre sono aggressive, vogliono fortemente il gol e sono molto lunghe. Tutto a favore degli spettatori neutrali, contenti del ritmo della gara. Al 12' la prima emozione: Mustafi libera sul destro di Maxi Moralez a cinque metri dalla porta. Sul capovolgimento di fronte, Eder non è in grado di servire Okaka, solo in area. Gabbiadini raccoglie la respinta della difesa atalantina e calcia dal limite, ma il suo sinitro è alto. Ancora Samp due minuti dopo: Eder tarda il passaggio e Okaka mette un cross inarrivabile per tutti in area di rigore nerazzurra. E' allora che i padroni di casa escono dal guscio: Denis costringe Regini a un recupero provvidenziale, poi manda alto di testa su corner. Gli ospiti hanno un'ultima fiammata alla mezz'ora, quando Soriano di spalla e Regini con un bel sinistro costringono Consigli al doppio intervento. Da lì, inizia un'altra gara: la Samp arretra e l'Atalanta va subito in vantaggio con un bel destro di Carmona, bravo a tirare al volo su sponda di Denis. Da Costa non è esente da colpe: non tanto sulla conclusione del cileno, quanto sul rinvio che dà il là all'azione di ripartenza dei bergamaschi. Brasiliano poco attento anche sul 2-0: su corner di Moralez, Bonaventura svetta da solo di testa e realizza il raddoppio. L'incornata era centrale, seppur da due passi. E Palombo ha la grave responsabilità di mollare la marcatura sul numero 10 nerazzurro. Certo, il pugno di Benalouane a Regini - oltre che da prova tv - è l'episodio che dovrebbe invalidare il 2-0 dei padroni di casa. Ma se dorme la difesa blucerchiata, perché non dovrebbe fare altrettanto la terna arbitrale?
Con queste due mazzate, la Samp abdica sostanzialmente in favore della Dea, che non si fa pregare. Mihajlovic toglie l'infortunato Gastaldello per Fornasier, ma la sostanza non cambia. Soriano tenta un timido sinistro dalla distanza, ma è solletico sui duri fianchi dell'Atalanta. E i padroni di casa triplicano al 55': bell'uno-due Moralez-Deniz, con l'ex Velez che mette in mezzo per il capitano dei nerazzurri. Ci sarebbe Krsticic a chiudere sulla linea di passaggio, ma il serbo buca clamorosamente l'intervento. Per il bomber, è un gioco da ragazzi: 3-0 e partita chiusa. Denis potrebbe anche raddoppiare il bottino personale, ma il palo gli nega la gioia dell'11° gol stagionale. La Samp tenta di pungere con Maxi Lopez, che entra bene nella gara nonostante il risultato sfavorevole. Mihajlovic gioca persino la carta Sansone, ma non sortisce alcun effetto. Un sinistro potente di Gabbiadini e un'acrobazia di Palombo sono gli unici pericoli prodotti nell'ultima mezz'ora, con De Luca che anzi sfiora (l'ennesimo) gol alla Samp. Una brutta figura, che deve far riflettere molti.

Carlos Carmona, 27 anni, ha sbloccato la partita con il gol del momentaneo 1-0.

Da Costa 5; De Silvestri 5, Mustafi 5, Gastaldello 5.5 (dal 1' s.t. Fornasier 5), Regini 6; Palombo 5.5, Krsticic 4.5; Gabbiadini 5.5, Eder 4.5 (dal 26' s.t. G. Sansone 5), Soriano 6; Okaka 5 (dal 10' s.t. Maxi Lopez 6) - già pubblicate su SampNews24

Il commento di Mihajlovic al termine della gara è stato piuttosto lapidario: «Questa era una Samp senza palle, la stessa Samp che ho trovato cinque mesi fa. Ci credevamo dei fenomeni, da oggi giocheranno prima gli uomini che i giocatori». Non ha tutti i torti il tecnico blucerchiato, che si aspettava un ulteriore passo avanti dopo i successi a Torino e contro il Livorno. La Samp di Mihajlovic è così: al grande test, sembra destinata a fallire. E' una squadra che l'ex tecnico della Serbia ha rimesso a posto dal nulla, con gli stessi giocatori di Delio Rossi e senza grossi innesti nel mercato invernale. Sestu è sparito dal radar, Maxi non si è visto (derby a parte).
Sono contento di aver rivisto Sansone, un giocatore che deve metterci le famose palle che Mihajlovic ha richiesto ai suoi. Tuttavia, il numero 12 della Samp ha le doti giuste per emergere e si spera che abbia più spazio in questo finale di campionato. Consliamoci con un dato: ieri Colantuono, dopo aver vinto, ha detto che la salvezza è cosa fatta. L'Atalanta ha 37 punti, appena tre in più dei blucerchiati.
Mi accodo al pensiero dell'allenatore bergamasco e dico che alla Samp mancano tre-quattro punti per chiudere il discorso. Facciamoli e poi diamo più spazio a chi ne ha bisogno. I vari Renan, Obiang, Fornasier, Fiorillo, Sansone e - perché no - Rodriguez necessitano di minutaggio per integrarsi e dimostrare che possono esser utili in qualche modo alla causa blucerchiata. E poi tutti concentrati su Gabbiadini e De Silvestri: il loro arrivo al Mondiale è ciò che di più vicino ci può essere alla soddisfazione. Lo scudetto della Samp è la salvezza tranquilla. E' stato detto in tutte le salse: ci siamo, è quasi fatta. ll paradiso può attendere: l'anno prossimo si potrà puntare più in alto. Con Mihajlovic e senza Dante.

Maxi Lopez, 29 anni, uno dei pochi sufficienti a Bergamo.

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