19 gennaio 2014

Onore ai vinti.

C'è da dire che non ci si aspettava un finale diverso. Il copione era bello che scritto, viste le forze in campo: il 4-2 subito dalla Samp in quel di Torino, allo Juventus Stadium, dimostra sostanzialmente due cose: a) la Juve di Conte potrebbe essere una delle squadre più forti del calcio italiano, se non la più forte. Chiedete alle loro 12 vittorie di fila; b) la Samp di Mihajlovic se la gioca. Sempre e comunque. Poco importa chi è l'avversario. E con quest'atteggiamento, si potrà solo che andare lontani.

Antonio Conte, 44 anni, e Sinisa Mihajlovic, 44, alla fine della gara.

La Samp si presenta al cospetto dei campioni d'Italia con qualche novità rispetto alla gara con l'Udinese. Rientra Obiang dalla squalifica, prendendo il posto di Krsticic, squalificato insieme a Soriano; davanti, proprio per queste assenze, Eder è assistito da Gabbiadini, Bjarnason e Sansone. La Juve, dal canto suo, tira avanti con il suo 3-5-2 e con la coppia Llorente-Tevez, seppure senza Pirlo, relegato in panchina per riposare. La partita si conferma ostica fin dall'inizio: è subito Asamoah a impegnare Da Costa, così come Tevez sfiora il vantaggio al 15'. La Samp prova a stare corta tra i reparti, ma incassa lo svantaggio al 18': gran filtrante di Pogba per Vidal, che d'esterno batte Da Costa in uscita. 1-0 e ospiti subito costretti alla rincorsa. Sfortunatamente, dopo un tentativo dalla distanza di Gabbiadini appena a lato, la Samp subisce anche il 2-0: su corner, Llorente stacca più alto di Mustafi e raddoppia per la Juventus. Niente da fare per Da Costa, così come per la Samp, che rischia anche il terzo: Tevez gira bene in porta, ma il brasiliano della Samp è strepitoso sulla respinta. A quel punto, gli ospiti si rialzano: prima Mustafi impegna Buffon con un destro dal limite dell'area, poi è Barzagli a mettere nella propria porta l'1-2 su cross di Gabbiadini. Purtroppo, neanche il tempo di esultare e Regini commette un'ingenuità, regalando a Vidal fallo e rigore del 3-1, con il quale si chiude la prima frazione.
Appena rientrati in campo, si nota la mancanza di Bjarnason, quasi invisibile nei primi 45': dentro Renan e passaggio ad un 4-3-3 per cercare la rimonta. Tutto sommato, la Juve decide di gestire il risultato e ha una sola enorme occasione nei primi 20' della ripresa: Llorente, lanciato da solo verso la porta blucerchiata, sparacchia a lato. Poco prima, De Silvestri aveva costretto Buffon al miracolo su corner con il suo colpo di testa ravvicinato. E' un preambolo alla sofferenza dei padroni di casa: al 69', Gabbiadini accorcia ulteriormente le distanze in tap-in, dopo che Buffon aveva respinto un bel colpo di testa di Regini su calcio d'angolo. Pochi minuti dopo, è lo stesso numero 11 blucerchiato a far tremare la traversa con un sinistro dai 25 metri: Buffon non ci può arrivare, ma il legno sì. In quel momento, si spengono le speranze degli ospiti di pareggiare. Pogba, al 77', porta il punteggio sul 4-2 con un magistrale destro dai 25 metri: Da Costa non può nulla. E' lo stesso francese a provarci più volte, ma lo score non cambia: la Juventus vince meritatamente, ma la Samp dimostra che può mettere paura persino ai campioni d'Italia.

Arturo Vidal, 26 anni: ieri doppietta e doppia cifra per lui in campionato.

Da Costa 5.5 - Onestamente non ha grosse colpe sui quattro gol e fa pure un mezzo miracolo su Tevez nel primo tempo. Il voto più vicino alla sufficienza è dovuto.
De Silvestri 5.5 - Davanti fa sfaceli e sfiora il gol, dietro soffre un Asamoah in giornata.
Mustafi 5 - Simile disamina per lui: mette paura a Buffon, ma si perde Llorente sul 2-0.
Gastaldello 5.5 - Le solite legnate e la difficoltà nel marcare un campione come Tevez.
Regini 6 - Di fronte al miglior esterno destro del campionato non sfigura affatto e dà una mano nel segnare il 3-2, ma l'ingenuità sul rigore del 3-1 è forse eccessiva quando giochi contro la Juve.
Palombo 6.5 - Non era facile giocare contro il centrocampo juventino: Palombo tiene un buon profilo anche di fronte a Pogba e compagni.
Obiang 6 - Leggermente meno appariscente, ma efficace quando serve.
Gabbadini 7 - Il deus ex machina della Samp: crea e disfa velocemente. Il bilancio a fine gara è un autogol causato, un gol e una traversa. La Juve lo guarda con attenzione. In ogni caso, se continua a giocare così, il suo futuro sarà sempre più lontano da Genova.
Bjarnason 5 - Deludente. Dovrebbe limitare il centrocampo avversario e invece non risulta decisivo.
Wszolek 6 - Tante sportellate con Lichsteiner, migliorato rispetto alla prova con l'Udinese.
Eder 5.5 - Non è importante come altre volte, ma la difesa bianconera è un osso duro.

Renan 5.5 - Senza lode, né infamia. Il suo ingresso trasforma la Samp nel 4-3-3 del secondo tempo.
Costa 6 - La sua entrata in campo per Mustafi mette la Samp nelle condizioni di salire meglio.
Sansone s.v. - Non si vede molto in una partita decisa dal gol di Pogba.

Ora si riparte con ciò che c'è di reale da ottenere: la salvezza. A partire dalla gara con il Bologna, una sorta di portafortuna blucerchiato: da quando i rossoblu sono tornati in A, la Samp ha ottenuto quattro vittorie casalinghe contro gli emiliani. 2-0 nel 2008, 4-1 nel 2009, 3-1 nel 2011 e 1-0 nel 2012: vedremo se sapremo mantenere questa fortunata tradizione. Intanto, onore ai vinti: non tutti hanno fatto così bene allo Juventus Stadium. Neanche Roma e Napoli. Il futuro può solo che sorriderci, se continueremo a giocare in questa maniera.

Manolo Gabbiadini, 22 anni, il più pericoloso tra i blucerchiati ieri sera.

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