04 novembre 2013

Colpiti ed affondati.

«Poteva andarci peggio», avrà mormorato qualcuno a qualche secondo dalla fine di Samp-Sassuolo. E in una stagione in cui tutto va storto, è successo esattamente quanto qualcuno aveva tentato di scongiurare. Dopo una grande rimonta di cuore, i blucerchiati buttano via una gara fondamentale nel proseguo della stagione e regalano la prima gioia assoluta in trasferta agli uomini di Di Francesco. Un 4-3 che fa male, al morale ed alla classifica della Samp.

Lorenzo De Silvestri, 25 anni, stende Diego Farias, 23: è il rigore del 4-3.

Dopo la pessima prova di Verona, ci si aspettava un'altra verve da questa Samp. Cambiano parecchi uomini: dentro Gentsoglou, Krsticic e Pozzi, spostato Gavazzi a sinistra e c'è anche il ritorno di De Silvestri. Il 3-4-1-2 vede il centrocampista serbo a fare il trequartista, magari per infastidire un po' il giro-palla del Sassuolo. Gli emiliani, dopo la sconfitta con l'Udinese, cambiano parecchio: out Zaza per squalifica, davanti il tandem è formato da Berardi e Floro Flores. Il primo tempo è sostanzialmente alla pari. se la Samp tiene un buon possesso palla, il Sassuolo costruisce qualche azione pericolosa. Floro Flores ha la palla per l'1-0 grazie ad una disattenzione di Gastaldello, ma Da Costa salva. Poco dopo, è la Samp a passare al 19': : punizione di Krsticic, sponda aerea di Costa e Pozzi è sul secondo palo per metterla dentro. Il "Ferraris" giubila il numero 9 blucerchiato, mentre Krsticic mette in difficoltà Pegolo poco dopo su punizione. A quel punto, la Samp rischia un'altra volta, in maniera clamorosa: brutta diagonale di Gavazzi, che lascia solo Gazzola. L'esterno neroverde batte Da Costa, ma non Gastaldello, che salva sulla linea.
Si chiude il primo tempo e la ripresa sarà scoppiettante, seppur non positiva per i colori blucerchiati. Quando tutto sembra scorrere sui binari della prima frazione, un errore spezza la partita: sul cross di Longhi, Costa sbaglia il tempo e manca il pallone. Alle sue spalle c'è pronto Berardi, che stoppa e batte Da Costa in uscita per l'1-1. Una botta non da poco, tanto che basta qualche minuto per cambiare definitivamente la gara. Su una ripartenza del Sassuolo, Floro Flores pesca Berardi: il giovane talento degli ospiti affronta Costa e lo costringe al fallo da rigore. Rosso per il difensore e penalty per i neroverdi, che sempre Berardi trasforma. Sotto 2-1 e in dieci uomini, la Samp non vuole morire. Su una bella iniziativa di De Silvestri, la spizzata di Pozzi mette Eder davanti a Pegolo ed il brasiliano segna il 2-3: qualche segno di speranza per i tifosi blucerchiati, che comunque stentano ad esultare.
Il finale è da ricovero. La Samp ci riprova, stavolta dalla distanza con Eder: una deviazione spiazza Pegolo e per poco non manda il Sassuolo all'inferno. Rossi le tenta tutte, inserendo Soriano, Petagna e Wszolek per Krsticic, Pozzi e Gavazzi. Proprio il polacco crea lo spunto giusto per un corner; su questo, De Silvestri prima centra la traversa di testa, poi ribadisce in rete sulla respinta. 3-3 e "Ferraris" impazzito: sembra una rimonta da libro "Cuore" e non è detto che non si trasformi in una clamorosa vittoria. Quando il tifoso medio si sente fomentato al massimo delle sue forze, arriva l'ennesima mazzata della giornata. Prima Alexe sfiora il gol del 4-3, sparando alto sull'ennesima iniziativa del funambolico Berardi. Poi entra Diego Farias: il tifoso blucerchiato trema, ricordando quanto il brasiliano fece in un famoso Nocerina-Samp di due anni fa. E infatti Farias, neo-entrato e fresco di gambe, salta Mustafi e punta alla porta: De Silvestri, esausto, lo butta già in un'ingenuità fatta di stanchezza e fragilità psicologica. A quel punto, Berardi si prende il pallone con la tripletta di giornata e la gara si chiude lì. Un disastro, specie considerando che la Samp perde contro una diretta avversaria, in una giornata in cui probabilmente si poteva portare a casa la terza vittoria del campionato.

L'esultanza di Nicola Pozzi, 27 anni, dopo il momentaneo 1-0.

Da Costa 5.5; Mustafi 5, Gastaldello 5.5, Costa 4.5; De Silvestri 5.5, Obiang 5, Gentsoglou 5.5, Gavazzi 5 (dal 32' s.t. Wszolek 6); Krsticic 5.5 (dal 20' s.t. Soriano 5); Eder 6, Pozzi 6.5 (dal 28' s.t. Petagna 5) - pagelle già pubblicate su SampNews24

Adesso, il ciclo più importante di partite che attendeva la Samp è finalmente concluso. Prima della pausa per le nazionali, ai blucerchiati e a Delio Rossi è stato richiesto che facessero nove-dieci punti tra Livorno, Atalanta, Hellas e Sassuolo. Missione raggiunta a metà: sei punti su quattro gare contro avversarie dirette per la salvezza non sono granché, specie pensando che la Samp aveva già un pesante deficit, dovuto ad una partenza orrenda (tre punti in sette gare, nessuna vittoria).
Ora ci si chiede quale possa essere il destino di Delio Rossi: il suo stipendio da un milione e 200mila euro l'anno sembra altamente ingiustificato di fronte alla confusione tecnica che sta dimostrando. Undici formazioni diverse in undici giornate sembrano uno scherzo: è come se il tecnico blucerchiato non sapesse esattamente quali pesci prendere. Sono ben 24 i giocatori provati in questi primi due mesi di Serie A e, apparte i perenni esclusi Rodriguez e Salamon, non mi viene in mente nessuno che possa rigirare questa barca. Ci sono stati giocatori sugli scudi, altri meno pronti, ma nessuno in grado veramente di cambiare la partita. L'esempio massimo è Andrea Costa: finora era stato positivo, ma anche lui ha dovuto subire la sindrome della giornata storta, regalando praticamente la vittoria al club emiliano (rigore più espulsione è come uno scaccomatto a scacchi).
E ora arriva un periodo tremendo: si affronteranno in sequenza la Fiorentina al "Franchi", la Lazio e l'Inter a "San Siro". Non proprio il massimo per chi cerca di salvarsi. E' chiaro che, se si vuole cambiare, questo è il momento propizio: meglio prendere qualche sberla, ma dare tempo al nuovo allenatore di capirci qualcosa. Del resto, il tifoso medio sampdoriano non si aspetta molto da queste gare: da queste, l'anno scorso la Samp di Ferrara e Rossi raccolse appena un punto. L'importante è cercare di non imbarcare troppo: il rischio di finire colpiti ed affondati un'altra volta è davvero molto, molto alto.

Domenico Berardi, 19 anni: prima tripletta in Serie A e cinque gol in campionato.

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