21 maggio 2012

Sparrring partners.

Non ci aspettavamo una tale superiorità, ma purtroppo le motivazioni hanno fatto da spartiacque ad una partita anche sfortunata. La Samp perde dopo un mese e mezzo, lo fa in modo dolce-amaro. Una sconfitta per 3-1 che non significa nulla, dato che nel pomeriggio c'eravamo guadagnati i play-off con la sconfitta del Padova a Nocera Inferiore; certo, subire 3 gol e non vedere palla per tutto il secondo tempo non fa mai piacere, specialmente se avviene a Marassi.

La Samp cambia poco dall'impresa contro la Juve Stabia, anzi risparmia qualcuno, vista la qualificazione ormai ottenuta ai play-off: l'unica differenza è il tandem d'attacco, con Icardi dentro dal 1' al posto di Fornaroli e Pozzi recuperato al posto di Pellé, squalificato per un turno. Il Pescara si presenta con il solito assetto e con l'attacco più forte di tutta la Serie B. Di contro, la miglior difesa, ovvero la nostra.
Pronti, via e si spera che la gara vada come i primi 10': pressione a tutto campo, Pescara che ha difficoltà ad uscire dalla propria area di rigore e a far girare il pallone come solo una squadra di Zeman sa fare; prima Pozzi impegna Anania in calcio d'angolo, poi il bomber blucerchiato sfiora il gol, impedito solo da un salvataggio di Verratti sul primo palo. Purtroppo, la Samp - come intensità in campo - finisce lì. Perché arriva, oltretutto, il vantaggio pescarese: Pozzi indugia troppo con il pallone a centrocampo, Verratti lo prende e serve un filtrante per Caprari, che batte un Romero non esente da colpe. 1-0 e bella mazzata, dato che la Samp era nel suo momento migliore.
Da lì, il Pescara prende il pallino del gioco in mano, ma nel primo tempo non crea troppo, anzi, è ancora Pozzi ad impegnare Anania con un colpo di testa sfortunatamente centrale. Anche Icardi ha un enorme occasione: sul cross di Costa, salta Anania, ma poi cicca il contatto con il pallone e spedisce fuori. Sembra che la Samp sia in vena d'errori: Romero e Pozzi i protagonisti. Al 30', Romero cincischia troppo con il pallone e, nel rinviarlo, centra Immobile, che con molta fortuna trova l'ennesimo gol in campionato ed il 2-0 pescarese. Sulla fine del primo tempo, il lampo che potrebbe riaprire la partita: scambio Icardi-Foggia, suggerimento per Pozzi che s'invola verso la porta e trova un rigore molto generoso. Nonostante ciò, il numero 9 non ne approfitta e calcia sul palo: la mazzata definitiva per una squadra che ha creato qualcosa, ma troppo poco per impensierire il Pescara di Zeman, vicino al terzo gol anche con un gran destro di Insigne parato da Romero.
Nel secondo tempo, la Samp entra con una buona intensità, sfiorando il gol con Pozzi e sopratutto con capitan Gastaldello, che spara debolmente tra le braccia di Anania in piena area di rigore. Il Pescara sfiora ancora il gol con Insigne di testa, su un bel cross calibrato da Balzano: è il prologo della fine.
Pochi minuti dopo, lo stesso talento del Napoli mette dentro un gran pallone per Caprari, che si beve Rossini e Gastaldello e batte Romero per la terza volta: una figuraccia per la difesa meno battuta del campionato. Da lì, il Pescara crea un'altra occasione con Insigne - salvata da una buona respinta di Romero - ma pensa a mantenere il risultato; incredibili gli ultimi 20', in cui la Samp tiene la palla, ma essenzialmente non sa che farci.
Solo uno spunto del neo-entrato Fornaroli in area di rigore crea le condizioni per il gol di Juan Antonio: una magra consolazione nella festa pescarese che si scatena al triplice fischio dell'arbitro. Una giornata tremenda, un'altra umiliazione a Marassi; magari lontana dai tempi di Atzori, ma sempre umiliazione è stata, sopratutto nella seconda frazione.

Romero 4.5 | Mezzo voto in più per le parate su Insigne. Ma ha il primo e sopratutto il secondo gol sulla coscienza.
Rispoli 5 | Insigne lo salta quando vuole, ma nel primo tempo lavora bene sui tagli del ragazzo di scuola Napoli. Non sale praticamente mai, alto come è il Pescara.
Rossini 5 | Immobile non vede la palla, però non è una prestazione da ricordare.
Gastaldello 4.5 | A differenza di Rossini, oltre la giostra presa e condivisa sul gol di Caprari del 3-0, c'è l'errore sottoporta che poteva riaprire la partita.
Costa 4.5 | Caprari gli fa vedere le stelle.
Obiang 5.5 | Il duello con Verratti lo perde sostanzialmente perché è meno forte del numero 10 pescarese. Nel primo tempo non ha sfigurato, poi è crollato anche lui.
Renan 4.5 | Nervoso come al solito: Nielsen se lo mangia.
Munari 5 | Cascione non è pericolosissimo, ma non crea nessun inserimento in una difesa tra le più battute della B. Lo sforzo massimo è un cross per Pozzi.
Foggia 5 | Di passaggi alle punte neanche l'ombra. Peccato che l'unico che azzecchi è quello che permette di guadagnarsi il rigore.. sono gli altri sbagliati, in quantità enormi, a lasciare interdetti.
Pozzi 5.5 | La media tra l'essere l'unico a lottare in mezzo alla difesa pescarese ed il rigore sbagliato malamente.
Icardi 5 | E' un ragazzino del '93, non stiamo certo ad addossargli le colpe di questa sconfitta: peccato per il gol sbagliato.

Juan Antonio 6 | Il gol è l'unica cosa che lo salva, altrimenti un bel 5 anche a lui non lo toglieva nessuno.
Fornaroli 6 | Mezzo gol è suo, il discorso è simile a quello del numero 29, anche se lui almeno ha l'attenuante di giocare unica punta in una squadra che non riesce a mettergli un pallone decente.
Kristicic 5.5 | Non sembra in forma neanche lui, che eppure negli ultimi minuti riesce a dare sempre qualcosa in più.

Adesso rimane un'ultima partita, che si può valutare da diversi punti di vista: una vittoria ci garantirebbe di scavalcare il Varese, ma non vedo grosse differenze tra Sassuolo e Verona. I gialloblu sono leggermente più pericolosi perché non ne sbagliano una al Bentegodi, ma poi in trasferta sprecano molte chances e spesso deludono. Perciò, sarebbe meglio giocarsela con una formazione di riserva e risparmiare energie, dato che i play-off inizieranno 4 giorni dopo. Speriamo solo una cosa: abbiamo fatto da sparring partners parecchie volte quest'anno, non ripetiamoci a Varese con 1100 tifosi al seguito.

Sergio Romero, 25 anni, osserva impietrito il pallone dopo il raddoppio di Ciro Immobile, 22.


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