02 aprile 2018

Pasquetta in anticipo.

Mi è sempre piaciuta la Pasquetta. Un'occasione per stare con i tuoi amici dopo essersi (teoricamente) abbuffati con i parenti il giorno prima. Ma persino io - in qualunque occasione spesa con i miei pari - non mi sono mai impegnato poco quanto la Sampdoria nell'ultima trasferta. A Verona, il Doria perde 2-1 e si fa rimontare da un Chievo comunque nei guai.

I tifosi blucerchiati, sempre presenti in largo numero a Verona.

La Sampdoria si presenta a Verona conscia che c'è bisogno dei tre punti per riprendere la marcia europea. Dopo le pesanti sconfitte contro Crotone e Inter, si spera che la pausa abbia riconsegnato ai tifosi una squadra più reattiva: la difesa scelta è condizionata da turnover, mentre davanti Caprari viene schierato nella posizione di trequartista.
Il Chievo - reduce da una crisi di risultati - parte bene, con Stepinski che tenta il tiro verso la porta di Viviano. Ma è un falso allarme, perché il primo tempo è tutto a marca ospite. Al 5' Torreira trova Caprari in profondità: sul primo tiro - costretto a tirare di controbalzo - Sorrentino è presente, poi il 9 ospite spreca sulla respinta e si fa di nuovo stoppare.
Al 20' ancora Sampdoria: Caprari in profondità per Zapata, che opta per il cucchiaio su Sorrentino in uscita. Quello che sembrava un tiro diventa un assist per Quagliarella, che però in rovesciata non riesce a chiudere a porta sguarnita.
Poco importa, perché al minuto 26 la Sampdoria passa: rigore per contatto tra Zapata e Gobbi. A velocità normale è lampante, ma al replay ho avuto ancora qualche dubbio. Dal dischetto va Quagliarella, che spiazza Sorrentino per il gol numero 18 in campionato.
Il Chievo non reagisce e allora gli ospiti ci provano ancora al 29', quando Praet semina il panico nella difesa di casa e mette in mezzo: Tomovic anticipa Quagliarella, ma quasi rischia l'autogol. Si va al riposo con la consapevolezza che un secondo gol avrebbe chiuso la gara.
Si può sempre trovare nella ripresa, no? No, perché la Sampdoria non torna in campo. Allora persino un Chievo spuntato si può far coraggio e provare a spingere, tanto da trovare il pareggio al primo tiro in porta: al 61' Castro punisce Viviano di testa. Il problema è che sul cross di Giaccherini né Murru, né Linetty stringono sul 19 gialloblu per marcarlo.
La Sampdoria reagisce parzialmente con un destro di Torreira da 25 metri, messo in angolo da Sorrentino. Ma la reazione finisce lì, perché ancora Castro ci prova due volte dalla distanza, prima costringendo Viviano alla parata e poi sfiorando il palo alla sua destra. 
La caporetto è alle porte, perché al 79' il Chievo va in vantaggio: il neo-entrato Hetemaj mette in mezzo, Inglese non la tocca e Viviano non è abbastanza reattivo per modificare la traiettoria della palla. Il VAR revisiona tutto, ma il gol è buono.
Sul 2-1 e con un assetto che francamente fatico a capire - sono usciti Quagliarella e Zapata per due trequartisti, Ramírez e Álvarez, quindi in area non c'è nessuno -, la Sampdoria trova un guizzo finale. Caprari serve in profondità l'argentino, il cui mancino viene però stoppato da Sorrentino. Finisce 2-1 ed è l'ennesima figuraccia di un marzo tremendo.

Perché le disgrazie non vengono mai da sole.

Viviano 5; Sala 5.5, Silvestre 5.5, Regini 5, Murru 5.5; Praet 6.5, Torreira 6, Linetty 5.5; Caprari 5.5; Quagliarella 6.5 (dal 28' s.t. Álvarez 5.5), Zapata 6 (dal 12' s.t. Ramírez 5.5).

Diciamo che è finita qui? Diciamo di sì. Certo, ci sarebbero le gare contro Atalanta e Genoa a poter dimostrare il contrario, ma con un calendario difficile - bisogna anche giocare i ritorni contro Juventus, Napoli e Lazio - e quest'attitudine non si va certo da nessuna parte. La Sampdoria vista in trasferta quest'anno è stata atterrente
E il Chievo? All'andata non meritava di perdere 4-1, ma si è presa la rivincita per la santa Pasqua, visto che la squadra di Maran mi è sembrata allo sbando. A differenza della gara di Genova, quando la Sampdoria soffrì gli scaligeri per mezz'ora abbondante, il Chievo è apparso in difficoltà, smembrato, quasi confuso su come creare qualcosa.
Se volete poi un altro campanello d'allarme, guardate il rendimento in trasferta contro le squadre attualmente impegnate nella lotta per non retrocedere. Sconfitta 3-2 a Benevento, sconfitta 2-1 a Verona contro il Chievo, pareggio 0-0 contro l'Hellas, pesante disfatta per 4-1 a Crotone. Dobbiamo ancora giocare contro Spal e Sassuolo, ma...
La verità è che questa squadra non è pronta per giocare in Europa. Non è pronta per stare nelle prime sei del campionato, perché la sensazione è che il settimo posto - con tanto di stagione anticipata, come successo nel 2015 - non sia ben voluta. E poi le altre disfatte in trasferta - 3-0 a Bologna, 4-0 a Udine - dovrebbero farci mettere una pietra sopra il sogno europeo.
Io personalmente l'ho messa dopo la trasferta di Milano contro il Milan, quando una Sampdoria inerme perse 1-0 e sostanzialmente non creò nulla contro la sua diretta rivale europea. E non mi aspetto nulla di diverso dal recupero di Bergamo, dove l'Atalanta - una squadra con una struttura più profonda - è pronta a prendersi nuovamente l'Europa. Probabilmente.

Fabio Quagliarella, 35 anni, al gol numero 18 in campionato.

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