04 aprile 2018

La sorpresa.

Inattesa, dopo il primo tempo quasi immeritata. La ripresa, però, ha certificato una minima reazione, anche di carattere e di qualità nel finale di gara. La Sampdoria viola l'Atleti Azzurri d'Italia e batte per 2-1 l'Atalanta di Gasperini, incassando un successo sorprendente. Se sarà un segnale di ripresa o solo un caso fortuito, ce lo dirà il tempo.

Marco Giampaolo, 50 anni, può sorridere: prima vittoria in trasferta da gennaio.

La Sampdoria si presenta a Bergamo con la consapevolezza che una reazione sia necessaria. Se non altro per i tifosi, arrivati numerosi in Lombardia: Giampaolo sceglie dal 1' Andersen in difesa e Capezzi a centrocampo (complice la squalifica di Torreira). Gasperini cambia poco rispetto al successo di qualche giorno prima contro l'Udinese.
La partita è piuttosto blanda nel primo tempo, con l'Atalanta che è la squadra a controllare il possesso del pallone. Castagne ha una buona occasione di fronte a Viviano al 14', ma sparacchia a lato. Due tiracci di Caprari e Cristante fanno da intermezzo, ma il brivido arriva al 37', quando Petagna centra la traversa su un corner battuto dai padroni di casa.
La prima svolta per gli ospiti è nel cambio Álvarez-Ramírez, arrivato poco prima del vantaggio blucerchiato: palla geniale di Praet per Bereszynski, ma Castagne chiude tutto, deviando la palla verso l'area. C'è Toloi, che però scivola e Caprari ne approfitta, saltando il brasiliano e battendo Berisha in uscita: 1-0 a sorpresa.
Non solo, però, perché la Sampdoria va vicina pure al raddoppio: al 45', una velenosa punizione di Ramírez trova il miracolo di Berisha, che salva volando sotto l'incrocio. Si va all'intervallo sorprendentemente in vantaggio, ma ci si aspetta la reazione dell'Atalanta, che però non sarà così efficace come si pensa.
La girandola di cambi modifica l'assetto dei padroni di casa, che si sbilanciano e probabilmente si assestano su un 4-2-3-1, con il giovane Barrow largo a destra. Al centro non si sfonda, ma non serve, perché al 66' l'Atalanta pareggia in maniera fortunosa: palla in mezzo da punizione, rimpallo e Toloi è il più lesto a calciare, trovando l'1-1.
La Sampdoria, però, non si scompone. Paradossalmente, è l'Atalanta a sparire in maniera graduale, trovando giusto un tiro di Cristante in posizione pericolosa, mandato però alto. Invece la Sampdoria fa girare il pallone e trova nel duo Ramírez-Praet la guida per imporsi.
All'80', la traversa ferma un colpo di testa di Caprari, che svetta su un cross di Ramírez. Poco male, perché tre minuti più tardi gli ospiti si trovano di nuovo in vantaggio: passaggio indietro su Haas, incomprensione con Masiello e Zapata sfila alle sue spalle, beffando Berisha con un vellutato pallonetto sull'uscita del portiere. 2-1 e grande festa.
Nel finale non succede praticamente nulla: l'Atalanta - ormai scomposta e spezzettata - butta in mezzo tutto quello che può, ma la difesa ospite regge bene e permette a Giampaolo di portare via tre punti preziosi in ottica europea.

Dennis Praet, 23 anni, lotta per il pallone con Alejandro Gómez, 30.

Viviano 6; Bereszynski 7, Andersen 6.5, Ferrari 6.5, Murru 5.5 (dal 21' s.t. Regini 6); Praet 7, Capezzi 6.5, Linetty 6.5; Álvarez 5 (dal 39' p.t. Ramírez 6.5); Caprari 6 (dal 39' s.t. Verre 6), Zapata 6.5

La Sampdoria è stata sorprendente, soprattutto in alcuni elementi: se su Praet e Bereszynski non dovremmo più esser stupiti (il belga si sta silenziosamente trasformando in un campione: ieri partita da maestro), Capezzi e Andersen hanno fatto bene. Essenziale e ordinato il primo, senza sbavature eccessive il secondo (che speriamo possa esser utilizzato di più).
L'Atalanta è sembrata più molle del solito, come se fosse stanca dalla vittoria di sabato contro l'Udinese. Ha lasciato sei punti in due gare contro la Sampdoria, che sorprende, perché i blucerchiati ne hanno fatti 12 in quattro partite, se comprendiamo anche l'altra avversaria diretta per un possibile accesso in Europa League, ovvero la Fiorentina.
Tuttavia, non illuda questa vittoria estemporanea a Bergamo: il problema trasferta rimane. La Sampdoria è 4° per rendimento in casa (con le stesse gare, +4 sulla Roma e +5 sulla Lazio), ma è 14° in trasferta. Ha vinto la prima gara fuori dal "Ferraris" da gennaio e non è sembrata la migliore versione dell'Atalanta, per quanto la Sampdoria della ripresa si sia fatta apprezzare.
Qualcuno ha fatto parallelismi tra la gara di ieri pomeriggio a Bergamo e la vittoria in rimonta a Udine nel gennaio 2010, senza Cassano e che di fatto spezzò una brutta striscia negativa. Da lì la squadra volò in Champions League, giocandosi i preliminari. Non ci sono gli stessi traguardi, né la stessa sostanza: volerei più basso.
Intanto c'è il derby sabato sera, con il Genoa che sembra ormai al sicuro da qualunque pericolo retrocessione dopo il 2-1 all'ultimo minuto contro il Cagliari. Con i 34 punti in classifica, i rossoblu possono giocare la stracittadina a mente sgombra, ma Giampaolo ha un'ottima tradizione: se riuscisse a proseguirla, sarebbe un'altra gradita sorpresa.

Andrea Petagna, 22 anni, sbuffa: solo quattro gol in questo campionato.

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