14 aprile 2014

Una beffa al quadrato.

Non poteva, ma sopratutto non doveva finire così. No, non mi riferisco tanto alla doppietta di quel poco di... professionista che si è rivelato esser Mauro Icardi (lo scopriamo oggi?). La Samp prende un'altra batosta, stavolta casalinga, per 4-0 contro l'Inter. E quel che peggio è che lo fa in maniera totalmente sconclusionata, regalando il match e un uomo già dopo 20'. Neanche la miglior determinazione è servita a ribaltare il risultato: un'altra scoppola, che si aggiunge a quella (morale) subita all'Olimpico contro la Lazio.

Rodrigo Palacio, 32 anni, ancora decisivo contro la Samp: un gol e un assist.

Dopo la brutta prova a Roma, la Samp si presenta con il rischio assenze, salvo recuperare parecchi prima della gara. La novità è il ritorno al 4-3-3, con Sansone a sostituire l'infortunato Gabbiadini e una nuova chance per Obiang dal 1'. L'Inter conferma il suo integrale 3-5-2, con D'Ambrosio al posto di Jonathan e la coppia Icardi-Palacio davanti. Una coppia ad alto coefficiente di fischi. Che si palesano al minuto 13, quando l'Inter passa dopo un quarto d'ora di studio: bella cavalcata di Palacio, cross in mezzo e Icardi realizza il tanto temuto gol dell'ex. Male De Silvestri, che è in ritardo per la diagonale, e Da Costa, che poteva far di più sul destro ravvicinato, ma debole del nerazzurro. Sulla reazione, ci torno dopo.
La Samp non aspetta a reagire e si guadagna subito un calcio di rigore: Gastaldello stimola Ranocchia al fallo e il numero 23 dell'Inter ci casca come un dilettante. Rigore, ma niente giallo per il difensore dell'Inter (peserà dopo). Sul dischetto dovrebbe andare Eder, invece con il pallone si presenta Maxi Lopez: il destro non è malvagio, ma Handanovic è una specialista e non si fa fregare per così poco. Penalty neutralizzato e si resta sull'1-0. Che però è un risultato bugiardo, perché l'Inter da lì scompare dal campo. Tuttavia, la Samp trova il modo di rovinarsi la partita: cavalcata di Eder al 19', che viene forse steso da Rolando al limite dell'area interista. Per l'arbitro Valeri è simulazione e giallo. Ma il vero guaio lo fa Eder, che si fa prendere dalla foga e si attacca prima a Rolando, poi a Samuel, che non è proprio un diplomatico dell'Onu. Dalla rissa che nasce, Valeri tira fuori altri due gialli: uno all'argentino e uno al brasiliano della Samp, che finisce la sua gara dopo venti minuti. E compromette una splendida Samp, che domina nonostante l'inferiorità numerica. Ci vogliono almeno altri quattro interventi di Handanovic - di cui due miracolosi su Soriano e Sansone - per portare l'Inter al riposo con un gol di vantaggio.
Alla ripresa, il copione è cambiato. La gara si spegne quasi subito, la Samp sembra aver finito le energie sia nervose che atletiche per tenere il ritmo della prima frazione. Maree di occasioni per gli ospiti, con Palacio che ci prova più volte, finché non centra Da Costa da due passi al 55'. Lo stesso portiere blucerchiato rischia la papera su un innocuo cross del numero 8 nerazzurro. Al 60', ecco il raddoppio: Samuel svetta su corner, sovrastando De Silvestri, ed è 2-0 per l'Inter. Due minuti e arriva il 3-0, ancora a firma Icardi, anche se stavolta il merito è tutto di Palacio, che parte sulla linea del fuorigioco e mette una palla facile per l'ex Samp. Stavolta nessuna esultanza polemica, tanto la gara è decisa. L'Inter si rilassa, Maxi ci riprova, ma oltre che meno forte è pure sfigato: il suo destro sibila vicino al palo proprio nell'unico momento in cui Handanovic pare fuori causa. Nel finale c'è il tempo per il 4-0, stavolta a firma Palacio, con una bella percussione che taglia a metà la difesa blucerchiata dal vertice alto dell'area di rigore. I padroni di casa cercano ancora il gol della bandiera, ma Handanovic è attento pure sull'avanzata di Regini, chiuso in corner. Il finale è buono solo per l'esordio di Mattia Lombardo, figlio del leggendario Attilio; il resto è da buttare.

Maxi Lopez, 30 anni: buona partita, ma il rigore sbagliato è un macigno.

Da Costa 5; De Silvestri 4.5, Mustafi 5, Gastaldello 4.5, Regini 5; Obiang 5 (dal 12' s.t. Krsticic 5), Palombo 5.5 (dal 38' s.t. Lombardo s.v.), Soriano 6; Sansone 5 (dal 21' s.t. Okaka 5.5); Maxi Lopez 5, Eder 4 - già pubblicate su SampNews24

E siamo a 18 punti, almeno a mio parere. Questa Samp, senza certe ingenuità, poteva avere molti più punti. E le sfide chiave in cui sono svaniti questi punti sono contro tre squadre che abbiamo affrontato in pessimi momenti sia all'andata che al ritorno: parlo di Milan, Lazio e proprio Inter. La Samp ieri, con un rigore tirato da Eder e un brasiliano più tranquillo, avrebbe vinto? Chi lo sa, ma il dubbio è lecito. Purtroppo la sfida è stata caricata inutilmente su un duello di cui non sarebbe dovuto fregare a nessuno.
Icardi contro Maxi Lopez è stato il leit motiv di tutta la vigilia: discussione su bambini, stati su social network e trombate varie. La verità è che i tifosi hanno fatto bene a fischiare l'argentino dell'Inter, vista anche l'esultanza irrispettosa sotto la Sud. Passatemi il termine, ma il solito bimbominchia già arrivato si è sentito in dovere di mancar di rispetto al pubblico che per un anno l'ha portato sul palmo di una mano. E cosa ha ricevuto in cambio? Si è sentito dire che la Samp era una squadra piccola da un ragazzo che è andato all'Inter per prendere gli stessi soldi che i blucerchiati gli avevano offerto un anno fa per il rinnovo. Insomma, un arrivista: lecito, per carità, ma allora anche i fischi lo sono. E che dire di Maxi? Proprio da lui, nove anni più vecchio del suo "rivale", ci si aspettava una prova di maturità. Ha giocato bene, ma doveva proprio tirare quel rigore? Se lo avesse segnato, sarebbe stato probabilmente l'eroe di tutti i giornali oggi. Tuttavia, esser forti non significa solo prendersi le responsabilità, ma anche saperle scaricare quando non ce ne è bisogno. E questo non è stato fatto (il messaggio è pure per Eder: mi auguro per lui una multa salatissima e l'esclusione per un paio di gare).
Forse ieri, però, ha perso pure il pubblico: leciti i fischi, meno incentrare la gara attorno alla figura di Icardi. Ma la delusione più grande è arrivata in coda: dopo un'altra sconfitta contro una squadra in pessime condizioni (ricordo che il Bologna ha quasi vinto contro quest'Inter a San Siro la settimana scorsa) e una prova da dimenticare nella ripresa, l'attenzione della Sud si spostava al tabellone e ai gol del Torino contro l'odiato Genoa. So cosa mi si dirà: "Tu non sei di Genova, non puoi capire". Sarà. Ma se non posso capire, perché addirittura si giubila per una squadra che notoriamente - il Toro - sta sul belino a mezza gradinata? Non si può ambire all'Europa con questi provincialismi. E ricordo che contro il Catania - campo storicamente difficile per la Samp - mancheranno Gastaldello, Soriano ed Eder, senza dimenticare Gabbiadini k.o. per infortunio. Ma chi se ne frega: guardiamoci Genoa-Cagliari, no? Almeno gufiamo e se perdono siamo sicuramente davanti. Poi però se continuiamo a star fermi, sarà una beffa al quadrato. Come quella di ieri.

L'irrispettoso Mauro Icardi, 21 anni: doppietta per lui con esultanza polemica.

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