21 ottobre 2013

E l'ottavo giorno (o giornata) vinse.

E l'ottavo giorno, la Samp si ricordò come si vince: il 2-1 ottenuto all'"Ardenza" di Livorno è sofferto, tirato, ma alla fine liberatorio. Forse un pareggio sarebbe stato più giusto, visto l'andamento della gara, ma poco importa in questo momento ai tifosi blucerchiati. Ci si issa a quota sei e si attende l'Atalanta con più fiducia. Non solo: dopo 46 anni, il Doria torna a vincere in Toscana, contro una delle sue bestie nere. Meglio di così, difficilmente poteva andare.

Cesare Prandelli, 57 anni, a Livorno per visionare Gabbiadini, De Silvestri e Bardi.

I padroni di casa, reduci da un buon inizio di campionato, sono pronti a ricominciare da dove avevano lasciato prima della sconfitta di Verona contro l'Hellas. La Samp, dal canto suo, deve trovare il modo di sbloccarsi: sette giornate senza vittoria e penultimo posto in classifica, con appena tre punti. Gli ospiti si presentano con Barillà dal 1' e Bjarnason dietro la coppia Gabbiadini-Eder. Dall'altro parte, i quasi blucerchiati d'estate Emeghara e Paulinho compongono la pericolosa coppia d'attacco del 3-5-2 di Nicola.
Al 19', c'è l'episodio che sblocca la partita in favore del Doria: Krsticic si accende e lancia De Silvestri in profondità, con Duncan che lo stende. Sul fallo non ci sono dubbi; sul contatto, pare che esso ricordi quello tra Gervinho e Pereira in Inter-Roma, con il piede dell'esterno blucerchiato che appare leggermente fuori dall'area. Sul dischetto, Eder trasforma il rigore per il suo terzo gol in cinque partite di campionato. Il Livorno non tarda a reagire, per altro con veemenza. Tra le diverse occasioni, ne spiccano due pericolose: la traversa di Greco dalla distanza (con miracolo di Da Costa) e la doppia occasione firmata Emeghara-Paulinho, con il brasiliano che spara fuori da due passi. In mezzo, la Samp sembra intimidita: gol annullato a Gabbiadini a parte, non c'è molto da segnalare da parte degli ospiti.
Nella ripresa, il canovaccio cambia: la Samp si fa più propositiva e mette paura alla difesa dei labronici, più compassati dopo un primo tempo a tutta. Krsticic si accende per la seconda (ed ultima) volta nella gara e serve Eder con un "no-look" di 30 metri: il brasiliano, per tutta risposta, si mangia il possibile 2-0, sparacchiando debolmente a lato. Un'altra grande occasione è sprecata dal brasiliano, che arriva davanti a Bardi, ma tentenna, permettendo il rientro della difesa livornese. Si succedono molte sostituzioni: dentro Sansone, Pozzi e Regini per gli ospiti, mentre Siligardi, Piccini e Borja fanno il loro ingresso per i padroni di casa. Alla fine, il numero 12 blucerchiato non ripete le prestazioni precedente e delude nel suo ingresso in corsa. Meglio fa Siligardi, che è mobile e realizza l'1-1 al 91': nessuno lo marca e l'attaccante granata può esplodere il suo ottimo sinistro per il pareggio del Livorno. Il disastro sembra ormai fatto, ma la dea bendata (e le ingenuità dei toscani) ci mette una pezza: su un pallone spiovente in area dei padroni di casa, Luci atterra Regini in modo inutile e regala alla Samp il match-point. Pozzi, a secco da un anno, rompe il digiuno con un rigore non certo preciso, ma efficace quanto basta. Per il numero 9 blucerchiato, un vero cuore Samp, arriva un premio dopo quanto passato nell'ultimo anno; per il Doria, giunge la prima vittoria in campionato e si sale a quota sei. E pensare che Siligardi aveva quasi realizzato il 2-1 su un corner finale: strano il calcio.

Eder, 27 anni, batte Bardi dal dischetto per il momentaneo 1-0 del Doria.

Da Costa 6.5 - Salva la Samp in diverse situazioni.
Gastaldello 6 - Cattivo quanto basta.
Palombo 6.5 - Bene con la sua esperienza.
Costa 6.5 - Granitico quanto basta: l'ex Reggina continua nel suo buon momento.
De Silvestri 7 - Un treno. Ormai sembra aver trovato la sua consacrazione nel ruolo: soffre Duncan, ma offensivamente è una spina nel fianco sinistro del Livorno. Si guadagna anche il rigore dell'1-0.
Obiang 6 - Forse siamo in ripresa: lo spagnolo non è ancora precisa, ma in fase d'interdizione è un bulldozer. Si spera possa migliorare ancora.
Krsticic 5.5 - In fase d'interdizione, continua a mancare. Però, quando si accende, apre due varchi: sul primo lancia De Silvestri per guadagnarsi il rigore, sul secondo serve a Eder sul piede il 2-0.
Barillà 5 - Delusione per l'ex capitano della Reggina: non è mai sembrato in grado di impensierire. A tratti, Schiattarella sembra Garrincha.
Bjarnason 6 - L'esperimento da trequartista è andato meglio nel secondo tempo che nel primo.
Eder 6 - Gol a parte, è sembrato cincischiante e poco concreto: bisogna essere più cattivi in Serie A. Gli va dato il merito del terzo gol in cinque gare di campionato.
Gabbiadini 5.5 - Il problema non sono i gol che non segna, ma i pericoli che non crea. L'impressione è che si debba allontanare troppo dalla porta per cercare la palla. Rossi lo toglie (forse) prematuramente.

Sansone 5 - Deludente rispetto alle ultime gare: non punge contro la difesa livornese e tiene poco la palla.
Pozzi 6.5 - Decisivo, finalmente. Aveva avuto tanti buoni ingressi, ora segna e porta la Samp alla vittoria. Tanti cuori blucerchiati sono contenti con e per lui.
Regini 6 - Entra nel finale per contenere le offensive avversarie, ma trova il rigore della vittoria.

Adesso si attende l'Atalanta per cercare di proseguire nella striscia positiva. Una serie di risultati utili è necessaria alla Samp per non fermarsi ad un successo sofferto e maturato solo negli ultimi secondi. La squadra deve migliorare, ma qualche luce si è vista a Livorno: specie in difesa, dove - gol di Siligardi a parte - la retroguardia è sembrata più attenta di altre volte. Ma servirà ben altra grinta per portare a casa partite più difficili. E non ci saranno ottavi giorni che tengano: la settimana finisce la domenica. Nessuna seconda chance d'ora in poi.

Nicola Pozzi, 27 anni, firma il definitivo 2-1 per la Samp su rigore.

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