22 novembre 2017

Sognare è possibile?

Ci è voluto un po' per digerire il tutto, perché ero allo stadio - per la prima volta dopo cinque anni e mezzo - e passare dal battere la Reggina in una rincorsa ai play-off di Serie B allo sconfiggere i campioni d'Italia nel tuo stadio è un bel salto. La Juventus cade al "Ferraris" con un 3-2 per mano della Sampdoria: un risultato che dice tanto sui bianconeri e anche sui blucerchiati.

Gian Marco Ferrari, 25 anni, ha giocato forse la miglior gara della sua carriera.

La Sampdoria si presenta quasi con gli stessi undici che hanno vinto il derby: l'unica novità è Barreto, messo al posto di Linetty per garantire una maggior copertura in zona difensiva. La Juventus, invece, lascia a riposo i nazionali Barzagli e Buffon, con il solito 4-2-3-1 degli ultimi tempi, riproposto però senza Dybala.
Tempo 60 secondi e la Juventus rischia di andare immediatamente in vantaggio: bella palla di Bernardeschi in profondità per Higuaín, con l'argentino che però strozza troppo l'angolo di tiro e manca lo specchio della porta. Il primo tempo è piuttosto bloccato, con la Juventus che riesce a creare le poche occasioni dei primi 45'.
Se al tiro di Mandzukic facilmente parato da Viviano risponde una girata larga di Quagliarella, la vera occasione principe della prima frazione arriva sui piedi di Cuadrado: palla principesca di Higuaín, con Strinic un po' distratto nel coprire l'esterno colombiano. Giunto davanti a Viviano, però, Cuadrado mira male e colpisce la natica del portiere avversario.
Al riposo si va con il dubbio di un rigore per la Juventus: c'è la mano di Strinic, ma è comunque attaccata al corpo e la distanza tra la palla crossata da Cuadrado e l'arto del croato sembra minima. Neanche le proteste dei giocatori bianconeri cambiano le cose, ma quello che cambia è il canovaccio della gara nella ripresa.
Dopo un colpo di testa alto di Chiellini, è la Samp a sbloccare la partita: al 51' un cross di Quagliarella viene malamente rinviato da Bernardeschi. La palla schizza in alto, ma rimane in area: troppo facile per Zapata sovrastare Lichsteiner e battere Szczęsny per l'1-0. Da lì, la Juventus - sembra alla ricerca del lato debole in maniera blanda - deve cambiare passo.
Dopo che Zapata sfiora il 2-0 (bell'assist di Quagliarella in profondità, ma Szczęsny in uscita salva tutto), la Juventus trova l'occasione per pareggiare. Sfortunatamente per gli ospiti né Mandzukic né i due tiri successivi trovano la porta della Samp, che si difende con le unghie e i denti. Allo stesso modo, Viviano è fondamentale in uscita sulla zampata di Khedira.
E così i padroni di casa trovano l'episodio giusto per raddoppiarla: al 70', un Ramírez in netta crescita nella ripresa serve Torreira, che era salito da dietro. Il destro secco dell'uruguayano trova l'angolo basso alla destra di Szczęsny: è 2-0, il colpo che forse ammazza la Juventus. 
Nella girandola di sostituzioni, i blucerchiati trovano anche il 3-0: punizione di Torreira, controllo e assist di Quagliarella e zampata di Ferrari, mentre Khedira si perde malamente la marcatura per protestare. Sembra finita, anche perché Viviano trova il modo di fermare pure il neo-entrato Douglas Costa, che aveva saltato mezza difesa doriana.
Invece la Juventus ha un doppio sussulto finale: prima Strinic tira giù Douglas Costa in maniera incauta e Higuaín trasforma dal dischetto, poi è Dybala a partire palla al piede prima di fulminare Viviano con un mancino. Si rischia la rimonta-beffa, ma la partita si chiude: sei su sei in casa, mai successo prima.

Contina l'over-performing del nostro campionato. Se fosse finita 3-0, sarebbe stata praticamente una rapina a mano armata.

Viviano 7; Bereszynski 6, Silvestre 7.5, Ferrari 8, Strinic 6; Barreto 6 (dal 28' s.t. Verre 6.5), Torreira 7.5, Praet 6 (dal 26' p.t. Linetty 7); Ramírez 7; Quagliarella 6.5 (dal 38' s.t. Caprari s.v.), Zapata 7.

Questa vittoria è un enorme passo avanti per la squadra, ma soprattutto per Marco Giampaolo: già, perché il tecnico della Sampdoria non aveva mai sconfitto Allegri nei precedenti tra i due tecnici. Il mister ha dimostrato di esser il vero valore aggiunto della Sampdoria: con la nazionale in bilico, la paura che lasci a giugno 2018 c'è sempre (hashtag #Giampaolo2020 già pronto).
E la Juventus? Come evidenziano anche i dati, non avrebbe meritato di chiudere sotto 3-0 e persino il 3-2 - per alcuni aspetti - è un risultato stretto. Tuttavia, il calcio è fatto anche di un elemento di caso, che può presentarsi sotto forma dell'incornata di Duvan Zapata. Sono convinto che lotteranno per il titolo fino alla fine, nonostante le difficoltà che sta attraversando.
Questa partita ci rivela anche che i tre marcatori sono al momento i migliori giocatori della squadra (ci perdonerà Strinic, in chiaro-scuro contro la Juve): Ferrari ha giocato una gara sontuosa in copertura e nell'impostazione, al di là della rete segnata; Torreira è una sorpresa solo per chi non lo conosce; infine Zapata, che ha dominato la ripresa oltre il gol dell'1-0.
E ora? C'è un calendario contrastante. La Sampdoria deve ancora sfidare Lazio, Roma e Napoli (le prime due al "Ferraris", l'altra in trasferta), ma immediatamente ci sarà la trasferta di Bologna, su un campo che è notoriamente maledetto per la squadra blucerchiata. Tuttavia, se c'è un'annata nella quale tutto sembra possibile, è proprio questa: si va in Emilia per vincere.

Gonzalo Higuaín, 29 anni, a segno, ma forse deludente nella trasferta di Genova.

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