03 ottobre 2017

Giovani e rimandati.

Si può lasciarsi andare sul campo di una squadra che non ha ancora dimostrato nulla in questo campionato, vincendo appena una partita su sei? Sì, si può. Soprattutto se sei un club dall'età-media piuttosto giovane e non impari dagli errori della passata stagione. In un risultato bugiardo (almeno per la mole del risultato), l'Udinese travolge la Sampdoria per 4-0.

Numerosi i tifosi blucerchiati alla Dacia Arena, ma il supporto non è bastato.

Tanti i supporter blucerchiati a Udine, che spingono la squadra a mantenere la propria imbattibilità (la Sampdoria è l'unica rimasta in questo esclusivo club assieme alle tre di testa). Giampaolo propone la coppia di ex Zapata-Quagliarella in avanti, confermando Ferrari e Bereszynski in difesa. Strana invece la parziale bocciatura di Scuffet in casa friulana, con Bizzarri tra i pali.
Il primo tempo - in realtà l'intera partita, ma ci arriveremo dopo - è stato un enorme sbadiglio. 25' di nulla assoluto, con un tiro di Barak facilmente parato da Puggioni e un giallo inesistente a Barreto per fallo su Samir. Al 27', però, ecco l'ingenuità che sblocca la gara: il portiere blucerchiato spinge Maxi Lopez in area e gli offre l'assist per un rigore facile da guadagnare.
L'argentino non esita a dimostrare di aver sentito la spinta e Fabbri non può che fischiare il rigore per un'ingenuità simile: dal dischetto si presenta De Paul, che spiazza Puggioni per l'1-0. Non succede praticamente nulla fino al 39', quando Barreto si dimentica di esser ammonito e stende Lasagna in contropiede a 60 metri dalla porta: secondo giallo, gara finita.
Nonostante ciò, è stato incredibile testimoniare come per mezz'ora - a cavallo tra primo e secondo tempo - la Samp sia rimasta in partita. Al 43' Ramírez costringe Bizzarri a deviare un suo colpo di testa in corner, mentre Barak impegna Puggioni un minuto più tardi. Al rientro dal riposo, però, il canovaccio non è cambiato.
L'Udinese cerca di chiudere la gara sfruttando le ripartenze con un uomo in più, ma sono gli ospiti a giocare la palla a terra, a produrre effettive trame di gioco. Un miracolo di Puggioni salva la Samp dalla capitolazione su Lasagna e Quagliarella produce un paio di tiri, uno dei quali impensierisce Bizzarri dalla distanza.
Tuttavia, al 65' la gara è al capolinea: Fofana entra in area e Torreira tocca il centrocampista avversario, che cade. Il contatto c'è, ma sembra forzato per fischiarlo in area; eppure per Fabbri non ci sono dubbi. Dal dischetto, Maxi Lopez realizza il raddoppio e di fatto chiude la partita. Non del tutto, perché la Samp gioca comunque meglio dell'Udinese.
In doppio vantaggio e con un uomo in più, i friulani rischiano comunque di incassare il gol: Caprari e Kownacki creano un po' di panico, senza però centrare effettivamente la porta avversaria, schermati dalle respinte avversarie. Al minuto 84, game over: bel lancio di De Paul per Maxi Lopez, in linea e lasciato solo da Silvestre: cucchiaio d'esterno e Puggioni battuto.
Nel finale, però, l'arbitro Fabbri ci tiene a prendersi un po' di ribalta. A contesa ampiamente finita nel punteggio e con il cronometro al minuto 94 (mancano 30" alla fine), Fofana entra in area e Strinic lo scherma con il corpo. Non sarebbe calcio di punizione, eppure il direttore di gara vede in quel contatto il terzo rigore della serata: Fofana realizza e di fatto il match si chiude.

Un disastro solo nel punteggio.

Puggioni 4.5; Bereszynski 5.5, Silvestre 5, Ferrari 5.5, Strinic 5; Barreto 4.5, Torreira 5.5, Praet 5.5; Ramírez 5 (dal 9' s.t. Linetty 5); Quagliarella 6 (dal 27' s.t. Kownacki 5.5), Zapata 5 (dal 25' s.t. Caprari 5.5).

Ribadisco quanto già detto nell'intro: mai visto un risultato così bugiardo. La conta degli xg è nettamente in favore dell'Udinese, ma rimane il fatto che i friulani non abbiano chiuso la gara in superiorità numerica per un'ora se non con i rigori. Fossi in loro, sarei preoccupato per il resto della stagione in vista della lotta per la salvezza.
Già, Fabbri e i rigori. Il primo è una bestialità di Puggioni, che - se proprio deve uscire così alto per coprire Maxi Lopez - non deve lanciarsi in spinte che possano giustificare la caduta dell'attaccante. Il secondo è sembrato forzato, perché NON tutti i contatti in area sono passibili della massima punizione. Il terzo è uno show personale dell'arbitro, quindi passiamo oltre.
Forse è un peccato perdere l'imbattibilità così, su un campo dove la Sampdoria era attesa dal salto di qualità, per capire se veramente parlare di Europa fosse così impossibile. L'impressione ricavata dal pomeriggio friulano - al netto dell'espulsione di Barreto (il primo giallo è un'altra invenzione) e delle ingenuità commesse - è che no, ancora non ci siamo.
Ora si attende la ripresa dopo la pausa per le nazionali, che bloccherà la Serie A per le prossime due settimane. Al ritorno da questo break, la Sampdoria è attesa dal ritorno al "Ferraris", dove sfiderà un'Atalanta in stato di grazia. I bergamaschi penseranno anche all'Europa League (sfideranno l'Apollon Limassol il giovedì successivo), ma sarà una sfida ben diversa dalla vittoria per 2-1 della passata stagione.

Seko Fofana, 22 anni, esulta dopo aver realizzato il rigore del 4-0.

Nessun commento:

Posta un commento