22 aprile 2016

Quasi salvi.

Ci siamo quasi. Con sofferenza, ma finalmente ci siamo: la Samp strappa un punto che sembrava impossibile al "Mapei Stadium" di Reggio Emilia. Lo 0-0 finale contro il Sassuolo è un risultato bugiardo, ma ci sono elementi che ti permettono di strappare questi risultati: un po' di fortuna, una discreta corazza e un Viviano fuori da ogni previsione.

I tifosi blucerchiati presenti al "Mapei Stadium".

Il Sassuolo e la Samp si presentano all'anticipo delle 18.30 con diverse situazioni da analizzare. Montella opta per Correa e Muriel dall'inizio, con Cassani nel pacchetto difensivo e la speranza di vincere. Di Francesco, invece, fa stringere i denti ai debilitati Consigli e Vrsaljko, recuperando Sansone per la gara contro i blucerchiati.
Il canovaccio che si vedrà nei primi 25' non differisce molto da quello successivo, ma il Sassuolo è decisamente la squadra che ha in mano il pallino del gioco. La Samp attende, cerca varchi in cui inserirsi. Gli ospiti sono tutti in qualche iniziativa di Muriel (molto isolato anche in 11 contro 11) e in un tiro di De Silvestri, parato centralmente da Consigli.
Dall'altra parte, è soprattutto Berardi a farsi vedere con diverse conclusioni dalla distanza, la cui più pericolosa sfiora il palo alla destra di Viviano. Ma la gara cambia al minuto 26: dopo tre gialli in otto minuti per falli ingenui, Ranocchia si ripete su Defrel. Il francese salta con la palla il difensore blucerchiato, che molla un calcio in faccia all'attaccante: secondo giallo inevitabile.
Dopo un'ingenuità del genere, Montella tiene in campo la stessa squadra, passando alla difesa a quattro. Nonostante la mole di gioco, il Sassuolo produce una sola occasione clamorosa: su cross in mezzo, la difesa ospite rinvia male e la palla finisce a Peluso, che conclude da cinque metri. Viviano, però, è miracoloso, come lo era stato sull'auto-palo di Barreto.
Finito il primo tempo, non ci si aspetta un cambio di marcia. La Samp ha capito che la gara sarà piena di sofferenze, mentre il Sassuolo deve cercare un varco per il vantaggio. Ciò nonostante, è ancora Muriel a cercare il vantaggio: dopo aver saltato due difensori avversari, il suo destro è parato a terra da Consigli. Questo è l'ultimo squillo blucerchiato.
I neroverdi ci provano in tutte le maniere: Berardi, Acerbi e Magnanelli vengono fermati a più riprese da Viviano, Peluso è stoppato da De Silvestri, mentre Trotta - lasciato solo in area - sbaglia tutto con un tacco goffo e poco efficace. Paradossalmente, per una certa fase del secondo tempo, i padroni di casa non riescono neanche a tirare verso la porta di Viviano.
Poi il fattaccio al minuto 88: Krsticic stende ingenuamente Berardi, diretto verso il fondo. Il rigore c'è, la disperazione anche. Se non fosse che il numero 25 neroverde non ha fatto i conti con Emiliano Viviano: il suo rigore è poco angolato e l'estremo difensore ospite fa il suo, respingendo lateralmente. L'ultimo atto di una gara che avrebbe visto altro risultato senza la presenza di Viviano.

Le stats di Sassuolo-Samp (via FourFourTwo): dominio neroverde.

Viviano 8; Diakité 5, Ranocchia 4, Cassani 6; De Silvestri 6, Barreto 5, Fernando 5, Dodô 6; Correa 5.5 (dal 1' s.t. Silvestre 5.5), Soriano 4.5 (dal 13' s.t. Krsticic 4.5); Muriel 6 (dal 27' s.t. Quagliarella 6) - già pubblicate su SampNews24

La classifica ora parla chiaro: la Samp è a +7 dal Frosinone e dovrà sfruttare bene le partite favorevoli per chiudere il discorso salvezza, che incredibilmente è ancora aperto a quattro gare dalla fine. In realtà, anche i 37 punti attuali potrebbero bastare per tenersi fuori dai guai, ma è troppo presto per poterlo dire.
Va dato merito al Sassuolo di aver fatto un grande campionato, ma i motivi per i quali gli emiliani sono ancora a quattro punti dal Milan sono tutti nella partita vista mercoledì pomeriggio: difficoltà nel concretizzare l'enorme di mole di gioco e un po' di partite sprecate in casa (Frosinone, Bologna, questa contro di noi).
Qualche parola va spesa anche sui singoli. Un piccolo excursus su Muriel, spesso criticato e bastonato (io non mi tiro indietro: quest'anno è stato un mezzo fallimento), ma che a Sassuolo ha fatto il suo. Con la squadra in dieci e con un baricentro ridicolmente basso, il colombiano ha creato due delle tre occasioni dell'intera partita degli ospiti.
E che dire invece di Emiliano Viviano? Con Perin out per gli Europei di giugno, onestamente c'è da fare più di un pensiero sulla sua convocazione. Per continuità negli anni, ritengo che accanto a Buffon dovrebbe esserci almeno uno tra Consigli e Mirante. A completare il pacchetto, però, non dovrebbe essere il giovane Donnarumma, bensì Viviano, strepitoso quest'anno.
Ora mancano quattro partite alla fine: le prossime gare presentano alcuni impegni difficili e perciò sarà cosa buona e giusta approfittare degli impegni abbordabili. Con il derby e la Juve le ultime due giornate, fare due/tre punti tra Lazio e Palermo sarebbe l'ideale. Anche perché il Frosinone avrà uno spareggio contro il Palermo, ma poi giocherà contro Milan, Sassuolo e Napoli. La salvezza è vicina, chiudiamo il discorso.

Emiliano Viviano, 30 anni, para il rigore di Domenico Berardi, 21.

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